Saturday, January 7, 2012

NBA FINALS, GAME 6: LA LAKERS - MIAMI HEAT


" C O N G R A T U L A T I O N S   W I T H   T H E   2 0 1 2   N B A  C H A M P I O N S ,  M I A M I   H E A T ."  Le parole di Davide Sterno rimbombano dentro uno Staples Center ghiacciato, che credeva nella rimonta da 0-3. E invece Miami questa volta non spreca il terzo match point, ci surclassa 83-99 e viene a vincere a casa nostra il secondo titolo della sua storia, il primo per Sua Maestà LeBron James che oggi con quasi una tripla doppia (25 punti, 6 rimbalzi, 10 assist) si va ad aggiudicare meritatamente anche il titolo di Mvp delle Finals, che arriva dopo quello di miglior giocatore della stagione. Che annata per il Prescelto!


Che garasei non sarebbe stata come le ultime due lo percepiamo subito. La consistenza dell'aria, infatti, è cambiata. La difesa di Miami torna l'impenetrabile roccaforte delle prime tre partite, ci costringe ad un 1/8 al tiro in avvio spedendoci subito sotto di 12 (2-14) dopo appena 3', tirando con 7/9.
Noi lottiamo con i denti, con tutta la forza che abbiamo, recuperiamo con uno strabiliante Devin Ebanks, impattiamo a quota 21 con un fade di Kobe a 2" dalla fine del primo quarto, ma l'aria non è più la stessa di game 4 and 5, si vede chiaramente che stiamo andando più lenti di loro, che sono tornati ai livelli energetici delle prime tre partite. Ma non molliamo! Finiamo nel secondo quarto a -7, rispondiamo un 10-2 di controbreak finendo per la prima volta in vantaggio (33-32). Ma siamo stanchissimi e il Triple Post Offense 1996, che ci ha fatto vincere le due precedenti partite, non scorre più. Hanno trovato le contromosse. Hanno ritrovato energia. E hanno ritrovato Mario Chalmers (13 punti) e Udonis Haslem (doppia doppia da 12 + 10). E' da loro, insieme ad Ilgauskas, che arrivano i colpi ai fianchi che ci tolgono il respiro, mentre LeBron James ci chiude all'angolo spedendoci a -11 a 34" dalla fine del terzo quarto (62-73). Non ne abbiamo più, nonostante Kobe non si arrenda: alla fine per il Black Mamba, distrutto, ci saranno 39 punti, 7 rimbazi e 5 assist.
Ma today è troppo solo. Manca l'apporto vitale di Shannon Brown, manca Bynum (cancellato da Ilgauskas e Haslem). La prima firma sul titolo arriva a -4'39" quando LBJ ci castiga da tre per il -14 (75-89). Kobe non ci sta, spara tre bombe di fila per un miracoloso -9 che fa sperare, ma l'azione successiva il Prescelto decide che è ora di finirla. Partenza in palleggio incrociata, dunk devastante saltando da fuori area in testa ad Odom, fallo di "Lamarvellous", e James che completa il 2+1 dalla lunetta. Game, set, match. Dopo 12 Finals vinte su 12, per la prima volta il Coach Zen Barbatrucco perde una serie che vale l'anello.
Non c'è più spazio, non c'è più tempo. Possiamo solo guardare le lancette dell'orologio che scandiscono il countdown. Vince Miami, 4-2, e noi rimaniamo lì di sasso. Ci credevamo. A mente fredda forse analizzeremo il tutto con più raziocinio, forse accetteremo che contro questi Heat in questa forma qui, c'era poco da fare. Adesso siamo stremati in panchina a guardare i festeggiamenti di Miami. Fortuna che c'è ancora la biondazza e i Triple Post Offense, today, non sono certo finiti.




I risultati delle Finali NBA
Los Angeles Lakers – Miami Heat 2-4

NBA CHAMPIONS
Miami Heat

3 comments:

  1. @ Alp from the precedent post

    Su Herrera bisogna vedere come si integra nella TPO, se ci saranno spazi di manovra per lui, perchè un play che viaggia a 15 punti di media sarebbe comunque la seconda opzione offensiva della squadra. Anch'io sono in cerca del cosiddetto "bastone della vecchiaia" di Kobe (e non è detto che lo trovo in questo mercato qui!), ma lo vedo più nel ruolo di ala piccola.

    Forse il giocatore da futuri 15 a partita ce l'ho (l'abbiamo) in casa ed è Trevor Ariza, anche se ancora non è tale da fare il secondo violino. Ancora un anno di esperienza gli serve tutto.

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  2. Peccato per la sconfitta, ma è stata comunque un'avventura importante e divertente. Ora tocca sistemare la squadra per tentare il nuovo assalto all'anello.
    Posto che Kobe non è sostituibile, Ebanks può essere una buona spalla, ma non so se è sufficiente. Se mi dici Ebanks+"playmaker"(che è la situazione che mi si è presentata davanti) allora si, ma solo Ebanks con Gasol, Odom e Artest in "caduta libera" (non so da te, ma tutti e tre hanno fatto dei playoff un po' troppo altalenanti nel mio 2k12-world) non so se è sufficiente per fare una Squadra da Titolo (con la S maiuscola apposta)

    Ovviamente la mia curiosità è tanta e ho provato Herrera in allenamento. Ti posso dire che il tiro da 3 negli spot della triangolo ce l'ha. Per quanto riguarda l'integrazione con la TPO, penso di poter rendere il ragazzo assolutamente compatibile con il sistema. Ovviamente sono esclusi gli isolamenti in post basso e alto (già parecchio affollati tra l'altro) a causa delle ridotte dimensioni del ragazzo (che in campo sembra una specie di Barea leggermente più alto), ma le varie letture per un taglio dal lato debole, per l'uscita dai blocchi o per un pick and roll(fade) sono tranquillamente attuabili. Prima, l'unico giocatore da pick and roll era Bryant, ora posso alternare Kobe ed Herrera e questa è una grandissima aggiunta per me.

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  3. Penso che questo gruppo un altro anno possa reggere: per "gruppo che può reggere un altro anno" intendo gli over 33 come Odom, Barnes e Artest, perchè penso che Gasol - seppur in calando - può recitare il ruolo da star per altre due stagioni buone.

    La mia idea è di cambiare solo i due playmaker - ovvero Fisher (ritirato) e Blake - e il centro di riserva, perchè anche Ratliff ha appeso le scarpe al chiodo. Il lancio definitivo di Ebanks in quintetto è in programma tra due stagioni. Se Ron Ron e Odom accettano di rinnovare, li confermo.

    La "rivoluzione totale" (con le cessioni in blocco di Odom, Artest, Barnes e forse Gasol) avverrà solo nella summer 2014. Questo gruppo è arrivato ad una partita da garasette delle Finals, merita un'altra chance, anche se tutti sono "appesantiti" da un anno in più sulle spalle.

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