La sensazione è quella di aver perso un anno. Di essere sì alla quarta stagione dell’Asso, from 2013 to 2017, ma è come se fossimo ritornati alla seconda, ovvero a un gruppo di medio-alto livello ancora lontano dal vincere l’anello. Il problema è che questa squadra proveniva da una garasette di Finale Nba.
Siamo sicuramente in ripresa, come dimostrano le sette
vittorie nelle ultime dieci partite, ma quel mercato scellerato e quel record
di 3-7 in apertura è una zavorra che ci costerà
carissimo, ci ha tolto un anno nel percorso verso l’anello, a questo
punto ‘programmato’ per il 2018 con la pesca di un vero mainstreamer tra i free
agent. Ci si mette in mezzo anche un dito rotto di Iguodala in trasferta a
Memphis, out dalle 2 alle 4 settimane (con relativo rientro al 50% della forma)
e dunque le rotazioni si accorciano e siamo costretti a quintettare Michael
Kidd-Gilchrist. C’è poi anche un calendario che dopo la trasferta di Oklahoma
City ci piazza altri quattro viaggi consecutivi: a Miami, a Washington il
giorno dopo, a Memphis appunto, e a Denver.
Gli Heat sono un incognita totale: è sì rimasto LeBron
James, ma se ne sono andati Wade e Bosh, e attualmene il fortissimo McCormick è
infortunato. Dobbiamo comunque disputare una grandissima gara per passare
all’AA Arena 109-114, con Bryant che ne mette addirittura 46! Il giorno dopo
nella Capitale non abbiamo energie: i rari back to back della 29 games season
non li vinciamo quasi mai e anche questa trasferta non fa eccezione. Ma in
Tennesse, contro i Grizzlies, riprendiamo la marcia: 105-112 grazie a 31
clamorosi punti di Reggie Jackson nella partita dell’infortunio di Iggy. Poi
arriva il viaggio nella Mile High City, una partita dove ritroviamo Gasol e
Thomas Robinson e dove respirano l’aria degli ex anche i nostri Faried e
Fournier. Da qualche partita abbiamo anche reintrodotto il Triple Post Offense,
così, giusto per muovere un po’ le acque, e Kobe lo conosce a menadito. A
Denver il Mamba Nero, 38 anni, disputa una prova di un’assurdità unica: 51
punti, 19/29 dal campo, 4/8 da tre, 4 rimbalzi, 4 assist, il canestro del
sorpasso a -50” e l’entrata decisiva a -1” e 4 decimi per il conclusivo
107-105! E’ sempre bene ricordare, in ottica anello, che l’alieno ce l’abbiamo
comunque noi.