Thursday, January 31, 2013

5 domande 5 about: Western Conference Finals and other things



1.      Zen, sotto 0-2 con gli Spurs e -7 a sette minuti dalla fine di garatre a San Antonio con l’inerzia tutta dalla parte degli Spurs: cos’ha pensato?
“Che la nostra avventura si sarebbe fermata alle Western Conference Finals. Pensavo all’occasione che stavamo sprecando, perchè i texani erano assolutamente alla nostra portata. Pensavo ai due clamorosi errori da sotto di Clark e Ebanks in garauno e garadue.”
2.      Zen, sotto 1-2 e -14 a sette minuti dalla fine di gara quattro, sempre a San Antonio: cos’ha pensato?
 “Al 3-1 Spurs e alla nostra eliminazione per 4-1 in garacinque. Da un 1-3 non ci saremmo ripresi, no doubt. Poi Kobe ha fatto quei clamorosi 22 punti in sei minuti, segnando la bomba decisiva a 12” dalla fine e lì, su quel tiro, secondo me è girata tutta la serie.”
3.      Si spieghi meglio
“Fino a quel tiro gli Spurs erano stati impeccabili, mai un cedimento. Una difesa impenetrabile, ‘messiniana’, un attacco a orologeria, macchine che andavano a tutto motore. Quella bomba di Kobe, che è valsa il 2-2 in casa loro, li ha scardinati, gli ha aperto delle falle nello scafo. E’ stato il Titanic che si scontra con l’iceberg. Hanno cominciato a imbarcare pesantemente acqua nel primo tempo di garacinque finendo addirittura a -22, hanno perso il controllo del transatlantico negli ultimi cinque minuti di game six, incassando il break di 18-6 che ha deciso la serie. Parziali simili, nelle prime quattro partite, dove gli Spurs erano inaffondabili, non eravamo stati in grado di farli in nessun modo.”
4.      I Lakers avevano sei sconfitte nelle prime nove partite, per metà campionato sono rimasti fuori dai playoff, sempre con il rischio di rimanere fuori dalle prime otto quasi fino alla fine. Hanno rischiato di uscire al primo turno contro i Warriors superati solo a garasette, poi game seven anche contro i Thunder, poi 0-2 e quasi 1-3 contro gli Spurs…
“E’ un percorso incredibile, in assoluto la miglior barbaseason di sempre. E di stagioni, questa è la ventinovesima, ne ho fatte parecchie. Partire con un record di 3-6 in una stagione da 24 vuol dire avere ben poche speranze anche solo di fare i playoff, tant’è che abbiamo dovuto vincere sedici delle rimanenti venti partite, all’interno di una classifica cortissima. A pochissime gare dalla fine era ancora in dubbio la qualificazione ai playoff, soprattutto dopo la sconfitta contro i Celtics http://kobangelestimes.blogspot.it/2013/01/lakers-ecco-tutta-la-verita.html , si dava per certa l’impossibilità di arrivare nei quartieri alti, c’era il rischio di non riuscire ad entrare tra le prime otto dell’Ovest. Ripeto, mancavano poche partite alla fine! Ma si ricorda che ad inizio campionato contro i Bulls eravamo finiti persino a -42??! Si ricorda che avevamo perso quattro partite consecutive e che se avessimo perso la quinta sarei stato sollevato dall’incarico?? Ecco cosa eravamo. Ecco dove siamo ora.”
5.      Già, alle Finals, contro gli Heat.
“Miami è stata la prima squadra ad avermi sconfitto in una finale (nell’Universo di Nba 2K12), 4-2 da 3-0. Come contro i Thunder, dovremo stargli incollati, cercare di portarli punto a punto e poi vedere come va: se ci scappano via non li prendiamo più. E vogliamo completare l’opera: ad una stagione del genere, emozionante a livelli mai visti, vogliamo dare un premio!”

Wednesday, January 30, 2013

Western Conference Finals, game 6: LA Lakers - San Antonio Spurs




E    S I   V A   A L L E   F I N A L S !  !  ! Con un clamoroso parziale di 18-6 negli ultimi cinque minuti inchiodiamo gli Spurs in garasei per 102-117 e chiudiamo la serie 4-2 dopo essere stati sotto 0-2! Le triple sono state il leit motiv di queste quattro vittorie consecutive e con le bombe, messe wide-open dal 23 slash post – ce ne andiamo in questa sfida, con una follia, che dà poi origine a tutto, ovvero il three point shot di Kobe Bryant lanciato da solo in contropiede. Invece di affondare la dunk, sente il flusso dell’arco nei polpastrelli, si arresta e insacca behind. Passiamo così dal +4 al 100-107 a 2 minuti dalla fine. Non è ancora il colpo di grazia, quello lo piazza Metta, due azioni dopo. Il 23 slash lo smarca dai 7,25, Pace nel Mondo è letterally wide-open e la bomba vale il 100-110 a -1’36”. Game, set, match!
Ma non inganni il risultato, game six è stata una guerra. Partenza furibonda di Kawhi Leonard (6 punti nell’11-2 iniziale, con tre schiacciate violentissime, due a segno una impennata sul ferro), noi che recuperiamo rifugiandoci nella zona 2-3, difesa che adatteremo e terremo per quasi tutta la partita. Secondo quarto equilibrato dove si vede anche un alley-hoop di Barea per un elengante fing & roll al volo di Sacre (con risate sarcastiche dei commentatori...), ma in da third period San Antonio sale a +8, trascinata da Ginobili e Diaw (64-56). Qui Sacre fa la miglior prestazione dell’anno (chiuderà addirittura con 10 punti e 4 rimbalzi in 11’!), andando persino via una volta sulla linea di fondo a Duncan! Ma gli Spurs chiudono in vantaggio 87-81 alla terza sirena e sembrano ferocemente intenzionati a forzare tutto a garasette. Sacre, da non credere, sporca in difesa le entrate texane, Meeks colpisce in uscita dai blocchi e a cinque minuti dalla fine tutto è in parità: 99-99. La barbatrukkata è quella di prolungare il riposo dei titolari mettendoli dentro a cinque minuti dalla fine invece che – come al solito – a sette o otto. Quei 2-3 minuti in più di riposo sono decisivi: quando entrano gli starting fivers gialloviola, freschissimi, arriva lo tsunami che chiude la serie.
Bryant Mvp con 21 punti e 8 assist: 40,5 points per game era la sua media nelle prime quattro partite di questa serie, 20,0 quella nelle ultime due. Empatia tra il real world e il barbamondo. Dieci rimbalzi (e 12 punti) per Metta World Peace: lui c'è sempre quando si deve decidere una sfida! 
Spacciati in avvio con sei sconfitte nelle ultime nove partite, fuori dai playoff per più di metà stagione, passati attraverso due garasette nei primi due turni e da uno 0-2 contro gli Spurs and now... Siamo alle Finali Nba!

Western Conference Finals, game 5: LA Lakers - San Antonio Spurs


I  T ‘ S   I  N  !  !  !  !  ! A 22” dalla fine e allo scadere dei 24, Steve Nash segna la bomba che fa saltare il banco! ! ! 101 a 97 e i Lakers, sotto 0-2, passano a condurre la serie per 3-2 con due match-point per le Finali Nba! C R A Z Y. Come questa partita incredibile. Nel primo tempo succede l’inimmaginabile. Un gorilla di 100 chili si mette sulle spalle degli Spurs, schiacciati mentalmente dal peso di aver buttato uno 0-2, con ancora negli occhi quella tripla di Bryant che ha deciso gara quattro. Sta di fatto che allo Staples Center, come mai era accaduto in questi playoff, c’è una sola squadra in campo: prendiamo subito la partita in mano nel primo quarto (31-22), ma è nel secondo periodo – con diverse seconde linee on the court – che infiammiamo il parquet. Jamison è re attivissimo come non lo è stato mai this year, così come Gasol (7 rimbalzi all’intervallo). Sono su tutte le palle vaganti, arrivano prima di tutti a rimbalzo e con Jodie Meeks in versione cath and shoot implacabile raggiungiamo l’insperato vantaggio di +22 (52-30 e 54-32). San Antonio sembra liquefatta al suolo, incapace di giocare, con Parker che forza di tutto, Ginobili che non si fa vedere, Duncan e Kawhi Leonard ai margini.
Non so cosa sia successo negli spogliatoi degli Spurs all’intervallo, sta di fatto che quando gli Speroni si ripresentano in campo ad inizio terzo quarto, cambia tutto. Noi, pensando di aver chiuso già il match, ci lasciamo andare ad intollerabili leziosità e loro macinano. Morale: a metà terzo quarto Leonard for three firma l’incredibile parità a quota 62, concludendo un break devastante di 8-30 ! ! ! E’ un parziale inaudito, che potrebbe distrugeggere qualsiasi squadra, ma noi rispondiamo con un 18-4 ! ! ! Otto punti di fila di Nash ci riportano a +14 sulla sirena del terzo periodo! I N A U D I T O ! Ma niente da fare. I texani non ci stanno, contro risposta di 10-25 firmata Ginobili che segnerà la bellezza di 20 punti nel secondo tempo dopo i soli 6 all’intervallo. La tripla di Leonard firma il primo vantaggio Spurs a 3’33” dalla fine..90-91! Ma il sorpasso più pericoloso è quello di Ginobili, un rimbalzo offensivo più appoggio in retina a soli 57” dalla fine per il 96-97. Siamo alle corde, sull’orlo della sconfitta clamorosa: eravamo a +20, eravamo a +14 a fine terzo quarto! Kobe s’infila sotto, appoggia al tabellone, nuovo +1 nostro a 43” dalla fine (98-97)! Diaw ci prova dalla media, non va! Attacchiamo, gli Spurs difendono senza concederci spazio, scadono i 24 secondi, ne mancano solo 22” alla fine, Nash si alza alla disperata da tre… I  T ‘ S   I  N  !  !  !  !  ! 1  0  1   -  9  7  !   !   !   !   3 – 2  !  !  !
E in una rara giornata di non alto livello per Kobe (19 punti, 8/17) è proprio il canadese che firma la sua gara da Mvp con 28 punti e 8 assist. Importantissimi anche i 15 di Meeks che dà seguito ai 24 di gara quattro. Inutile lo sforzo di Ginobili del secondo tempo, così come i 25 punti (anch’essi quasi tutti dopo l’intervallo) di Tony Parker.

Monday, January 28, 2013

Western Conference Finals, game 4: LA Lakers - San Antonio Spurs



Pochi secondi alla fine, 107-107, Lakers in attacco. Nash cerca Kobe, è braccatissimo da Ginobili, gironzola in palleggio ma non ci sono varchi, si libera allo scadere dei 24” Metta behind the arc, ferro, ma rimbalzo offensivo di Howard e altra opportunità! Ancora Nash, la dà via, ancora l’argentino impedisce al 24 di ricevere, c’è confusione, scadono ancora i 24”, Nash va per il jump shot, ferro, ma Metta strappa il rimbalzo offensivo! ! ! Again! Lakers di nuovo, il Mamba non riesce a liberarsi dalla morsa di Manu, ma nemmeno gli altri! Nash palleggia, prova la penetrazione, è chiuso, torna indietro, nessuno si libera, scadono ancora i ventiquattro secondi, altro tiro, altro ferro.. A L T R O  O F F E N S I V O di Howard! La dà fuori, ancora Nash, ancora la difesa degli Spurs non lascia spazio, passano i secondi, il canadese trova un varco, stanno scadendo ancora i 24 e proprio in quel momento il 23 slash post "agisce", piazza Kobe open behin the arc, Nash lo serve sul filo del rasoiooo…


San Antonio ghiacciata sulle sedie! 107-110 a 12” dalla fine, con l’ultima azione dei Lakers durata più di un minuto per i tre rimbalzi offensivi presi! Gli Spurs scendono in attacco, bracchiamo Parker, passano i secondi, il francese è costretto a forzare da tre sulla sirenaaa… ferro!!! 2-2!!!  C  L  A  M  O  R  O  S  O ! ! ! Sì, perché a soli sette minuti dalla fine gli Spurs conducevano di quattordici punti (96-82 !) e per noi era praticamente finita. E poi? Eh e poi c'è lui. Kobe, solo 16 fin lì, negli ultimi sei minuti di partita mette nel paniere un qualcosa come 22 punti, un punto ogni 20”, con quattro bombe H di una potenza distruttiva clamorosa! Ripeto 2 2  P U N T I  I N  6  M I N U T I ! ! !  E ripeto, era finita. Era anche iniziata in una maniera che non faceva presagire nulla di buono: perdiamo due palloni nei primi 18 secondi di gioco, finiamo sotto 11-2 rimanendo senza segnare dal campo per i primi quattro minuti! Ci riassestiamo quando ordino il 23 slash post e da qui ci sciogliamo, riuscendo persino a chiudere all’intervallo con uno strabiliante 62% al tiro, pur partendo con 0/5 from the court! La variabile impazzita è Jodie Meeks che nel secondo quarto segna 15 clamorosi punti tirando ‘alla Glen Rice’ (chiuderà con 24, suo high stagionale), prestazione che ci aveva anche mandato a +3. Ma gli Spurs, governati da un Tony Parker versione 2007, hanno in serbo un terzo quarto sontuoso che chiudono sul +11 con un buzzer di Ginobili sulla sirena (88-77). Il francesino la vuole chiudere definitivamente, ci devasta ad inizio quarto quarto con jump dalla media, rilasci a palombella e assist per Duncan (20 con 8 rimbalzi per il carabico). Quando mancano sette minuti alla fine dei Lakers il tabellone segna: 96-82, -14. Poi accade l’incredibile. Tripla Metta, sospensione di Kobe, tripla di Kobe, un’altra tripla di Kobe e in un minuto e mezzo serviamo un parziale di 11-0 che riapre tutto (96-93). Ancora Kobe da tre ci mette avanti a 3’ dalla fine (103-105)! Ebanks, che ha imparato la lezione di garadue, questa volta schiaccia da sotto l’assist del Mamba per il nostro nuovo +2 del 105-107 a -1’47”. Gli Spurs pareggiano con Duncan e poi arriva quell’ultima azione gialloviola, durata oltre un minuto, con tre rimbalzi offensivi, due di Howard, che ne catturerà 17 in totale. E poi quella tripla allo scadere dei ventiquattro secondi del Black Mamba, Mvp con 38 punti e 6 assist, che ghiaccia ancora l’AT&T Center in una partita da consegnare agli annali, come molte di questi incredibili playoff, probabilmente i migliori di sempre di tutti i barbamondi per pathos, incertezze delle sfide, colpi di scena e basket di altissima qualità. Partite che andrebbero registrate, riviste e conservate in Dvd!
Comunque mentre noi e San Antonio ci scanniamo, Miami ha già liquefatto i Brooklyn Nets per 4-0 ed è già lì alle Finals che aspetta. E si riposa.

Sunday, January 27, 2013

Western Conference Finals, game 3: LA Lakers - San Antonio Spurs


Immenso, clamoroso Kobe Bryant! Quarantaquattro punti e la tripla in faccia a Ginobili che a 36” dalla fine mette tutto nella cassaforte gialloviola (95-103) e riapre la serie sull’1-2! Quello che mette in scena il Mamba Nero negli ultimi cinque minuti e mezzo è da consegnare all’antologia. San Antonio era avanti di sette a sette minuti dalla fine (84-77) in un AT&T Center da squadriglie d’assalto, tutti vestiti di nero, l’anticamera di non so cosa. L’effetto è da Anni Trenta in pieno istituto Luce, una marea nera da paura, che non sembra lasciarci scampo. Sotto 0-2 e sotto di sette a sette dalla fine, il campionato dei Lakers si avvia verso il baratro. E invece Bryant inventa. Ci riporta sotto, deflagra la tripla del pareggio (86-86), esplode quella del nostro +4 in faccia a Tony Parker allo scadere dei 24” (89-93 a -3’34”), segna in entrata quello che sembra il canestro della staffa (91-97 a -1’44”), ma poi pasticciamo e Ginobili guida la rimonta fino al -2 Spurs s 72” dalla fine (95-97).
E qui, Mamba again. Il ventiquattro mette in mano ad Howard la schiacciata del +4 (95-99), Parker sbaglia clamorosamente da sotto l’appoggio del -2 (un po' per uno non fa male a nessuno...) e poi Kobe la mette definitivamente nella saccoccia, fluidificando il faccia a Manu la bomba della staffa. Il silenzio dell’AT&T Center sulla tripla di Bryant fa impressione.
Stavolta non parto subito con il 23 slash post, che gli Spurs hanno saputo distruggere sia in garauno che in garadue, ma con gli schemi base. Partiamo bene (2-7 e poi 9-15 e poi 20-26), nel primo quarto ci trascinano Bryant e Howard con 22 punti su 29, nel secondo due triple di Jamison e un’uscita dai blocchi di Meeks ci mandano a +10 (31-41), ma gli Spurs non stanno troppo a guardare e una bomba da metacampo di Mills sulla sirena dell’intervallo completa l’opera (45-48).  Leonard, Duncan e Parker firmano pareggio, vantaggio e allungo Spurs (60-55), Kobe risponde behind the arc, ma lo fa pure Ginobili. Il 79-73 di fine terzo quarto diventa un pericolosissimo 84-77 a sette minuti dalla fine (altra tripla di Manu, in faccia Metta). Qui piazzo la barbatrukkata, rimetto il 23 slash post. Qui Kobe (41 punti in game one, 39 nella seconda, 44 in questa) decide che per questi Lakers non è ancora arrivato il momento di farsi da parte. Bryant chiude a 44 punti, 12/15 da 2 e 5/9 da tre… Howard a 19 punti e 15 rimbalzi.
Miami intanto prenota già le Finals con un 3-0 sui Brooklyn Nets che chiude i discorsi su chi sarà la contender dell’Est.

Western Conference Finals, game 2: LA Lakers - San Antonio Spurs


E adesso si fa dura. Gli Spurs si vengono a prendere anche garadue ed è uno 0-2 pesante il nostro, arrivato tutto a Los Angeles. Come? C O M E  I N  G A R A U N O  P O R C A  D I  Q U E L L A  M I G N O T T A ! ! ! ! Se in za game 1 fu Clark a sbagliare da sotto totalmente libero il canestro per il supplementare, qui è Devin Ebanks nella stessa identica situazione ad incartarsi a 77” dalla fine! Stesso refrain, Lakers sotto per 98-100, Kobe raddoppiato e impossibilitato a muoversi, Ebanks che si trova completamente libero in area con l’ultimo difensore ad almeno cinque metri di distanza, il Mamba lo serve e l’ex Viginia University invece di andare su a schiacciarla s’impappina, fa un avvitamento insensato, esita e finisce per sbagliare. L’azione dopo un superbo back-door di Ginobili (Mvp con 31 punti) chiude la questione. Kobe, infuriato con Clark dopo garauno, impazzisce completamente negli spogliatoi.
Ma anche questa volta, niente da dire. Facendo un’analisi su tutti i quaranta minuti, a parte una nostra partenza razzo (16-8), la squadra di Popovich è stata sempre avanti, con un massimo di +11 sia nel secondo quarto (32-43), sia all’inizio dell’ultimo (75-86), trascinata dalla regia di un Tony Parker sontuoso (18 punti, 5 rimbalzi, 6 assist, 5 recuperi, 8/11 dal campo) e da un Ginobili in formato Kinder Bologna. Howard, indisponente in difesa, non riesce ad incidere ma è soprattutto l’estrema profondità del roster texano a metterci in difficoltà: Kawhi Leonard (17 oggi) ‘esclude’ Metta, la batteria dei piccoli che c’è dietro Parker, e che si alternano anche in regia (Patrick Mills, Gary Neal e Nando De Colo) stanno cancellando dalla serie Nash e Barea. DeJuan Blair è un rebus irrisolvibile per Gasol, così come in questa gara lo è Boris Diaw, suoi i colpi di stiletto a due minuti dalla fine che ci hanno mandato in ginocchio (96-100) dopo che avevamo raggiunto il pareggio da un -11. Noi abbiamo un Bryant paradisiaco che ne ha messi anche oggi 39 contro Ginobili & co., ma il resto è stato cancellato dalla difesa dei bianconeri, in piena playoff mode. Dopo il back-door dell’ex virtussino, DH12 ci aveva riaperto le illusioni con la dunk del -2 a 40” dalla fine (100-102), ma l’azione dopo si perde Duncan sulla linea di fondo, Parker recapita il suo sesto assist al caraibico e Timoteo appoggia elegantemente il 2-0 senza nessun ostacolo… Finisce 104-110. Mille se e mille ma ci accompagnano all’aeroporto in direzione San Antonio, dove ora si trasferisce la serie per garatre e garaquattro. Impietoso l’El Segundo Times che mette in prima pagina le foto giganti dei tiri di Clark e Ebanks dentro un’area senza difensori…