Sconfiggendo in Georgia gli Atlanta Hawks i Los Angeles
Lakers balzano in testa alla Nba con 11 vinte e 3 perse (80.0%) proprio quando
il campionato subirà un lunghissimo stop di tre mesi, per riprendere il 1°
settembre 2012.
1.
Zen, lascia i Lakers in testa alla classifica e
li riprenderà tra 90 giorni, una situazione never vista prima!
“Put the hay in the barn, come dicono
dall’altra parte e anche qui: mettere fieno in cascina. La megasosta durerà
tutta l’estate e al ritorno la ruggine sarà tantissima e le sconfitte idem,
soprattutto nelle prime partite. Abbiamo fatto le formiche mettendo nella tana
quante più provviste possibili. Ma questo 11-3 è frutto anche di altro.”
2.
Di cosa?
Fame. La mancata qualificazione ai playoff ’12 è stata un’onta per tutti, in primis per me, il Coach Zen, vincitore di 13 titoli Nba in 14 Finali. In ventisei stagioni soltanto due volte mi è capitato di stare fuori dalla ‘Big Dance’ e in entrambi i casi il clamoroso flop - perché lo fu anche nel 2013 del Primo Universo, sempre con i Lakers - fu seguito da una rabbiosa reazione. All’epoca sottoforma di titoli Nba, per ora sottoforma di undici vittorie nelle prime quattordici partite.”
Fame. La mancata qualificazione ai playoff ’12 è stata un’onta per tutti, in primis per me, il Coach Zen, vincitore di 13 titoli Nba in 14 Finali. In ventisei stagioni soltanto due volte mi è capitato di stare fuori dalla ‘Big Dance’ e in entrambi i casi il clamoroso flop - perché lo fu anche nel 2013 del Primo Universo, sempre con i Lakers - fu seguito da una rabbiosa reazione. All’epoca sottoforma di titoli Nba, per ora sottoforma di undici vittorie nelle prime quattordici partite.”
3.
La stagione è svoltata mandando Beasley a
Washington in cambio di Veselý e Mack.
“Indubbiamente. Veselý è stato un
autentico ‘steal of the market’ che avevo già ‘attenzionato’ nelle stagioni
passate dei diversi mondi. Le sue cifre ai Wizards erano scarne (3.1 punti, 1.3
rimbalzi a partita in 8.6 minuti di utilizzo), ma le volte che affrontavo
Washington questo ragazzo ceco mi impressionava sempre nei pochissimi minuti in
cui potevo vederlo in campo. Ai Lakers gli ho sestuplicato il minutaggio (17
minutes per game) e lui ha quadruplicato i suoi numeri (12.4 punti, 4.7
rimbalzi). Ma ad impressionare è la sua energia e le numerose ‘intangibles’: e
anche l’età, visto che ha solo 22 anni ed è sempre concentrato ai massimi livelli.
E’ il Pavel Nedved del basket.”
4.
Kobe ha ‘downshiftato’ a 25 punti a partita
come si augurava ad inizio stagione
“L’anno scorso ne segnava 30.3, ha
stravinto la classifica dei marcatori e sappiamo tutti com’è andata. Gli ho
chiesto di coinvolgere di più i compagni, anche perché entra nei 35 anni e se
vuole vincere qualche altro anello non può fare tutto da solo. Penso anche che
abbia ormai capito che, pur essendo quello che gli si è avvicinato di più, non
è Michael Jordan.”
5.
Zen,
allora see you later in september 1st!
“Per il mio campionato sì, perchè il
portale per l’accesso alla stagione (aka, l’xbox!) sarà da questa parte
dell’oceano, ma per i commenti sarò sempre qui!”