“Barak voleva fare un uno contro uno con Kobe nel campetto di dietro. Io gli faccio: ‘quarda Barry che il Mamba non ti lascerà vincere come fanno le tue guardie del corpo e i tuoi viceministri’! E’ stato un massacro: ad un certo punto, sul 139-0 per Kobe, un agente della sicurezza ha dovuto sedare Bryant sparandogli col silenziatore una freccia narcotizzante da dietro una siepe.”
2. Che campionato è stato?
“Se legge la nostra stagione solo a livello numerico esce fuori una roba facile: 24 vittorie nelle ultime 31 partite tra regular season e playoff; 4-1 al primo turno, 4-0 al secondo, 4-2 nelle Western Conference Finals e 4-2 nelle Finali Nba. E dunque perché alla fine ero sudato come Jabba the Hutt in una sauna finlandese?
3. Già, perché?
“Perché prima dell’All Star Game eravamo settimi a Ovest in un gorgo che ci stava trascinando verso il basso (striscia “aperta” di cinque sconfitte su sei), al punto che per alcuni giorni non si parlava più di titolo, ma se i Lakers sarebbero riusciti a qualificarsi o meno ai playoff, ricorda? Poi la serie con Oklahoma City, tre supplementari, cinque gare su sei decise agli ultimi secondi… E le Finals contro Chicago, dal 3-0 senza Noah, al 3-2 con il ritorno del francese e la serie che si sposta definitivamente nella “Windy City”.
4. C’è un’analogia con il suo ultimo titolo vinto, quello del 2K12 contro i Celtics: anche in quella stagione, la Seconda del Primo Mondo, ad un certo punto eravate settimi a Ovest, senza identità, a serio rischio playoff: poi metteste fuori squadra Gary Neal e tra regular season e post-season vinceste 20 delle rimanenti 23 partite.
“All’epoca dichiarai ‘non penso sia ripetibile una cosa del genere.’. E invece è accaduto di nuovo, sono quelle cose che ‘provi’ e che poi ti sfuggono di mano e vanno oltre ogni previsione che puoi fare. Quando ho spostato Jamison in ala piccola panchinara di certo non avrei mai pensato di vincere 24 delle successive 31 partite, ma neanche lontanamente. Pensavo solo che la cosa avrebbe creato più movimento in attacco e questo fosse più adatto al mio ‘tira chi è libero’. Ma da quel punto in poi la stagione è decollata.”
5. And now?
“Ci sarà la parata lungo Figueroa Street, poi porteranno il Larry O’Brien Trophy nel mio ufficio tra i cimeli indiani e gli acchiappasogni, lo guarderò un’ ultima volta e poi sotto con le trattative. C’è in ballo la conferma di Dwight, ce lo vorranno prendere tutti e noi dovremo mettere sul piatto un botto di soldi. Ma scadono anche i contratti di Ebanks, Duhon, Morris, Jamison, Metta, Meeks e Clark. Non ci saranno soldi per tutti e quelli che non potremo confermare dovremo sostituirli con giocatori pescati dai free agent al minimo salariale.”