Un massacro. In piena regola. Gli Oklahoma City Thunder, scottati da garauno, distruggono lo Staples Center nella seconda partita per 96-117 e pareggiano di prepotenza le Western Conference Finals sull’1-1, prendendosi ora anche il vantaggio del fattore campo.
Come molti hanno previsto, i due tempi
supplementari di game one sono stati letali per i vecchi Lakers, lenti di un
passo e mezzo rispetto ai giovani leoni di Scott Brooks. Emblematica la prima
azione. Palla a due, deviazione a Durant e schiacciatona imperiosa. Sono passati
appena 5” dall’inizio ed è uno dei canestri più veloci della storia.
C’è solo Howard che riesce a tenerci in
piedi nei primi cinque minuti del match (19-18 per noi con 11 di “Superman”),
ma si sente lontano mille miglia che la consistenza dell’aria è diversa. OKC ci
mette le mani addosso, il “Barba” Harden difende come un mastino su Kobe,
giocano sulle linee di passaggio e ci intercettano di tutto con conseguenti
contropiedi-Bolt che producono un 12-2 Thunder in solo un minuto e mezzo. E’
già uno strappo decisivo (21-30) e Durant & Co. ci rovesciano addosso tutto
il loro potenziale offensivo segnandoci 18 punti negli ultimi 3’ del primo
quarto, la media di un punto ogni dieci secondi… Ci ammazzano. Un altro break
di 4-13, in tre minuti, ci scaraventa a -16 (31-47) con Sefolosha che ne ha già
10 ed è il valore aggiunto di garadue. Ma c’è anche da dire che, rispetto alla
prima partita, Ibaka non ha problemi di falli e la sua presenza continuativa in
campo si sente eccome. Tocchiamo il fondo sul 40-60 prima che una reazione di
Kobe riaccenda le speranze portandoci all’intervallo a -11 (51-62). Ancora il
Mamba, unica soluzione offensiva efficace insieme a DH12, ci trascina al
crederci, soprattutto quando smarca Blake behind the arc e lui ripaga con la
frontale del -6 a 15’ dalla fine (66-72). Ma è il nostro ultimo stillo di
energia e ce ne accorgiamo presto. Sette punti consecutivi di Durant in 40” (!)
spediscono Metta fuori per falli e OKC in un attimo a +14 (88-102) e si produce
un altro parziale insensato, uno 0-11 in 1’30” che ci demolisce
definitivamente. I Thunder toccano anche il +22 (88-110) quando noi abbiamo già
in campo tutta la panchina e i titolari a sedere per recuperare energie. Loro
trentaquattro punti in contropiede, noi 6. E c’è Gasol sempre infortunato (come
in garauno, provato solo per cinque minuti). Kevin Durant, sempre da numero 4,
è l’Mvp con 26 punti, 10/18 e 6 rimbalzi; Westbrook ne mette 24 con 8 assist,
Sefolosha 15 e 8 “rodmans”. I 26 punti di Kobe e i 23 (con 12 rimbalzi) di
Howard sono stati ottenuti con grandissima fatica. C’è venuto totalmente a
mancare l’apporto di Jamison (segnò 18 punti in tre quarti in garauno, oggi ne
ha messi solo 2 con 1/5), c’è venuto totalmente a mancare il passo da partita. E 'mmo so' veramente cazzi.
Nell’altra serie, intanto, Chicago si porta 2-0 sui Miami Heat, un vantaggio pesantissimo perchè le partite si sono giocate all'American Airlines Arena.
Altra scoppola, e l'assenza di Gasol per me la paghi parecchio. Una delle forze di questi Lakers è che contro di loro a rimbalzo non c'è storia, ma se manca Gasol questa cosa la perdi. Inoltre, Gasol sono sempre una quindicina di punti, è un giocatore dalla tecnica e dall'intelligenza cestistica superiore, a prescindere da come giocano gli avversari è un'assenza che si sente.
ReplyDeleteOra comunque si va in Oklahoma ed hai l'obbligo di vincerne una (meglio gara 3): non esiste gara 5 sotto 1-3.
L'assenza di Gasol si fa sentire parecchio, è uno che in attacco, di pura tecnica (finta, passo, e tiro, tabella, dentro) ti risolve diverse situazioni. Nonchè carica di falli i lunghi avversari, aprendo la strada ad Howard.
ReplyDeleteDobbiamo curare le ferite di garadue, un altro massacro dopo il -38 della regular season, salire sulla metropolitana che ci porterà ad Oklahoma City, impugnare le mazze e andarcela a riprendere. Ora sarà guerra. https://www.youtube.com/watch?v=ig7bjp7yV8k