E’ la quarta miglior prestazione individuale nella storia delle Finali Nba dietro Elgin Baylor (61 nelle Finals del 1962), Rick Barry (55 nel 1967), Michael Jordan (55 nel 1993) e Jerry West (53 nel 1969) e Chicago non può far altro che arrendersi di fronte alla Tempesta Perfetta.
I Bulls si presentano in game 1 nettamente
penalizzati dal forfait per pubalgia di Joakim Noah, un’assenza che si sente
sia dal punto di vista difensivo, sia da quello dell’energia che l’ex Florida
State sa infondere ai compagni. C’è Boozer da pivot e Taj Gibson da numero
quattro ma si sente subito come la corazza della squadra della Windy City sia
facilmente perforabile dal flusso canalizzatore dei Lakers. Soffriamo solo
quando schieriamo la panchina, nel secondo quarto, e CHI se ne va sul 29-21 trascinata dalle folate di KryptoNate Robinson, ma
anche sul -8 c’è la netta sensazione che sia facilmente recuperabile, come poi
accade (42-45 per noi all’intervallo). Ma è nel terzo quarto che le molecole di
“Air” si fondono con quelle di Bryant e così allo United Center prende vita uno show memorabile del ventiquattro: tre
triple mortifere, svariate sospensioni in serie e in meno di sei minuti
il figlio di "JellyBean" confeziona 18 clamorosi punti che ci proiettano sul +14 (58-72) chiudendo virtualmente la
gara. Il vecchio Hamilton non può tenerlo e il Mamba Nero è in una di quelle
giornate dove si fonde con l’ambiente e ogni volta che si alza al tiro è poesia
pura. Cinque punti in fila di Belinelli danno però ai Bulls la scossa (70-76) e
a 7’ dalla fine della partita una schiacciata di Luol Deng in contropiede
solitario firma un inatteso pareggio (83-83) che si trasforma in un clamoroso
+3 Bulls a 4 minuti dal gong grazie a due rubate con relativi appoggi a tutto
campo di “Rip” Hamilton (91-88). E’ qui che Kobe torna a colpire: elegante fing
& roll con fallo subito e libero realizzato, tripla del +7 (93-100) e altra
tripla a 76” dalla fine per inchiavare a doppia mandata garauno (93-103).
Ne ha messi 52 con solo quattro liberi
tentati, ma con un letale 21/32 in sospensione. Tutto il resto è noia, compreso Derrick Rose che 'stecca' la prima con soli 18 punti, 8/18 dal campo e pochissimo coinvolgimento dei compagni. 1-0
Lakers! Con la netta, nettissima, sensazione che se non recuperano Noah, ci sarà poco da fare per loro.
Superiorità devastante la tua. Kobe mostruoso ma Noah vale almeno il 50% della difesa di Chicago. Intanto fattore campo ribaltato e occasione di chiudere i giochi prima del tempo: Chicago non può perdere gara 2, altrimenti puoi andare già a comprare lo spumante per festeggiare...
ReplyDeleteSì, la sensazione è stata proprio quella, di una superiorità netta. Questa garauno contro i Bulls è stata la prima partita della stagione dove ho avuto la netta certezza di poterla portare a casa in qualsiasi momento e un Bryant del genere ha ricordato il Jordan del 1992 nella garauno con Portland, quella dello "shrug". Nonostante però l'assenza di Noah e praticamente anche di Rose (ha giocato una partitaccia) i Bulls erano comunque avanti di 3 a 4 minuti dalla fine. Morale: dimenticare questa garauno e non basarsi su di essa per le prossime partite!
ReplyDeleteBella vittoria e, ovviamente, maestoso Bryant.
ReplyDeleteAttenzione, pero', i segnali non son del tutto incoraggianti: innanzitutto con Noah, se torn, non sará così facile..come dice Alp é il 50% della difesa dei Bulls, e inoltre permette a Gibson di partire dalla panchina e cambiare le partite con la sua energia..Inoltre se i Bulls senza Noah, e con Rose negativo, son stati sconfitti solo da un mamba perfetto vuol dire che gli altri Lakers non han convinto troppo (importante notare come abbia dovuto riprednllndersi la scena Bryant dopo la rimonta Bulls)..
Resta comunque la vittoria, pero' attenzione, perchè non ci sarà sempre super-Kobe...