Il messaggio viene mandato in garatre, la prima della serie a Salt Lake City. I Lakers stanno già 2-0 dopo il 102-93 di game one e il 106-93 della seconda, due gare controllate di supremazia territoriale. Nell’opening game della serie si era sfiorato anche un record dei playoff, quello di bombe segnate da un giocatore. Appartiene ancora Rex Chapman, che con Phoenix ne segnò 9 in una partita del 1997, ma è andato vicino a perderlo.
Del record di Chapman durante la partita non si
ricordava un razzo nessuno, ma delle 12 triple segnate da Kobe nel 2003 in una
gara di regular season contro i Seattle Supersonics sì, ed è a quelle che tutti
pensano quando Nick Young a metà terzo quarto ha già nella fondina un clamoroso
7/7 behind the arc. Perché di tempo, per farne 12, ce ne sarebbe. Il tira chi è
libero in questa partita lo ha illuminato come John Belushi quando vede la luce,
si fa trovare sempre wide-open, e il fatto che da ala piccola aveva come
marcatore Gordon Hayward, che non riusciva a stargli dietro nei barbatagli, lo
ha certamente avvantaggiato.
Ma poi quel 7/7 è stato seguito da qualche forzatura
di troppo (o forse Kobe gli ha detto qualcosina…), si è trasformato in un comunque
ragguardevole 8/12 (per 32 punti totali), ma non sufficiente a riscrivere i
libri di storia, anche se resta una delle più grandi prestazioni individuali da
tre punti nella storia dei playoff Nba. Gare di Bisy escluse, naturalmente.
Dicevamo di garatre, comunque. Qui dominiamo
brutalmente, fino a raggiungere persino un clamoroso +38 con Bryant ad istigare
i compagni a sfondare quota +40. Spediamo il messaggio ai Jazz, ma anche ai
prossimi avversari: non vi lasceremo neanche un centilletro cubico d’aria. Finisce
80-110, Dalembert tira giù 13 rimbalzi contro Favors in meno di venti minuti e
Bryant, 35 punti con una fluidità da ventenne, smette di bastonare i Jazz
soltanto alla sirena finale, nonostante la partita si fosse chiusa già da un
pezzo; hanno dovuto portarlo via, perché altrimenti sarebbe andato avanti a
brutalizzarli con atti di bullismo anche negli spogliatoi segnando in fader nei
loro cestini con palline di carta. Il “3-0 to 3-4” contro Portland negli scorsi
playoff è una ferita ancora aperta per il Mamba. Lui quest’anno deve vincere. E
non farà sconti a nessuno.
Garaquattro chiude la serie. Replichiamo
sostanzialmente la terza partita, all’Energy Solution Arena finisce 82-107,
George Mvp (28 punti, 7 rimbalzi), Derrick Favors annientato difensivamente da
M.Gasol che, iniziati i playoff, si fa sentire. In un soliloquio gialloviola
degni di nota due episodi: un rocambolesco buzzer beater di Bryant sulla sirena
del primo tempo (tiro da sette metri, fallo non fischiato, Mamba che rotola a
terra mentre la palla sbatte contro il tabellone e va dentro) con annesso
impazzimento urlato mai sentito prima dei due telecronisti alla Dick Vitale (“BUZZEEER
BEATEEEER! OOOH! OOOH! OH! OH! OH! OH! OH!” https://www.youtube.com/watch?v=br3AaISFc-A) e Daniel Hackett
che difende come un forsennato su Trey Burke sul 3-0 e +28 Lakers a 50” dalla
fine. Questo è lo spirito!
Alle Western Conference Semifinals ci sarà la classicissima contro i San
Antonio Spurs, ma gli Speroni sono di nuovo nell'incubo. Kawhi Leonard si è
appena rotto il crociato per la seconda volta in tre anni, altri 8-10 mesi
fuori. Leonard perse tutta la stagione 2014-15, la seconda dell’Asso, per lo
stesso infortunio.