Tuesday, November 29, 2011

Prime crepe yellowiola

In due gare di fila finiamo prima a -16 contro i Warriors, poi ripetutamente a -17 contro i Clippers. Ora, la prima siamo riusciti a raddrizzarla miracolosamente portandola a casa con un buzzer beater di San Kobe da Reggio Emilia (104-102, Mamba 37 punti e 10/15 al tiro), la seconda no. Nel derby losangelino, i Velieri ci hanno dominato, costringendoci al 39% dal campo e mandandoci all'angolo con una coralità diffusa, nella quale spicca un Mo Williams da 17 punti, 8 rimbalzi e 6 assist e la staffetta difensiva di Eric Gordon (16) e Aminu (13 punti, 6 rimbalzi) su Bryant (10/29 al tiro con i suoi implacabili fadeway tutti sbagliati!). Kaman e Griffin hanno spazzolato i tabelloni (22 carambole in due) e così è arrivata la terza sconfitta stagionale.
Ma non è questa a preoccupare, quanto il fatto che non riusciamo più a sviluppare il Triple Post Offense e mettiamo troppa fretta nelle nostre azioni, finendo per incasinare tutto. La squadra si sta rilassando troppo. Voglio facce da guerra!!!

Real Rumors

Solitamente un Barbamondo avviato va per conto suo, ma se nel Real World succedono fatti eclatanti, allora questi hanno riflessi anche qui. Sul finire del Primo Universo (ovvero nba2k9) il cordone ombelicale tra Mondo Reale e 2k Mondo fu il passaggio di Chris Bosh e LeBron James a Miami: troppo clamoroso per far sì che ciò non avvenisse specularmente anche nel 2k Mondo dell'epoca. Ora nel "Real World" ci sono voci di tale portata che potrebbero avere influenza anche qui, anche se a partire dalla prossima stagione perchè here, a giorni, si chiuderà il mercato.
ESPN riporta la trattativa per Chris Paul a New York formando i "Big Three in the Big Apple", mentre ci sono altre voci che parlano dei Lakers su Chris Paul e Dwight Howard

Monday, November 28, 2011

5 domande 5 about: trade line e altre fregnacce

I Los Angeles Lakers battono allo Staples Center anche i Cleveland Cavaliers 99-82 (Bynum Mvp con 18 punti, 8/10 al tiro, 11 rimbalzi) e portano il record a 13 vinte e 2 perse. Tra circa una settimana c'è la scadenza per gli scambi di mercato.


1.       Zen, novità in vista? 
"Nope. Salvo infortuni, nessuno partirà e nessuno arriverà. Quello di Derek Fisher ai legamenti sembrava più lungo del previsto e some days ago abbiamo fatto arrivare dai Clippers il play Willie Warren (in cambio di Luke Walton) ma Gary Vitti ha rimesso in piedi “Fish” a tempo di record e così Warren è stato mandato ai Bakersfield Jam: è ancora molto acerbo, un paio d’anni tra i d-leguati gli faranno bene.” 
2.      Veniamo ai presenti: chi la sta stupendo?
“Premesso che di quello che fa Kobe mi stupisco ogni secondo, la vera nota lieta imprevista è senza dubbio Derrick Caracter. Sta giocando da centro di riserva ed è il re dei rimbalzi offensivi. S’insinua in ogni anfratto e spesso li converte in poderose tap-in dunk. E’ un Josh Powell meno duro, ma più rimbalzista offensivo. E ha un tiretto interessante dai 4-5 metri.
3.      Chi la sta deludendo, invece?
“Non posso parlare di delusione, quanto di spazio che non riesce a conquistarsi. Parlo di Devin Ebanks. Per noi è un progetto, c’è l’idea che possa diventare il nuovo Trevor Ariza, ma al momento non trova continuità di utilizzo perché Matt Barnes sta disputando un campionato davvero tosto “on D”. Inoltre Devin, actually, non ha tiro. Fino a che non metterà su un efficace rilascio sugli scarichi non farà mai il salto di qualità."
4.      Dunque a giugno cederete Matt Barnes per dare spazio alla crescita di Ebanks?
“Forse tra due anni. Una cosa è certa, Ebanks deve giocare ma non abbiamo intenzione di mandarlo ai Bakersfield Jam, non sono la collocazione giusta per i progressi notevoli che deve fare. Deve assaporare l'aria Nba. E’ un diamante incastonato ancora nella roccia dura che verrà scolpita via solo giocando. Ora sta collezionando sfilze di “n.e.” e quando gioca lo fa solo per pochi minuti.”
5.      E la caccia al sostituto di Fisher come sta andando?
“I play free agent nella prossima estate saranno tanti: bisogna vedere se rinnoveranno con le loro squadre (come ha appena fatto Barea per 5 anni con i Mavs) o se si dichiareranno agenti liberi. C’è poi da tenere presente che la nostra priorità per l’estate del 2012 è il rinnovo di Andrew Bynum, poi quello di Shannon Brown. Poi viene la questione play: non è un segreto che mi piacerebbe avere ai Lakers Patrick Mills: tra quelli a basso prezzo è il più interessante. I vari Chris Paul e compagnia sono fuori budget, inutile prenderli in considerazione.”

Sunday, November 27, 2011

"Beat L.A.! Beat L.A.! Beat L.A!"


Il Pepsi Center è una bolgia assurda. Il coro "Beat L.A.! Beat L.A.! Beat L.A.!!!" è un rombo assordante che fa tremare le Rocky Mountains mentre il cronometro scandisce gli ultimi secondi. I Denver Nuggets sono la seconda squadra dopo i Bulls ad aver sconfitto gli imbattibili Lakers del Coach Zen (101-83) e l'impresa risuona in tutto l'emisfero Ovest. Non è bastato l'irreale Kobe Bryant del terzo quarto, dove il Mamba ha segnato 24 punti (saranno 36 alla fine) arrivando a solo 6 dal suo record di 30 in un periodo, perchè la coppia Ty Lawson - Wilson Chandler ne ha prodotti insieme 54 (27 a testa), con il play Mvp grazie ad un implacabile 11/12 al tiro con 7 assist. Noi non siamo mai stati in partita.
Una classica sconfitta da Lakers che, storicamente, quando perdono lo fanno sonoramente. Le ultime tre sconfitte di questa squadra lo stanno a dimostrare: -36 contro Dallas in garaquattro dei playoff 2011, -33 contro i Bulls nella prima sconfitta a nba2k12 e ora un bel -18 a Denver contro i Nuggets, dopo essere stati ampiamente sotto di 20.
Come dice l'avvocato Buffa, quando nei Lakers le cose cominciano ad andare male, poi vanno veramente male: si apre l'oblò del sottomarino e perdono controllo, testa, e anche dignità.

Saturday, November 26, 2011

Quando arrivano le big?



Qui nel Minnesota ci sono già 30 metri di neve con il termometro a -70. Fa un po' freschino. Ma non basta per congelare il Triangolo. Al Target Center andiamo ad affrontare un altro cliente facile, i Minnesota T'Wolves dei talenti sprecati ("B-Easy", Rubio e Milicic) e passiamo 95-83, andando anche svariate volte sul +17. Il Triple Post Offense sta cominciando a scorrere fluido nelle vene yellowiola (e infatti le gare facili cominciamo a controllarle bene, e non più a trascinarcele agli ultimi secondi come ad inizio campionato) e il 100% di Affiatamento tra i giocatori crea un movimento armonioso sul parquet dove i giocatori si trovano a occhi chiusi. Qui è Odom, from the bench, che ha fatto la differenza: non solo con i suoi 16 punti, 6 rimbalzi e 4 assist, ma anche con due bombe consecutive che hanno ricacciato indietro i Wolves arrivati pericolosamente a -5.
Mentre il nostro record s'impenna ancora (siamo a 12 vinte e 1 persa...), diamo un'occhiata alle prossime partite e ci vediamo pure un clamoroso potenziale record di 17-1. La prossima, infatti, andiamo a Denver, poi giochiamo allo Staples con Cleveland e Golden State. Rimaniamo ad L.A. per giocare "fuori casa" contro i Clippers e per ospitare i New Jersey Nets. Cinque partite potenzialmente medio-facili, con un'unica insidia rappresentata dal derby contro i Velieri di Blake Griffin. L'altra insidia è ritenere queste cinque partite medio-facili... In ogni caso la domanda nasce spontanea: ma quando razzo arrivano le big?
Arrivano, arrivano. Dopo l'All Star Game, infatti, il nostro campionato si trasformerà in una specie di girone dantesco: affronteremo Portland, Boston, Miami, Dallas, Oklahoma City e anche i pericolosissimi Indiana Pacers...

Thursday, November 24, 2011

Il "Peak"wick Club


Al "Peak"wick Club siamo rimasti in due: noi e i Miami Heat. Chicago, con la seconda sconfitta stagionale, ha perso un giro. Noi manteniamo il pass per il "Peak"wick Club con una tripla a 62" dalla fine di Derek Fisher, su scarico di Kobe. E' il chiodo nella bara degli Houston Rockets che superiamo allo Staples per 90-83. E', soprattutto, l'undicesima vittoria stagionale su dodici partite. 11-1, un record che comincia a far paura, nonostante non stiamo assolutamente dominando. Però non siamo soli. Anche Miami sta spaventando tutti con il suo 11-1. Siamo di poco oltre un terzo della regular season, ancora non si è deciso nulla. Ma un 11-1 è sempre un 11-1...

Più easy del previsto

Una squadra degli anni 90, vecchia e demotivata, contro una del 2040, che può schierare un alieno. Questo è stato Spurs-Lakers, un dominio yellowiola in Texas ben più di quanto dica il punteggio finale (91-83). The alien in questione, ovviamente, è Kobe Bryant: 45 punti e ho detto tutto.
Right, gli Spurs ritrovavano Ginobili dopo un infortunio (ma comunque ne ha messi 24), e dunque non era al meglio, però al confronto dei Lakers si sono dimostrati veramente poca cosa. Sembravano tra l'altro aver disputato la maratona di New York il giorno prima, perchè noi andavamo al doppio della velocità. Ma è l'atmosfera da crollo dell'Impero degli Speroni a "stupefarre": l'AT&T Center sembrava un monastero disabitato. Soltanto nel terzo quarto, quando Tony Parker si è ripreso dal valium che l'ha avvolto tutta la gara segnando 10 punti in un attimo, il palas texano si è ridestato. Poi è ripiombato nello sconforto. Un Duncan così (8 punti, 4 rimbalzi, avulso da tutto) è inutile e persino dannoso (non tiene più in difesa), ma anche il resto della squadra, da Richard Jefferson a DeJuan Blair è parso con la testa altrove. Attacchi insensati, intestardimenti inutili in uno contro uno. Non da Spurs. Non da Popovich.
Seppur loro si siano avvicinati anche a -3 nel terzo quarto, abbiamo sempre avuto la sensazione di avere la partita in totale controllo. Abbiamo recuperato anche Fisher, rimesso in piedi a tempo di record dallo storico preparatore atletico yellowiola Gary Vitti e così il temuto Big Match si è trasformato in uno show del Triangolo che ha esaltato il Black Mamba fuori da ogni ragione: i 45 punti di Kobe, infatti, non sono arrivati perchè tirava sempre lui, ma perchè si trovava sempre nelle migliori condizioni per tirare. Devastante.
Come il nostro record: 10 vinte, una persa. Ma i Miami Heat non mollano la vetta e sono 10-1 anche loro, con i Bulls a tallonare (9-1). La differenza però è che noi vinciamo le gare con uno scarto medio di +3,5 punti, mentre Bulls (+14,1) e Heat (+10,8) vincono con distacchi in doppia cifra.

Wednesday, November 23, 2011

Fisher infortunato, arriva Willie Warren

Dopo la gara vinta contro i Memphis Grizzlies a Derek Fisher è stato diagnosticata una lieve lesione al legamento del ginocchio, che lo terrà fuori 2 settimane. Testata contro i Raptors (battuti 97-91 allo Staples con 34 di Kobe) l'inconsistenza di Shannon Brown da play, siamo intervenuti sul mercato "della porta accanto" offrendo ai Clippers Luke Walton e due seconde scelte per il play 22enne Willie Warren, scelto dai Velieri col n°54 nel Draft 2010 e strachiuso in panchina dal ben più promettente Eric Bledsoe. 
"La scelta ha una valenza molteplice - dice il Barba - Primo: offre qualche minuto di cambio a Steve Blake che senza Fisher dovrà farsi carico del playmaking dei Lakers. Secondo: risana il bilancio, perchè ci sgraviamo dei 4 mld di $ di stipendio di un giocatore inutilizzato come Walton a fronte dei 400 k di Warren. Terzo: Willie è ancora molto giovane e in un paio d'anni, se crescerà bene, potrà sostituire eventualmente Blake nel ruolo di play panchinaro." http://www.youtube.com/watch?v=Xg3RceBDrlk
Dopo la vittoria sui Toronto Raptors i Lakers sono a 9 vinte e 1 persa, lo stesso record dei Miami Heat e dei Chicago Bulls.

The Cartell

Ho attaccato un cartello nello spogliatoio dei Lakers. Dice solo "-33". Voglio che la squadra se lo ricordi ogni volta che entra in campo. Quel -33 di Chicago dev'essere la spinta di tutta la stagione. Seguito da due parole: no more. "Mangeremo lamponi, allora". Ron, tappati quella bocca!
Comunque funziona. I Washington Wizards hanno la sfortuna di capitare allo Staples Center nella gara successiva all'ormai famoso crollo yellowiola di Chicago e la nostra reazione non poteva che essere rabbiosa: li asfaltiamo 121-106 (Kobe 37, ma con 30 tiri) spingendo al massimo su ogni azione, come se stessimo ancora giocando idealmente contro i Bulls. Poi arrivano i Memphis Grizzlies e anche qui - seppur con meno distacco e con qualche problema in più - arriva un'altra double "vu". Vinciamo 101-92 stando sempre costanti sui dieci punti di vantaggio: Kobe ne mette 39 con 8 rimbalzi, ma si prende 34 tiri. Facendo due somme, il Mamba si è preso 64 tiri nelle ultime due partite...  E' ancora la rabbia del -33 di Chicago che ribolle in lui. Comunque grazie a questi due successi ci portiamo di nuovo in testa alla Nba:  8 vinte e 1 persa. Sbollita la rabbia dello United Center, ci rilassiamo tutti nella locker room con una puntata di "Shaq & The Super Lakers".





J.J.BAREA RINNOVA CON I MAVS
I Dallas Mavericks hanno rinnovato per 5 anni il contratto di J.J.Barea che così esce ufficialmente dal programma di reclutamento "Play Watch" che tiene nel mirino i papabili per il ruolo di sostituto di Derek Fisher. Barea era uno della lista che sarebbe diventato free-agent nel giugno 2012. No problem: abbiamo già individuato il sostituto di "Fish". Sarà Saffron Johnson. Qui il Barba lo presenta http://www.youtube.com/watch?v=ZpLrT8CdC0k

Fisher annuncia il ritiro. Ben Wallace aderisce all' ECM


Lo aveva già anticipato durante la "preseason", e - al contrario di Ray Allen che invece ha deciso di continuare rinnovando per 3 anni con i Celtics - ora lo ha annunciato ufficialmente. Derek Fisher, 37 years old, si ritirerà al termine di questa stagione.
Ha annunciato il ritiro anche "Big Ben" Wallace (37 anni), ma il duro pivot dei Detroit Pistons ha contemporaneamente spiegato alla stampa che sarà la cavia dell'E.C.M. Program. What the Fuck!??! L'Extension of Contract Manual. Si tratta di un progetto che potrebbe consentire ai giocatori di non ritirarsi prima dei 40 anni, prolungando manualmente il loro contratto quando questi annunciano il ritiro. Non essendo possibile a nba2k12 modificare l'età e gli anni di militanza nella Nba (fattore che rimandava di un paio d'anni i ritiri annunciati), si proverà ad agire sui contratti, forti del "Ray Allen Case"; He Got Game, firmando un rinnovo triennale con i Boston Celtics, in teoria si ritirerà tra tre stagioni, invece che al termine di questo campionato. Se ciò fosse confermato anche da Ben Wallace, allora l' E.C.M. potrebbe essere un modo per non disperdere troppo presto giocatori del calibro di Kevin Garnett, Paul Pierce o lo stesso Ray Allen, tutti giocatori sulla soglia (tra 1-2 anni) del ritiro.
Naturalmente la nascita dell'E.C.M. scatenerà una sommossa a giugno, quando ai nuovi droidi appena creati per il Draft verrà impiantata l'Intelligenza Artificiale. Lì si renderanno conto che l'E.C.M. porta via ai nuovi droidi dei posti di lavoro. Un nuovo lock-out in vista?

Tuesday, November 22, 2011

Il Grande Crollo


Annientati. Cancellati. E sbattuti prepotentemente fuori dalla vetta. Quello che definivo "il fuorviante 6-0", composto da cinque partite conclusesi tutte favorevolmente negli ultimi secondi, viene a galla con una clamorosa sconfitta allo United Center contro i Chicago Bulls: 103-70. 
I Tori dell'Illinois non solo si confermano una squadra imbattibile tra le mura amiche (l'anno scorso, miglior record casalingo della Nba), ma ci sbattono in faccia tutto il loro potenziale nel primo vero big match dell'anno. Come direbbe Trinchieri in merito alle gareuno della Montepaschi Siena: "Sono come la sfilata sulla Piazza Rossa: ti fanno vedere tutto il loro potere. Missili intercontinentali, grandi, medi, piccoli, frotte di carri armati, truppe speciali. Noi abbiamo ammirato il loro repertorio."
Ed è andata proprio così: è come se i Bulls ci avessero voluto mandare un messaggio, mostrandoci tutto il loro arsenale difensivo e offensivo: "noi siamo questi, voi cosa siete capaci di fare"?
La gara non è mai esistita: i Bulls partono con un mostruoso 13-2 che ci piega subito sulle ginocchia, aprendo il match con quattro canestri consecutivi sulla sirena dei 24" che provocano il mio record del mondo di lancio del pad. A questo aggiungiamoci un inizio da 8/13 nelle bombe e la partitia neanche si apre, al punto che per tutto il secondo tempo se la giocano soltanto le riserve, con i vari Bryant, Gasol, Bynum o Derrick Rose a guardarsela dalla panchina. All'intervallo era già chiusa (61-38, Lakers 34% al tiro), ma purtroppo non era ancora finita. Già, perchè nell'inferno dello United Center precipitiamo nel secondo tempo anche fino ad un imbarazzante -38. Loro, giovani, freschi, atletici, sembravano andare al doppio della nostra velocità. Erano su tutti i palloni, su tutti gli aiuti, su tutti i recuperi. Ci hanno dominato a rimbalzo (37-53), ci hanno segnato 32 punti in contropiede, ci hanno costretto - con la loro difesa impenetrabile - ad uno 0/13 da tre nel secondo tempo. Ci hanno cancellato. E sono pure balzati in testa perchè, avendo perso anche Miami, i Bulls sono rimasti l'unica squadra imbattuta della Nba (3-0).
Sono stati impressionanti, ma finalmente abbiamo un termine di paragone. Un punto di riferimento. La prima contender per il titolo che abbiamo affrontato ci ha inflitto un -33. Altro che 6-0 in avvio. Non siamo pronti per un razzo!

5 domande 5 about: il 6-0

I Los Angeles Lakers hanno vinto tutte le prime sei gare della stagione e sono in testa alla Nba seguiti dai Miami Heat (3-0), unica squadra ancora imbattuta considerando un minimo di tre gare giocate.

1.      Zen, 6 vinte e 0 perse. In 22 stagioni è la prima volta che le capita
“Penso di sì. Non ricordo in carriera una partenza così; forse un 5-0, massimo massimo.  Ma è comunque fuorviante. Le faccio un esempio: anche gli Heat sono imbattuti (3-0), ma se noi abbiamo vinto le partite con uno scarto medio di 5 punti, loro le hanno vinte con uno scarto medio di 20…”.
2.      E quindi?
“Quindi il 6-0 non basta. Per vincere il titolo le partite le dobbiamo controllare, alcune anche dominare.”
3.      Però state già dimostrando sangue freddo e killer instinct.
“La squadra sta dimostrando di avere un cuore e di non arrendersi mai. Vuole ferocemente vincere e tutti stanno remando nella stessa direzione: il morale è altissimo, nessuno reclama più spazio di quello che gli concedo. Tutti sembrano focalizzati su un unico obiettivo condiviso: vincere.”
4.      Ma siamo solo ad inizio campionato: non era lei a dire che prima dell’All Star Game le partite non contano un razzo?
“Sostengo sempre che la vera stagione inizia dopo l’ASG: tuttavia qui siamo in un nuovo universo del quale ancora sappiamo molto poco e dunque non possiamo lasciare nulla di intentato. Non sappiamo di quanto si eleverà la durezza nei playoff, non sappiamo la caratura di contender come Dallas, Miami, Boston, Chicago o Oklahoma City, perché le dobbiamo ancora incontrare tutte. Sappiamo solo che siamo 6-0 e che ne abbiamo vinte 5 negli ultimi secondi.”
5.      Sì, però siete anche senza Lamar Odom…
“Vero anche questo. La realtà è che ancora troppo presto per fare qualsiasi valutazione. Vincere un titolo significa vincere l’ultima partita della stagione. Non le prime sei, non dieci di fila in mezzo alla stagione. Ma l’ultima. E’ lì che dobbiamo arrivare.”

Monday, November 21, 2011

47 punti e 11 rimbalzi


Kobe scompone le molecole di Lakers-Kings, ne divide l’atomo, lo riattacca a suo piacimento e riscrive la teoria della relatività. Il tempo è relativo? Non più. Ora il tempo è Kobe Bryant.
Brodi, era persa. Di più, i Sacramento Kings ci stavano neutralizzando. Sono pieni di mezzi lunghi atipici (Jason Thomposon, DeMarcus Cousins, JJ Hickson) e anche il centro vero, Sam Delambert, è alquanto mobile e insidioso. Senza contare i frombolieri Marcus Thornton, Tyreke Evans. Morale della favola, dopo 10 minuti equilibrati Sacramento prende possesso della gara: +8, +10, poi stabili sul +14 e noi inermi, nonostante un Kobe ispirato e uno Shannon Brown da 23 punti in uscita dalla panchina con almeno tre schiaccioni spaziali a difesa schierata. Niente, però, Sacramento ci domina, Hickson si fa beffe di Gasol e Bynum non riesce a difendere contro questi lunghi atipici che tagliano e saltano da tutte le parti e in più ci si mette anche un indemoniato Garcia, autore di 21 punti. Sul -14 ad inizio 4° quarto la prima sconfitta Lakers è già scritta nel silenzio gelato dello Staples Center, fino a quando il Coach Zen non ha l’illuminazione: Artest è troppo lento per questi Kings e la coppia Gasol-Bynum non riesce a tenere i mezzi-lunghi di Sacramento. Révoluciòn! Dentro Ebanks in ala piccola, sposto Ron Ron da n°4 e Gasol centro. Dentro anche Brown al posto di Fisher…
Hickson non vede più il canestro, Gasol comincia a dominare a rimbalzo (17 alla fine, con 20 punti), Brown è una furia in pressione sul play e Kobe scompone gli atomi. A -2’58” un 2+1 del Mamba ci dà il primo vantaggio (98-97), ma i Kings sono spietati e ci rifilano due ganci che ci sbattono all’angolo, -5 a 62” dalla fine (100-105) e palla in mano a loro. Finita? Non con Kobe in campo. I Kings sbagliano il tiro del +7, il Mamba Nero impianta i canini nelle loro carni tirando fuori dal cilindro la bomba del 103-105. Ancora i Kings vanno per chiuderla a -7”, ancora sbagliano e Kobe strappa il rimbalzo. E qui ho proprio sentito il flusso che scorreva dentro di lui, perché chiunque con un po’ di sale in zucca avrebbe chiamato time-out per organizzare l’ultima azione, e invece sento il flusso scorrere e lascio Kobe libero di andare. S’invola slalomeggiando fluidamente tra gli avversari a metacampo, sguscia via tra le selve di mani che gli vogliono rubare il pallone e quando il tempo sta per scadere lascia partire la sospensione ad altezza della lunetta in faccia a Garcia. Solo rete. Lo Staples diventa il San Paolo! Non si sente più niente. 105 pari e overtime! Ha segnato esattamente come al minuto 2:14 di questo video http://www.youtube.com/watch?v=Weqdp4opMqI. Uguale.
Anche nell’overtime Kobe e Gasol fanno i numeri, ma sul 114-112 per noi, i Sacramento Kings hanno comunque l’ultimo tiro. E qui, nella bolgia dello Staples, vanno via di testa perché lo affidano a DeMarcus Cousins che in quel momento si trova oltre l’arco a 3” dalla fine con in dote un bel 4/18 dal campo. Scelta pessima. La sua parabola sorpassa comunque le lunghe leve di Gasol ed è ancora in aria mentre suona la sirena e tutto lo Staples trattiene il respiro perché non c’è più possibilità di manovra. Se segna vincono i Kings, se sbaglia vincono i Lakers. Ferro, fuori. Ed è l’apoteosi!
Finisce 114-112 Lakers, dopo un overtime. Gasol nel fa 20, con 17 rimbalzi e 5 assist, ma Kobe è inumano: 47 punti, 11 rimbalzi. Ed è 6-0.

Sunday, November 20, 2011

5-0!

E così sbarcano anche qui. I famigerati Milwaukee Bucks che tanto han fatto penare il Sommo (great rimonta!) in Da Albys World. Atterrano a Los Angeles, con progetti bellicosi. E per la prima volta in stagione i Lakers dominano. Il Triangolo viaggia per la prima volta che è un piacere, Fisher esclude Jennings dal gioco con la tattica dell'impedire il passaggio di ritorno, Kobe (33) divulga il verbo della pallacanestro tra i cervi e in breve andiamo sul 65-45 che lascia spazio a lunghi esperimenti con la panchina, dove però c'è un Shannon Brown in slump totale (chiuderà con 2/13 dal campo con 0/7 da tre). Finisce 91-78 e per la prima volta abbiamo un Bynum che fa il Shaq: 28 punti, 14/16 al tiro, 9 rimbalzi, 3 stoppate! Bogut e Jeff Sanders non hanno potuto far nulla contro di lui.
I numeri dicono che siamo a 5 vinte e 0 perse con il 23esimo attacco della Nba (82.6) e la terzultima percentuale nel tiro da tre (un misero 22.2%). Dove le vinciamo, allora? On "D". Subiamo appena 76.4 punti a partita e nessuno in difesa fa meglio di noi.

RE KOBE

E' la diciannovesima stagione che alleno Kobe. Quella di oggi ad Orlando è forse la più grande partita che gli abbia mai visto fare in tre 2kUniversi.
Non entra nulla. Magic-Lakers è di una bruttura memorabile: punteggio bassissimo, percentuali disastrose (LA 38%, ORL 34%, entrambe il 18% da tre), gioco duro, difficile, spezzettato. Il Triangolo che non si sviluppa, nulla che scorre. Kobe sta sbagliando tutto, Shannon Brown idem e in pratica non abbiamo guardie. Riusciamo miracolosamente a stare a contatto con i Magic di riffa e di raffa, ma a partire dal 3° quarto se ne vanno con un indemoniato Arenas (già 24 punti alla terza sirena) e noi rimaniamo distanziati dagli 8 agli 11 punti per quasi tutto il secondo tempo, senza possibilità di fare nulla. Perchè non entra nulla.
Poi Kobe diventa Gandalf il Bianco e da quel momento lì la Orlando Arena si trasforma nel Suo Regno. Capendo che oggi non ne sarebbe entrata mezza, nemmeno da libero, si mette a dominare nelle altre voci. Difesa, rimbalzi e, soprattutto, assist. Innesca prima Artest, che dopo gli 0 punti nei primi due quarti ne segnerà ben 13 nella ripresa, poi Gasol (offrendogli una doppia doppia da 17 punti e 17 rimbalzi). Prende i Lakers sul -11, cancella Arenas a solo 2 punti nell'ultimo quarto dopo che ne aveva segnati 24 nei primi tre, mette Artest con i piedi per terra per la tripla del pareggio (66-66), confeziona in fade-away a Gasol il 2+1 del +3 L.A., ed è proprio quest'azione qui che evidenza la gara altruistica di Kobe, perchè in un altro contesto avrebbe certamente eseguito lui il tiro, per issarsi ad eroe-salvatore.


Sono comunque di Bryant i due tiri liberi a 17" dalla fine che danno ai Lakers il 77-74 che poi i falli sistematici trasformeranno nel conclusivo 79-74. Kobe, nonostante il terrificante 5/21 al tiro, si prende il meritato Jordan Player of the Game con 18 punti, 7 rimbalzi e 8 assist, trascinando i Lakers ad un break di 30-16 nell'ultimo quarto col 56% al tiro, dopo che avevamo segnato soltanto 49 punti nei primi tre periodi con un raggelante 30%. Come ha rivoltato la gara Bryant con assist, difesa e rimbalzi è una cosa che non avevo mai visto fare con un'evidenza del genere. E i Lakers - senza Odom - se ne vanno sulle 4 vinte e 0 perse.

RAY ALLEN RINNOVA
Un'ottima notizia arriva da Boston. Ray Allen - che inizialmente sembrava destinato al ritiro dopo la fine di questa stagione - ha firmato un rinnovo triennale con i Celtics a 16.69 milioni di dollari. He Got Game continua.

Saturday, November 19, 2011

Da Mysterious Woman

Non so se vi è mai capitato di giocare a New Orleans ad nba2k12. Ebbene, sulle tribune, c'è una presenza inquietante che fa su e giù per le scale continuamente, per tutta la partita: una donna misteriosa. Cosa sta cercando? Non sarebbe nulla se non fosse che a volte mentre si attacca questa presenza impala la telecamera! WTF..!?!?!

Comunque, nonostante Da Mysterious Woman, espugnamo anche New Orleans (77-70) e siamo ancora imbattuti. Partita durissima, decisa dalla difesa anti-passaggio di ritorno di Derek Fisher su Chris Paul. What!?! "Fish" non può tenerlo sul primo passo e così lo ha marcato d'astuzia. Appena CP3 dava via la palla, Fisher gli si piazzava davanti, in modo da impedire che gli venisse restituita, togliendo di fatto il play avversario dalla costruzione del gioco. Nonostante un CP3 limitato a 10 punti con 5/16 al tiro, arriviamo punto a punto fino a 3' dalla fine, quando la difesa yellowiola fa la differenza; sempre grazie a Fish si recuperano due palloni fondamentali convertiti in altrettante monster-dunk del Mamba (31 punti ma con 26 tiri per Kobe).
3 vinte, 0 perse, ma nessuna gara realmente controllata e ancora molta molta fatica in attacco. La prossima sarà una di quelle gare che ci potranno dire chi siamo: andiamo ad Orlando. In "preseason" ci massacrarono.

Altrimondi: Da Albys Chronicle

Zen, ha visto cos'è accaduto nell'Albys World?
"Non ho potuto essere presente perchè ero impegnato nella gara contro gli Hawks nel mio Universo, ma ho visto garauno e garadue contro i Milwaukee Bucks in streaming spazio-temporale."
Come se lo spiega un crollo simile?
"Fretta. Penso che queste due inattese sconfitte siano arrivate a causa dell'ultima partita di regular season, fatta giocare dai panchinari. Da un lato è giusto per evitare inutili infortuni a classifica già acquisita, ma in realtà si va in slump mentale. E questo slump  non finisce con la sirena della partita, ma ha influenze anche dopo. Per questo è fondamentale entrare nei playoff almeno con una striscia vincente di 2-3 partite. Metà di questo incredibile 0-2 sta dunque nella gara contro gli Atlanta Hawks persa 110-95 nell'ultima di regular."
Ce dell'altro?
"Credo di sì. Le difese del Za Albys World sono durissime già nella regular season. D'engine i playoff aumentano naturalmente la forza delle difese nella corsa per il titolo, dunque la difesa da playoff in regular season in questo caso si trasforma in una difesa impenetrabile. E se i Bucks, così eclettici e veloci, possono disporre anche di una super difesa, allora diventano uno squadrone."
Albys ce la farà?
"E' solo un fatto mentale. Sta 0-2, ok, ma comunque i Bucks ne devono vincere un'altra per passare. E i Bulls ne devono vincere solo una per accorciare. E poi ne devono vincere solo un'altra per pareggiare. E poi ne devono vincere solo un'altra per passare il turno."
Quindi?
"Non pensare allo 0-2, ma pensare solo a vincere una partita alla volta. Non sta 0-20, sta 0-2. Per una squadra arrivata in testa alla classifica non credo sia così impossibile vincere due gare di fila. A patto che non ci si faccia prendere dalla fretta. Il consiglio, in questi casi, è di non giocare mai più di una partita al giorno per la fretta di recuperare."

Friday, November 18, 2011

Artest stole the ball

Lakers 79, Hawks 78.. Kirk Hinrich gestisce l’ultima azione della partita e una faccia di ghiaccio come quello è in grado di infiocchettarti il buzzer-beater. Palleggia, attacca, vira sul piede perno e proprio mentre è in virata arriva la mano di Ron Artest che devia la palla, che poi viene raccolta da Gasol e consegnata a Kobe (29 punti, ma con 1/9 da tre) che già stava sprintando. Dunk in solitario del Mamba, Lakers 81, Hawks 78 a 17” dalla fine! I falli sistematici fisseranno il punteggio sull’84-78 L.A., ma è solo un dettaglio. Apriamo dunque la stagione con 2 vinte e 0 perse, due gare entrambe decise negli ultimi 20".Che 'vvo ddì? Che potevamo tranquillamente essere anche 0-2. "Dobbiamo chiuderle prima! Checcazzo andate sotto le docce?? Credete che mi accontenti di vincere all'ultimo secondo!?! Fuori ad allenarsi!!!" http://www.youtube.com/watch?v=7GAz-GKmlc0

Fuck-ya!

L'esordio a Salt Lake City ha lasciato uno strascico pesante: Lamar Odom, 32 anni, 14 punti e 8 rimbalzi di media last year, si è infortunato alla caviglia e dovrà star fermo più di un mese. FUCK!!! Il bello è che durante la gara con i Jazz nessuno se n'è accorto, tanto da ipotizzare che "Lamarvellous" si sia infortunato nelle ore immediatamente successive, probabilmente giocando a Twister...
L'infortunio di Odom, oltre ad aprire una similitudine spazio-temporale con l'Alp World, complica non di poco l'inizio stagionale dei Lakers. "%£*#&fuck;@*^§!!!!!" è il commento del Coach Zen, mentre si sta imbarcando con la squadra dall'areoporto di Salt Lake City per ritornare a Los Angeles in vista del debutto casalingo contro gli Atlanta Hawks.

3.1.1 - Il Nuovo Inizio

Pochi secondi alla fine, Jazz 82, Lakers 82. Kobe Bryant ha la palla in mano. Avanza camminando, palleggia, poi si mette di spalle contro Raja Bell, spingendolo indietro ad altezza della linea del tiro libero. Lì si gira sul piede perno, fade-away armonioso. Solo rete: 82-84 L.A. a -22”. L’ultima azione è per Utah, ma Gasol fa un gran lavoro difensivo non lasciando la linea di fondo ad Al Jefferson (20 punti, 9 rimbalzi) ma costringendolo ad andare verso il centro e a prendersi un tiro sbilanciato che finisce sul secondo ferro. What can i say about Kobe? Dopo un primo tempo difficoltoso, scodella 33 punti, 6 assist, 9/9 in lunetta e 11 punti decisivi negli ultimi sei minuti con 4/4 al tiro implacabile. E’ un alieno. 
Riparte così l'avventura dei Lakers a nba2k12, subito con una gara thrilling anche se, this time, non c'è stata mai la reale paura di perderla, nemmeno sul +2 Jazz a -40". Perchè semplicementelly, con un Kobe così, non ce n'è. La sensazione che la partita venisse completamente verso di lui era talmente chiara che il canestro decisivo a 22" dalla fine tutti se lo erano già immaginato molto prima. Tanto però c'è ancora da lavorare per far sì di non arrivare sempre a questo punto.


P.S. Cos'è 3.1.1? Il codice di identificazione del campionato. La prima cifra riguarda l'Universo di appartenenza (in questo caso il Terzo Universo, dopo nba2k9 e nba2k11), la seconda il 2kmondo, la terza la stagione. 3.1.1. significa dunque "Terzo Universo: prima stagione del primo 2kmondo". 

Thursday, November 17, 2011

Altrimondi: Da Alp Word

1. Zen, lei viaggia sovente anche su altri 2kmondi: ieri l'abbiamo vista in tribuna in Lakers-Sixers, nell'Alp World. 
"Come ha fatto ha scoprirmi, ero in incognito! Baffetti finti, impermeabile e cappello, nessuno mi avrebbe potuto vedere. Comunque ero dietro quella tettona in prima fila visibilmente soddisfatta: a due metri avanti sulla sinistra avevo Jack Nicholson, sulla destra una schiera di rapper codici fiscali, con molte Z e X nel nome."
2. Cosa ne pensa dei Los Angeles Alp-akers?
"Disputare una stagione da 82 partite è completamente un altro mondo rispetto ad una da 29. E' molto più difficile vincere in una season da 82, perchè è facile che cali la giusta tensione in partite apparentemente ininfluenti. Così si spiegano alcune sconfitte inattese contro squadre di medio-livello. Quello che conta è la vittoria contro i Chicago Bulls: lì c'era la giusta tensione per il Main-Event, ed è arrivata una grande vittoria."

3. Pericoli?
"In una stagione da 82 possono succedere tante cose. Più alto il numero delle partite, più alto è il rischio di infortuni, ad esempio. Le partite sono ravvicinatissime, dunque i tempi di recupero tra una partita e l'altra per una squadra vecchia come i Lakers, sono più difficoltosi. D'altro canto, c'è molto più tempo per provare e affinare gli schemi rispetto ad una season da 29, dove devi vincere subito e dove - come in Europa - una vittoria o una sconfitta sono subito decisive. In questo senso, la season da 29 ti prepara già mentalmente ai playoff, perchè sono 29 gare tutte da non fallire. Due o tre sconfitte consecutive, in una season da 29, possono già compromettere tutto."

4. Pronostici?
"Impossibile farli ora. Non si sa ancora l'impatto che avranno i playoff. La regular season già appare dura, ma di quanto aumenterà il livello di durezza nei playoff? Se aumenterà di molto, vincere un anello sarà un'impresa vera. Come del resto lo è per ogni squadra, fatto salvo per i Lakers del 2001 che distrussero tutti."

5. E quindi?
"Aspettiamo la 2kprimavera. Za Alp maneggia il Triangolo meglio di Tex Winter e se la squadra arriva ad eseguire il Triangolo alla perfezione, non c'è difesa che tenga. Ricordiamoci sempre che questa squadra l'anno scorso è sbragata nei playoff con Dallas in una serie che, forse, poteva vincere. I Lakers avevano in mano garauno e l'hanno buttata al vento, lì forse è cambiato tutto. Inoltre questa squadra ha in più Wayne Ellington, non dimentichiamolo. Una forza freschissima."

Friday, November 11, 2011

Nba 2k12

Il leggendario coach Barbatrucco, vincitore di 12 Larry ‘O Brien Trophy in 22 stagioni tra nba2k9 e nba2k11, è approdato nel suo terzo 2kUniverse con nba2k12. Il Coach Zen ha firmato oggi un contratto di otto anni con i Los Angeles Lakers, fino alla stagione 2019-'20.

1.      Coach, lei è sbarcato oggi. Prime impressioni?
“Ho solo visto pochi minuti, mi sembra sempre che sia pallacanestro, no? Dunque si tratta solo di segnare da una parte e difendere dall’altra, e di essere avanti di almeno un punto alla sirena finale.”
2        Non è proprio così semplice. In molti, anzi, la stanno aspettando al varco: dicono che qui il suo record di 12 Finals vinte su 12 s’infrangerà.
“Ora penso solo a scaricare i bagagli, farmi una doccia e un Triple Post Offense con la biondazza. Domani incontrerò i ragazzi, sosterrò il primo allenamento e poi pianificherò la settimana col mio staff. Finals è una parola che in questo momento della stagione è distante centomila anni luce.”
3.      Ma avrà letto i rapporti dei primi coloni sbarcati nel Nuovo Universo, no? Varietà di schemi, giocatori che occupano gli spazi, dunque molto più difficile difendere sugli attacchi avversari. Inoltre sembra esserci più differenza tra le superstar e i cosiddetti giocatori normali e questo potrebbe intaccare la forza della sua arma storica, ovvero la panchina.
“Regola numero uno: il gioco rivela sempre i giocatori, e altrettanto fa con gli allenatori. Regola numero due: il carattere di un giocatore è più importante del suo talento. Regola numero tre: i gregari sono importanti come le stelle. Regola numero quattro: fare l’allenatore di basket può danneggiare la salute mentale, fisica e psicologica di un individuo: non me la incasini ulteriormente con domande alle quali ora non posso rispondere”.
4.      Mi risponda allora su questo: Fisher 37 anni, Bryant 33, Artest e Odom 32, Gasol 31. Squadra vecchia e reduce da uno 0-4 nelle Western Conference Finals contro i Dallas Mavericks
“Non è un mistero che siamo nella fase calante di questo ciclo, ma allora io qui cosa ci sto a fare? Kobe mi ha confermato che giocherà fino a 41 anni. Fino ai 36-37 anni sarà il solito Kobe: dovremo trovare ora il 19enne-20enne che, crescendo con noi ai Lakers, possa diventare negli anni quello che io chiamo “Il bastone della vecchiaia di Kobe”. Gasol altri 3-4 anni starà con noi. Poi abbiamo Bynum, ancora giovanissimo. Attorno alle cessioni, negli anni venturi, di Artest e Odom costruiremo la struttura per essere competitivi anche nel 2020.”
5.      E poi?
“A partire dalla seconda stagione entrarannno nel campionato almeno 60 droidi l’anno. Questo significa che nell’ultima stagione del mio contratto, la 2019-'20, ci saranno in circolazione più di 400 droidi. E a quel punto che si fa, si mette incinta Sarah Connor e si aspetta il capo dei ribelli per distruggere quei fottuti ammassi di fili di rame e circuiti stampati? Oltre gli 8 anni di Associazione è quasi impossibile andare”.