Monday, June 30, 2014

NBA FINALS, GAME 7: INDIANA PACERS - LA LAKERS




Hanno vinto i migliori. Hanno vinto i più forti. Ha vinto soprattutto chi ha saputo sfruttare ogni errore dell’avversario. Garasette è stata la perfetta fotografia di queste lunghe 2016 Nba Finals. Una serie che i Lakers avevano in pugno su di un quasi certo 2-0 tramutatosi poi in 1-1 a causa di quella scellerata rimessa da fondocampo. Un virtuale 2-0 che sarebbe potuto essere anche un 3-0, se oltre alla rimessa di game 2 i BarbaLakers non avessero buttato alle ortiche un +14 ad inizio quarto quarto nella terza partita.
E anche qui in questa game seven c’era stampato un +12 gialloviola nel secondo quarto e un +10 nel terzo, nonostante un Kobe Bryant mandato fuori partita da due falli istantanei nei primi minuti di gioco ed un Iguodala con la mira storta (entrambi chiuderanno con un complessivo 10/30 al tiro). Ma la panchina dei BarbaLakers stava compiendo il miracolo, con un Gerald Henderson clamoroso da 17 punti nel primo tempo ed un Papanikolaou tornato quello della regular season a caricare di falli gli avversari che non sapevano come marcarlo. Eravamo a +7 all’intervallo di un primo tempo da cannonball (61-68) nonostante Indiana stesse sparando col 57%. Però mancava un giocatore all’appello, Paul George. Il tabellino di PG24 a fine primo tempo recita 4 punti, tutti dalla lunetta, con 0/2 al tiro. A fine partita saranno 27, con 10 rimbalzi, 4 assist e 11/16.
Il grande ex della partita, che nell’altro multiverso vinse un anello in maglia BarbaLakers, ha disputato un secondo tempo da 23 punti e 11/14, alla LeBron James, supportato dall'altro mvp occulto di queste Finals, Lance Stephenson (22 punti, 6 rimbalzi), che ha piantato i paletti di frassino nell’ultimo quarto. Se c’è un momento chiave, questo è focalizzato a 6 minuti dalla fine, quando i Lakers sono sotto solo di tre sul 108-105. Qui Iggy, di fretta, perde due palloni che fanno malissimo e dall’altra parte Born Ready piazza la tripla del 111-105 e, un minuto e mezzo più tardi, quella del 117-109 a -3’. Noi sbagliamo di tutto, la difesa di Indiana diventa impenetrabile nell’ultimo quarto e ci costringe ad un disastroso 7/22 (32%) che assume più contrasto se paragonato al 52% con il quale avevamo tirato nei primi tre quarti. E’ lì che si è decisa. Improvvisamente tutta la potenza tecnica, fisica e atletica dei Pacers ha avuto il suo picco massimo nel momento giusto: l'ultimo quarto di una garasette di Finale. Quando la sirena suona (127-118) tutta Indianapolis esplode! Scendono i coriandoli dal tetto e i giocatori saltano in mezzo al campo, mentre i BarbaLakers sfilano negli spogliatoi a testa bassa. I Pacers sono per la prima volta campioni Nba e Paul George viene indiscutibilmente premiato Mvp delle Finals. Il mondo ora è suo.



Weeeeeel Trigaaaaaar!!! Io ricordo Pacers quando vinsero titolo di ABA ouuuukey!?!? Wel loro vinsero titolo in 1970,  1972 e 1973! E sai cosa ti dico Guido!?!? Se teranno questa squadra Trigher, loro sono pronti ad aprire nuova Dinastia anche qui in Nba!!!!!!!! Wel amici sportivi e non sportivi, grazie averci seguito tuto l’ano in questa stagione super! CI VEDIAMO ANO PROSIMO, sempre qui, su Kobangeles Times!

Sunday, June 29, 2014

NBA FINALS, GAME 6: INDIANA PACERS - LA LAKERS



Nella Bankers Life Fieldhouse scroscia l’adrenalina a fiumi. Gli Indiana Pacers sono ad un passo dal vincere il titolo Nba e in città sono tutti di giallo vestiti per celebrare il primo anello nella storia della franchigia: a bordo campo ci sono tutti gli eroi di un tempo, da Reggie Miller a Rick Smith, da Antonio Davis a Derrick McKey, fino agli anziani Mel Daniels, George McGinnis, Bob Netolicky, i padri fondatori, le stelle dei Pacers ai tempi della ABA.
I Barbalakers sono con le spalle al muro e la pistola puntata alla testa, sotto 2-3 con la serie che ora non si muoverà più da qui. La pressione sale, l’errore non è ammesso, la concentrazione dovrà essere ai massimi livelli: tipico clima da Kobe Bryant. I Pacers sentono il momento, molecole di paura si spandono nell’aria della Bankers Life, paura di vincere, e Lo Squalo Bryant comincia a girare in cerchio subito pronto per sferrare l’attacco. Subito una tripla, poi una sospensione fulminea, poi una schiacciata rovesciata in contropiede con fallo subito da Stephenson e lo stesso giocatore dei Pacers che si frantuma sul parquet a pancia in giù e braccia larghe. Pacers 2, Kobe 7 e dopo appena 1’40”, grazie ad un’altra tripla del Mamba, il punteggio dice 2-10. Tutti del Ventiquattro!
La Bankers Life è incredula. Dopo 4’30” Bryant ha già 15 punti nel suo clamoroso tabellino personale, immarcabile. Ogni tiro una sentenza. Ma dopo la sbandata iniziale, Indiana si ricompone. Risale la china, chiude il primo quarto sotto solo di cinque, un vero lusso, e nel secondo finalmente impatta e poi sorpassa sul 56-55. Ecco che, finito l’effetto Bryant, i Pacers se ne vanno via di nuovo. Ecco che può iniziare la lunga marcia che porterà verso al titolo.
E invece no. Un Gerald Henderson ispiratissimo (11 punti nel secondo quarto) tiene L.A. in linea di galleggiamento e nel terzo periodo, con il quintetto di nuovo in campo, i BarbaLakers vanno giù con un’altra accelerata! Più otto, 56-64, e contemporaneamente 4° fallo di George e 3° fallo di Hibbert. A provocarli entrambi è un ispirato Iguodala che attacca il ferro in ogni anfratto che si apre. I BarbaLakers toccano anche il +12 con un break di 6-19 (62-74) e nel palazzetto di Indianapolis la paura si è già tramutata nel terrore di una possibile garasette. Sbagliato anche qui. L.A. si squaglia dopo aver raggiunto il più più alto, i Pacers rientrano nell’ultimo quarto, pareggiano e sorpassano sul 97-95 scatenando un baccano infernale. Ecco la spallata decisiva, ecco il rush finale per l’anello!
Non hanno fatto i conti con Kobe. Bogut fa un recupero in tuffo alla McAdoo, la palla finisce al Ventiquattro che si alza da tre ed è solo cotone (sorpasso). Ancora Bogut questa volta esce in palleggio dall’area, scombina le carte, aspetta che il Mamba esca da un blocco, lo serve e il Kobe frusta la retina dai sette metri. Poi a 2’ dalla fine ancora Bryant affossa tutto lo stadio esplodendo dall’angolo allo scadere dei 24” la tripla del 103-109! I Pacers sono costretti ad accelerare, segnano subito, ma Faried fa l’azione della partita convertendo un rimbalzo offensivo in un canestro rovesciato al volo tra una selva di mani (105-111 a -1’36”). La tripla del -3 di Stephenson a 33” dalla fine arriva troppo tardi (108-111), i BarbaLakers sbancano Indianapolis con 38 punti e 13/21 al tiro di un chirurgico Bryant, uniti ai 16 di Iggy e alla doppia doppia di Manimal (12  punti e 15 rimbalzi). Paul George, 18 punti con 7/22 al tiro e problemi di falli, ha sentito più di tutti il momento storico della sua franchigia. I 24 di Stephenson non sono bastati. E’ 3-3, si va alla settima. Ancora qui, alla Bankers Life Fieldhouse alla 125 di Pennsylvania Street.

Sunday, June 22, 2014

NBA FINALS, GAME 5: INDIANA PACERS - LA LAKERS




Ecco la vera Indiana. Ecco i Pacers che hanno dominato il campionato, quelli che non si erano visti per niente nelle prime quattro partite delle Finals. Una squadra non ti chiude la regular season 23-6 per caso. Il problema per i Barbalakers è quello che Hibbert & Co. ci hanno riversato addosso tutta la loro devastante potenza nella quinta partita, per giunta allo Staples Center: questo li mette avanti 3-2, con due match point da giocarsi entrambi ad Indianapolis…
L’avvio dei Pacers mette subito a sedere tutta L.A.: 20-11 tirando 9/11 dal campo, con Paul George lebroneggiante già a quota 10. Quando PG24 gioca così, segnando da ogni posizione, c’è poco da fare, ma il problema non è la sua deflagrazione, ma il fatto che lo spalleggia sia Roy Hibbert, alla prima vera grande partita in queste Finals, sia un chirurgico Lance Stephenson. E loro si creano dei tiri aperti con un ribaltamento dal lato forte al lato debole da lectio magistralis. Noi, però, non siamo da meno. La partita è strepitosa, da manuale del basket, il tira chi è libero contro i continui ribaltamenti di campo dei Pacers: all’intervallo numbers dont lie: 56-61, entrambe le squadre tirano col 58%!
Nonostante l’apparente equilibrio, la sensazione è che Indiana possa andarsene via quando e come vuole. A tenere i Lakers incollati lì è un Kobe Bryant in versione 2006. Due triple del Mamba aprono il terzo quarto (63-69) e il tassametro dice Bryant 24 punti, George 25. The duel is officially open. E il problema sta proprio qui, perché se la devastazione di PG24 è supportata anche dai suoi compagni, quella del Mamba è un comizio nel deserto. Kobe è comunque uno spettacolo per gli occhi, ogni suo canestro di questa gara cinque vale da solo il prezzo del biglietto. A fine terzo quarto, dopo essere precipitati sotto 80-94 ed essere risaliti fino all’87-96, Bryant ha già staccato George nella sfida individuale (37 vs 31). Ma i Pacers staccano i Lakers nella sfida collettiva.
I sigilli finali sono due. Sul 104-109 un ribaltamento di lato mette Stephenson piedi a terra da tre e ci castiga a 4’ dalla fine. Due azioni dopo Paul George carica un’entrata, decolla, vola sulla testa di Haslem, gli affonda uno schiacciata con il gomito ad altezza testa e subisce fallo: 104-115, game, set match. Finisce 111-126. George ne mette 38 con 4 assist e 8 rimbalzi, Stephenson ne piazza 21, 14 ne mettono sia Hibbert che West.
I numeri di Bryant fotografano la gara dei Lakers: 51 punti... (di cui 33 nel secondo tempo!), con 6/12 da tre, ma anche 12/25 da due. Igoudala, sfiancato da un’inefficace difesa SU George e da un'efficacissima difesa DI George, chiude con soli 6 punti…

Wednesday, June 18, 2014

NBA FINALS, GAME 4: INDIANA PACERS - LA LAKERS


Dall’1-0 all’1-2. Di più. Da un quasi certo 2-0 all’1-2. Ancora di più. Da un possibile 3-0 all’1-2! Le ultime due partite buttate dai Lakers, un +5 a 15” dalla fine di garadue ed un +14 all’inizio dell’ultimo quarto di garatre stanno segnando queste Nba Finals come mai accaduto in passato ai Barbalakers, parecchie volte eliminati al primo turno eppure cani famelici quando si tratta di giocare per l’anello (17 Finali vinte su 18 giocate).
Per giunta contro degli Indiana Pacers che stanno giocando queste Finals al di sotto delle loro possibilità, in stile Miami contro San Antonio. Le stanno giocando male, eppure sono avanti nella serie. Se solo riprendono a giocare come sanno ci asfaltano via. Potevamo già essere tranquillamente sul 3-0, pronti a festeggiare già l’anello in questa gara quattro, e invece siamo sotto 1-2. Il minimo comune denominatore è sempre lui, Kobe Bryant. Le ultime due sconfitte sono coincise con due prove scialbe del Ventiquattro, in particolare garatre, dove ha spadellato un 5/14 perdendo la palla del possibile pareggio a 36” dalla fine. Con Iggy limitato da George, non si può che prescindere dal Mamba. E Mamba fu.
Si mette subito male per i Pacers. David West, protagonista assoluto di garatre, commette due falli nei primi 57”. Igoudala, dopo tre partite nulle in attacco, spara 7 punti in un amen, gli stessi che mette un Bogut dominante (8 rimbalzi all’intervallo).  E in difesa siamo impenetrabili. A fine primo quarto le cifre parlano da sole: Lakers 30 punti col 70% dal campo, Pacers 16 col 30%. Nel secondo quarto esce fuori dal nulla anche Nick Young con 10 punti letali, poi il Coach Zen annusa che l’accoppiamento West-Papanikolaou non permette al Kukoc greco di esprimersi, e allora manda dentro la grande delusione della stagione gialloviola, Nikola Mirotic. E lui, dopo decine e decine di partite da dodicesimo uomo quasi mai entrato, ha i suoi quindici minuti di notorietà. Alla pausa lunga siamo 57-40, nel quarto periodo tocchiamo il +20, poi lo sfondiamo sul 102-80.  A 1’27” dalla fine arriva anche il primo alley hoop del 2K15, lo lancia Hackett, lo affonda Gerald Henderson. At the end, 117-95, con Bryant a quota 27, Young 17 e Henderson 15. 2-2! E ANDIAMO!!! Ma per vincere questo anello dovremo andarlo a prendere ancora a Indianapolis.