C’è Lakers-Wizards, l’asse sul quale a LA LA Land
abbiamo ricostruito dopo il flop del 2012 facendo arrivare gli unici due buoni con la testa della squadra capitolina, Jan Veselý e Shelvin
Mack. C’è il ritorno di Michael Beasley allo Staples Center, forse il giocatore simbolo
del fallimento dell’anno scorso, perché è un dato di fatto che con lui non
siamo andati ai playoff e senza di lui siamo 10-3. E tutto quello che di inintelleggibile c'è dentro 'B-Easy' si fotografa
in due azioni: la prima della partita, quando stoppa clamorosamente un fade-away di Kobe lasciando presagire una prestazione ‘monstre’ e vendicativa, e la seconda a
cinque minuti dalla fine quando, con noi sopra di venti (89-69), l’ex T-Wolves (alla fine 16 punti con 7/17, 5 assist, 6 rimbalzi) si avvita
sul posto sparando senza senso una tripla da 10-11 metri… ovviamente crashandola sul ferro. Ma incontrollabile e sfuggente a qualsiasi tipo di analisi è
tutto il quintetto dei Wizards che si presenta con John Wall play (anche se il
play non lo sa fare), Nick Young guardia, Michael Beasley ala piccola, Javale
McGee ala grande e Andray Blatche pivot. E dalla panchina esce anche il rookie prospetto Thomas Robinson. Bynum, comunque, li schiaccia (15 punti, 14
rimbalzi) e Kobe si ferma a 18 dopo averne segnati 15 nei primi cinque minuti...: quella stoppata di Beasley lo aveva scatenato, poi ci hanno pensato gli ex Veselý e Mack (quasi 30 punti in due) a piallare Washington. Noi andiamo sul
11-3, l’allenatore dei Wiz alla consueta seduta psichiatrica…
"Rimettiamo insieme la vecchia banda. Facciamo qualche serata, facciamo un po' di grana, bang! Cinquemila bigliettoni". "Sì ma rimettere insieme la banda... insomma, non è mica tanto facile, Jake". "Ma che stai dicendo?" ..... "Si sono sciolti. Ora fanno tutti lavori rispettabili."
Thursday, May 31, 2012
Wednesday, May 30, 2012
I lanciatissimi Magic (6 vittorie in fila) fermati dalla zona dei Lakers, che intrappola Howard
Allo Staples Center arrivano i lanciatissimi
Orlando Magic, una delle squadre più in forma del momento, secondi nella
Eastern Conference dietro ai Pacers da 8-1 e reduci da sei vittorie
consecutive: influssi di Coach Alp che si riverberano da un mondo parallelo!??
Probably, anche se le 25 triple che i ‘floridiani’ si prendono contro di noi fanno
pensare più al ‘bombing system’ di ‘bysumana’ memoria… Abbiamo Bynum
infortunato (ma gioca) e io non voglio che Dwight Howard ci massacri là sotto, né
che attiri su di sé tutta la nostra difesa per poi scaricare fuori a wide-open triplatori.
So? Zona assassina 2-3 per 35 minuti, nella quale imbrigliamo DH12, che segna
sì 10 punti nel primo quarto, ma ne farà poi soltanto altri 10 nei restanti tre
periodi. Forti del fatto che giochiamo allo Staples e che presumibilmente le
percentuali da fuori degli ospiti calano, decidiamo di lasciare a loro le
triple, che inizialmente entrano a pioggia, ma poi si calcificano sui ferri.
Poi, con noi in vantaggio di 7-8 punti, dò la mazzata finale: dopo 35 minuti di
zona, passo alla uomo brutale e Orlando si liquefa. Metta World Peace ci
virtualizza la double w a 2’44” dalla fine con la tripla dall’angolo del 91-77,
ma abbiamo spazio anche per issarci due volte a +15 (94-79 e 101-84). Contro la
seconda dell’Est finisce 101-86, Bryant è l’Mvp (22 punti, 5 assist), Metta
World Peace è l’MWP (12 punti, 7 rimbalzi) e i due playmaker Session e Mack
combinano 20 punti in due che sono rasoi al collo dei Magic. Dwight Howard chiude
con ottime cifre (20 punti, 8 rimbalzi e 10/16 al tiro) ma dal secondo quarto
viene isolato dentro la nostra zona assasina. Siamo 10-3 #DAICAZZO!
Tuesday, May 29, 2012
Non è tutto yellowiola ciò che luccica
Dallas ci castiga allo Staples Center con una tripla di Vince Carter in uscita da un doppio blocco a 40" dalla fine - FUCK! ! ! - e così arriva la terza sconfitta stagionale su dodici partite. Dopo il ritiro di Jason Kidd nei Mavericks sono scalate le posizioni degli esterni: Jason Terry, l'anno scorso guardia, quest'anno fa il regista e 'Vincredibile', small forward nel 2011-'12, ora gioca da numero due come ai vecchi tempi; così contro di noi si presenta un ghiottissimo face to face tra Bryant e Carter, vinto nettamente da quest'ultimo, tornato in versione vintage. Il Mamba, invece, incappa in una serataccia con 12/30 al tiro.
Tre sconfitte su dodici, contro Pacers, Bulls e Mavs. I feroci newpepa di LA LA Land già insinuano un'allergia dei Lakers alle 'grandi'. "Ne abbiamo vinte nove su dodici e contro Pacers, Bulls e Mavs abbiamo perso soltanto agli ultimi secondi. Volevate il dodici su dodici? Fantascienza" è il commento del Coach Zen.
Saturday, May 26, 2012
Metta Old Style
Quando Bryant per sei partite consecutive non
supera mai quota 27 punti e in tre di queste nemmeno arriva a quota 20, gli
avversari devono cominciare a preoccuparsi. L’anno scorso il Mamba ne fece 63
contro i Bobcats, mentre quest’anno contro le Linci del North Carolina si è
limitato a 18, perché stavolta c’è stato un Metta World Peace da 19 ‘caramelline’
d’altri tempi, compresa la bomba dell’87-81 a 40” dalla fine che ci ha
definitivamente tolto da un pericoloso testa a testa. Andiamo poi all’Energy
Solution Arena in Da Mormons Land dove sulle tribune troviamo quelle sterpaglie
che rotolano nel Far West. Deserto… Metà dei seggiolini sono vuoti, una risposta
troppo spietata del pubblico di Salt Lake City al pessimo avvio dei Jazz (0-5).
Non troviamo difficoltà, infliggiamo a Utah la sesta sconfitta, 90-108,
e once again Metta World entra nella vasca di Cocoon: 16
punti, 7 rimbalzi e 6 assist! WTF!?!?!
Siamo a 9 vinte e 2 perse, 81.8% di vittorie! Il 15-14 dell’anno scorso
che ci costò la qualificazione ai playoff è già lontano miliardi di anni luce!
Thursday, May 24, 2012
Non li avevamo mai battuti in quattro stagioni di questo Universo...
...e non l'abbiamo fatto nemmeno ora, ma ci siamo andati molto vicini. Ancora una volta i Chicago Bulls ci lasciano senza i due punti, ma dobbiamo divorarci le falangi perchè gliel'abbiamo offerta noi su un piatto d'oro quando sul 98-101 Metta World Peace esegue una rimessa scellerata, direttamente nelle mani di Brewer, mandando all'aria tutto. Fallo sistematico immediato, la guardia dei Bulls fa 1/2 ma basta e avanza. A nulla serve la tripla di Bryant dall'angolo (101-102), perchè manca ormai troppo poco (6 decimi) per fare un nuovo fallo sistematico e replicare. Ma la potevamo vincere: potevamo farcela se sul 98-98 Gasol non avesse sbagliato il piazzato del sorpasso, offrendo il fianco al 'castigo' di un incontenibile Derrick Rose (Mvp con 29 punti e 13/18, tutti piazzati dai 5-6 metri dopo rapidissime finte di corpo immarcabili). Poi Metta disconnette il cervello e completa l'opera sulla rimessa laterale... F U C K ! ! !
Wednesday, May 23, 2012
5 domande 5 about: il 7-1
1.
Zen, robe da matti. Poche settimane fa eravate
il flop più colossale della storia Nba, mentre adesso, con l'ultimo successo contro gli Houston Rockets, ne avete già vinte sette
su otto!
“Ci sono molteplici spiegazioni. La prima, quella più importante, è che il flop dell’anno scorso è stato provocato da una serie di eventi concatenati che ci sono sfuggiti di mano; ma sulla carta la squadra era già fortissima un anno fa e pronta per competere: e infatti dieci dodicesimi di quella squadra flop ci sono anche in questa del 7-1.”
“Ci sono molteplici spiegazioni. La prima, quella più importante, è che il flop dell’anno scorso è stato provocato da una serie di eventi concatenati che ci sono sfuggiti di mano; ma sulla carta la squadra era già fortissima un anno fa e pronta per competere: e infatti dieci dodicesimi di quella squadra flop ci sono anche in questa del 7-1.”
2.
Eppure sembrano essere proprio quei due nuovi
arrivi la chiave di volta dei Lakers: partiamo dal primo, Jan Veselý.
“Sapevo di aver pescato bene, perché la
scuola Partizan Belgrado non tradisce, ma non pensavo fosse subito pronto ad
esprimersi sui livelli attuali. L’unico paragone che mi viene è quello con
Gordon Hayward, ma Veselý è molto più energico ed esplosivo. Comincio a pensare
che ai Wizards o non lo facessero giocare, o non lo sfruttassero a sufficienza:
da quando è arrivato ai Lakers il ceco si è trasformato in un giocatore da 15
punti, 2-3 assist, 5-6 rimbalzi e 1-2 stoppate di media uscendo dalla panchina, senza contare il suo
punto di forza che non compare nelle statistiche, le ‘intangibles’. Ed è già superiore ad un Kirilenko o ad un Odom di turno,
tanto per dire. Ha solo 22 anni e l’energia che dà alla squadra non è
calcolabile: è grazie a lui che i Lakers hanno girato ‘difensivamente’, perché è
la difesa la vera chiave di questo 7-1.”
3.
Passiamo al secondo, Shelvin Mack
“Leader è la parola unica per descriverlo.
Non gli interessa segnare (avrebbe tranquillamente 18-20 punti tra le mani…),
ma solo di mettere il compagno nelle giuste condizioni di tiro e questa è una
cosa che chi gli sta attorno percepisce a chilometri di distanza. Ora capisco
come abbia fatto il minuscolo ateneo di Butler a raggiungere per due anni di
fila la Finale NCAA: tra l’altro, essendo Veselý una sorta di Gordon Hayward
dell’est, si ripropone nella panchina dei Lakers quell’asse play/guadia – ala/pivot
(Mack – Hayward) che fu il perno del miracolo Butler University.”
4.
Vado avanti di un paio d’anni: il quintetto dei
Lakers 2014-'15 sarà Mack, Bryant, X, Veselý, Bynum?
“E’ troppo presto per fare certi discorsi
ed inoltre i giocatori vanno valutati nei playoff, non nella regular season. Non
è comunque un segreto che quando il Barba consegna ad un giovane le seconde
linee dei Lakers, questo sia destinato in futuro a ‘salire di piano’. Pescare
in casa prima di andare a cercare fuori, è sempre stato il mio motto in questi
ventisette anni (e 13 anelli) di 2K Universe.”
5.
Quanto dureranno questi Lakers?
“Se Kobe si ritira non prima dei 39 anni,
vi divertirete ancora per cinque stagioni. Se il Mamba anticipa la pensione a
36 anni – come ha fatto recentemente Ray Allen – ce ne abbiamo ancora un paio.
I Lakers devono sfruttare Bryant al massimo livello fino all’ultimo giorno
della sua carriera, perché uno così non se lo ritroveranno più per parecchio
tempo.”
Tuesday, May 22, 2012
Anche Phoenix finisce triturata dai Lakers
E’ esplosa la Vesely-mania! Il ventiduenne ceco arrivato
dai Wizards in cambio di Beasley, in pochi giorni ha già conquistato Los Angeles. A
Phoenix, dopo che aveva segnato soltanto due punti all’intervallo, deflagra con
18 punti nel secondo tempo e i Lakers piastrellano anche i Suns per 87-112, un
+25 in trasferta che fa seguito al +22 casalingo contro i Pistons. Vesely, che
chiude con 20 punti, 8/10 al tiro e un’energia difensiva ‘rodmanesca’, non è
però l’Mvp eletto. Quello se lo intasca Bynum con una doppia doppia da 17 + 10 rimbalzi,
spalleggiato da Gasol (18), da Bryant (20 con 7/12) e persino da 'The Machine' Sasha Vujacic (11 punti, 5
assist) parecchio utilizzato da play per una slogatura alla caviglia che ha messo
fuori gioco Shelvin Mack nel secondo quarto: per l’ex Butler University un ‘day
by day’ guardibile in pochi giorni, per
noi un 6-1 in classifica che fa apparire già lontanissimo l’amaro finale della
scorsa stagione.
Monday, May 21, 2012
Mack-Veselý, quell'asse in panchina fa già sognare i tifosi dei Lakers
C’è un’azione che fotografa il cambio di atteggiamento dei
Lakers: +19 contro i Pistons allo Staples a 1’30” dalla fine, partita già
ampiamente strachiusa, Ben Gordon viene servito completamente smarcato in area,
deve solo appoggiare un ininfluente -17, ma Jan Veselý – in quel momento sull’arco
da tre – non gli lascia nemmeno quello, ricopre gli 8 metri che lo separano dal
canestro e inchioda Gordon al vetro! Poi c’è l’esordio di Shelvin Mack che s’impossessa
del playmaking delle seconde linee e le conduce con 15 punti sartoriali (2/2 da
tre), conditi anche da 8 assist, alcuni per Veselý (10 punti, 7 rimbalzi),
altri per Shannon Brown (17), altri per Kobe (19): è proprio quando entra la
panchina nel secondo quarto (Mack, Brown, Barnes, Vesely, Przybilla) che la
partita diventa un massacro. L’anno scorso Pistons - Lakers finì 103-94 e per
noi fu una sconfitta fatale in chiave playoff. Quest’anno Lakers-Pistons è
finita 88-66 ed è fin troppo chiara dove l’abbiamo vinta: abbiamo concesso loro
quasi 40 punti in meno rispetto alla partita di un anno fa… Chiaro, c’è anche
un altro motivo molto più ‘tecnico’ che spiega la debacle di Motown: la loro squadra
è allenata da… http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=3Qg2qyP17nw
Sunday, May 20, 2012
5 domande 5 about: la 'sconfitta della consapevolezza' e Shelvin Mack
1.
Zen, contro Indiana è arrivata la prima L della
stagione (102-109), una di quelle che lei definisce ‘le sconfitte della
consapevolezza’
“Esatto, la consapevolezza che ce la
possiamo giocare. I Pacers sono una potenza: possono contare su di un quintetto
All Star (Andrè Collins, Danny Granger, Paul George, David West, Roy Hibbert),
su di una panchina dalla quale escono giocatori come Andrei Kirilenko, George
Hill e il rookie Doron Lamb e, soprattutto, su di una dirigenza e su di un
pacchetto allenatori d’elite: a fianco all’ottimo Vogel c’è un vincente come
Brian Shaw. Dietro la scrivania c’è Larry Bird.”
2.
Com’è andata la partita?
“Indiana ci stava distruggendo allo
Staples. Più volte ci ha sbattuto a -15, siamo sempre risaliti. Eravamo a -12 a
pochi minuti dalla fine, siamo risaliti di nuovo, ma loro hanno eseguito tutte
le giocate decisive alla perfezione, con giochi sempre vari ed efficaci. Una
magata di Vogel. Collison è stato implacabile, Granger una furia da 30 punti,
11 rimbalzi, 6 assist e 11/19 dal campo.”
3.
Perché è stata ‘ la sconfitta della
consapevolezza’?
“Perché l’anno scorso una partita del
genere l’avremmo persa di trenta. Perché abbiamo avuto la conferma che Jan
Vesely (16 punti, 8 rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate) è uno vero e perché ho
visto in tutti i giocatori la ‘war face’.”
4.
E dopo la partita contro i Pacers ha completato
un altro scambio sull’asse Lakers-Wizards
“Abbiamo rimandato Seraphin a Washington
in cambio del play/guardia Shelvin Mack, che diventerà la riserva di Session.
Dopo Vesely volevamo un altro ‘competitor’ per la panchina e come ben sapete
Mack, insieme al Jazz Gordon Haywood, fu il protagonista della miracolosa
Butler University, il piccolo ateneo che arrivò per due anni di fila (2010 e ’11)
alla Finale Ncaa, perdendola nel 2010 per un solo tiro. Giocatori giovani,
intelligenti, competitivi e vincenti: è quello che cerchiamo per il rinnovo dei
Lakers.”
5.
Ora che si è completata l’ultima mossa di
mercato, ci riassume quali sono i Lakers 2012-’13??
“Ramon Session, Kobe Bryant, Metta World Peace, Pau Gasol ed Andrew Bynum in quintetto. Shelvin Mack, Shannon Brown, Matt Barnes, Jan Vesely, Joel Pzrybilla, Devin Ebanks, Sasha Vujacic in panchina."
Saturday, May 19, 2012
Arriva Veselý, Beasley saluta i Lakers e va ai Wizards
E’ arrivato giusto in tempo per scendere
dall’aereo, raggiungere in fretta e furia lo Staples Center, cambiarsi,
indossare la sua nuova canotta n°21 ed esordire contro i Denver Nuggets. Jan Veselý, ala ceca, 22 anni,
cresciuto al Partizan Belgrado di Sasha Danilovic, è da oggi ufficialmente un
giocatore dei Lakers.
“Dispiace per B-Easy – spiega il Coach Zen
- perché perdiamo non solo una scommessa, ma soprattutto un giocatore dal
talento sconfinato e ancora giovanissimo. Ma dopo il tracollo del ’12 avevamo
bisogno di un altro tipo di giocatore nel suo ruolo. Veselý viene da una scuola,
quella slava, quella del Partizan, che è una certezza.”
Veselý è
arrivato dai Wizards insieme all’ala-pivot 22enne guyanese Kevin Seraphin (al
momento fuori dai dodici) e una 2nd round draft pick in cambio di una first
round draft pick e, appunto, di Michael Beasley, che a Washington con John
Wall, Nick Young e Javale McGee andrà a formare una squadra umorale ai massimi
livelli, capace di farti 140 punti in una partita e 60 in quella successiva… A
noi invece serviva un competitor così… http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=qMIq9dufDc0
Sono infatti due recuperi energici con relativa affondata a tutto campo dell’ex Partizan a girare emotivamente la partita contro i Nuggets a cinque minuti dalla fine, anche se poi Denver (senza Gallinari infortunato) recupera e ci vuole una tripla dall’angolo di Bryant sul 77 pari a -54” per indirizzare il match a LA LA Land (80-77) e un successivo fader del Mamba a -22” per chiuderla a chiave (82-77). Kobe finisce con 28 e un’altra prova sartoriale (11/17); Veselý esordisce con 10 punti e 4 rimbalzi from the bench: aveva 3/10 al tiro prima dei due recuperi con relative affondate che lo fanno chiudere a 5/12. Comunque Beasley o non Beasley, Veselý o non Veselý, siamo 4 vinte e 0 perse! DAICAZZO!!!
Sono infatti due recuperi energici con relativa affondata a tutto campo dell’ex Partizan a girare emotivamente la partita contro i Nuggets a cinque minuti dalla fine, anche se poi Denver (senza Gallinari infortunato) recupera e ci vuole una tripla dall’angolo di Bryant sul 77 pari a -54” per indirizzare il match a LA LA Land (80-77) e un successivo fader del Mamba a -22” per chiuderla a chiave (82-77). Kobe finisce con 28 e un’altra prova sartoriale (11/17); Veselý esordisce con 10 punti e 4 rimbalzi from the bench: aveva 3/10 al tiro prima dei due recuperi con relative affondate che lo fanno chiudere a 5/12. Comunque Beasley o non Beasley, Veselý o non Veselý, siamo 4 vinte e 0 perse! DAICAZZO!!!
Friday, May 18, 2012
Lakers da 'fame di vittorie' (3-0), ma soffia il vento dell'Est Europa su Michael Beasley
Una vittoria ‘presa per i capelli’ a New
Orleans all’Opening Game dove eravamo sotto di 8 a meno di due minuti dalla
fine e Kobe ha spopolato (31 punti, 8 assist), poi una decisa affermazione a
San Antonio contro gli Spurs, ancora con un Bryant d’annata (32 punti, 11/14 al
tiro, 6 assist), e infine una netta double vu allo Staples contro i giovani e
agguerriti Philadelphia 76ers di Doug Collins, atterriti dalla nostra zona. I
Lakers del Grande Flop aprono la stagione del riscatto con un 3-0 e il primo
posto in classifica ma a LA LA Land non tutto sembra tranquillo. Si rincorrono
voci su una possibile partenza di Michael Beasley per Washington D.C. in cambio
dell’ex Partizan Jan Vesely (e del lungo Seraphin) ritenuto più futuribile di “B-Easy”
il quale, nonostante i soli 23 anni, non sembra avere (più voglia) di margini
di miglioramento.
Thursday, May 17, 2012
5 domande 5 about: la stagione 2012-13
Opening
Game 2012-13, i Lakers vincono senza convincere a New Orleans 101-98 nella
serata del debutto con gli Hornets di Anthony Davis: i californiani erano spacciati,
sotto 90-98 a meno di due minuti dalla fine; poi il clamoroso break di 11-0 con
la ‘risoluzione finale’…
1.
Zen, questa squadra non ci convince. Sembrate
quelli dell’anno scorso: senza difesa e troppo Bryant-dipendenti
“La difesa sui tiri in sospensione è il nostro reale problema, contro di noi le squadre si trasformano in mitragliatrici, da ogni posizione. Non possiamo permettercelo. Metta World, eccezionale nel corpo a corpo e negli anticipi, soffre i rapidi step & shot degli avversari; Kobe si impegna a tratti, Gasol e Bynum non sono ancora quella Muraglia che erano nella Seconda stagione del Secondo Mondo prima della Big Explosion. Ritroviamo la difesa e ritroveremo anche la coralità in attacco.”
2. I tifosi vogliono la sua testa sul cofano delle loro auto, lo sa?
“Mi hanno già incendiato il criceto e depilato il gatto, se è per questo. Dico loro di pazientare. Questo sarà un campionato che per forza maggiore sarà enormemente lungo. Avranno modo di ricredersi tra qualche mese.”
3. Quello appena passato è stato uno dei Draft più ricchi di talento degli ultimi dieci anni. Il livello delle squadre scarse si alzerà sensibilmente
“Sarà un campionato più difficile di quello dell’anno scorso, le classifiche saranno ancora più corte. Basti pensare ai New Orleans Hornets con Anthony Davis che si è aggiunto a Okafor in area. Erano quasi dieci anni che non si vedeva un Draft così, non solo tra le prime scelte, ma anche tra le seconde.”
4. Bryant entra nei suoi 35 anni…
“Kobe è uno che giocherà ai suoi livelli anche a 37-38 anni, non è questo il problema. Il problema è che l’anno scorso ha chiuso la regular season a 30.3 ppg. Deve scendere, volente o nolente, a 24-25. In questo senso, più dei suoi 32 punti, contro gli Hornets mi hanno colpito i suoi 8 assist. Bene così.”
5. Nel '12 voi fuori dai playoff e i Clippers in Semifinale di Conference: vi hanno preso il trono di Los Angeles
"Calmi. Prima che i Velieri riescano a fare quello che abbiamo fatto noi, a dà passà a nuttata. Ma è un fatto che nella scorsa stagione abbiano fatto meglio di noi. E' un bene che sia tornata questa rivalità, mancava dai primi anni 80."
“La difesa sui tiri in sospensione è il nostro reale problema, contro di noi le squadre si trasformano in mitragliatrici, da ogni posizione. Non possiamo permettercelo. Metta World, eccezionale nel corpo a corpo e negli anticipi, soffre i rapidi step & shot degli avversari; Kobe si impegna a tratti, Gasol e Bynum non sono ancora quella Muraglia che erano nella Seconda stagione del Secondo Mondo prima della Big Explosion. Ritroviamo la difesa e ritroveremo anche la coralità in attacco.”
2. I tifosi vogliono la sua testa sul cofano delle loro auto, lo sa?
“Mi hanno già incendiato il criceto e depilato il gatto, se è per questo. Dico loro di pazientare. Questo sarà un campionato che per forza maggiore sarà enormemente lungo. Avranno modo di ricredersi tra qualche mese.”
3. Quello appena passato è stato uno dei Draft più ricchi di talento degli ultimi dieci anni. Il livello delle squadre scarse si alzerà sensibilmente
“Sarà un campionato più difficile di quello dell’anno scorso, le classifiche saranno ancora più corte. Basti pensare ai New Orleans Hornets con Anthony Davis che si è aggiunto a Okafor in area. Erano quasi dieci anni che non si vedeva un Draft così, non solo tra le prime scelte, ma anche tra le seconde.”
4. Bryant entra nei suoi 35 anni…
“Kobe è uno che giocherà ai suoi livelli anche a 37-38 anni, non è questo il problema. Il problema è che l’anno scorso ha chiuso la regular season a 30.3 ppg. Deve scendere, volente o nolente, a 24-25. In questo senso, più dei suoi 32 punti, contro gli Hornets mi hanno colpito i suoi 8 assist. Bene così.”
5. Nel '12 voi fuori dai playoff e i Clippers in Semifinale di Conference: vi hanno preso il trono di Los Angeles
"Calmi. Prima che i Velieri riescano a fare quello che abbiamo fatto noi, a dà passà a nuttata. Ma è un fatto che nella scorsa stagione abbiano fatto meglio di noi. E' un bene che sia tornata questa rivalità, mancava dai primi anni 80."
3.3.2. begins
“With the first pick of
the twothousendtwelve Nba Draft, the New Orleans Hornets select… Anthony
Davis, from University of Kentucky”. La stagione 2011-12 che ha visto trionfare
gli Oklahoma City Thunder 4-3 in Finale sui Miami Heat si chiude ufficialmente
con il Draft che contemporaneamente apre anche al campionato
successivo. Anthony Davis, che per molti sarà il nuovo Bill Russell, va a erigere
il suo regno nell’area dei Calabroni e lì vedremo se col tempo nascerà una
nuova contender o meno.
Il ritiro di Ray Allen mette fine al feudo dei ‘Big Three’
ma i Boston Celtics potrebbero non uscire dai quartieri alti della Nba perché con
i soldi risparmiati dallo stipendio di He Got Game si sono portati a casa due
free agent come Evan Turner e Jamal Crawford: sarà la chimica a decidere il
destino biancoverde. Il resto delle squadre, as usual, è rimasto praticamente
invariato, compresi i fallimentari Los Angeles Lakers che perdono solo Fisher
per ritiro, rimpiazzandolo col giovane Ismael Smith. Gli occhi sono tutti
puntati sulla squadra californiana dopo il Grande Flop del 2012 ed in
particolare sul Coach Zen, mai così a rischio esonero come nella passata
stagione. Il Barba, confermando in blocco la squadra più fallimentare della storia dei Lakers si prende un rischio altissimo.
Sunday, May 13, 2012
5 domande 5 about: i Lakers sono fuori dai playoff
I
Lakers sono fuori dai playoff. La squadra losangelina era risalita all’ottavo
posto sbancando Phoenix per 109-101, ma la trasferta successiva a Oklahoma City
è fatale per Bryant e compagni: L.A. controlla per tre quarti issandosi anche a
+12 grazie all’uso continuo della zona e ad un Gasol in gran spolvero, ma nella
seconda metà dell’ultimo quarto i Thunder si scatenano improvvisamente con un
Westbrook in versione LeBron e OKC infligge un pesantissimo 110-97 che esclude matematicamente la squadra californiana dalla corsa per l'anello.
1.
Zen, si dimetterà?
“No.
Nelle ultime dieci partite ne abbiamo vinte sette e la ‘remuntada’ contro i
Knicks ha dimostrato che questa squadra ha lo spirito per andare a vincere il
titolo Nba nella prossima stagione. Essere fuori matematicamente dai playoff
con il 54% di vittorie fa imbestialire, ma la ‘ball dont lie’. Meritiamo di
stare fuori.”
2.
Questo però è un flop ‘storico’: a memoria non
si ricorda una formazione dei Lakers così forte fallire la qualificazione ai
playoff.
“Soltanto altre cinque volte nella loro storia i Lakers non si sono qualificati ai playoff: 1957-58, 1974-75, 1975-76, 1993-94, 2004-05. Ma erano tutte formazioni mediocri, a parte forse quella del 1976 che aveva già Kareem Abdul Jabbar, ma che comunque era costruita ancora sulle fragilissime fondamenta dell'anno precedente. Ma questa squadra qui, con Bryant, Gasol, Bynum e Beasley dalla panchina era una squadra da Finale. L’errore primigenio è
stato affidare il primo mese di campionato a John Kuester (5-5), credendo di
conoscere già a menadito quella squadra che avevo allenato nell’ultima stagione
del Secondo Mondo prima della Grande Esplosione. E invece here quella chimica perfetta, raggiunta a fatica,
era tutta da riformare e nella parte cruciale della stagione per noi è stato come essere ancora in preseason. E’ lì, perdendo gare facili che avremmo dovuto
vincere, che abbiamo compromesso la stagione.”
3.
Eppure siete andati ad un passo dall’entrare
tra le prime otto.
“Dopo
la vittoria contro New York, e ancor di più dopo la successiva contro Phoenix,
ci credevamo. I Rockets avevano perso e noi eravamo dentro ai playoff. Stavamo
controllando, a tratti dominando, la gara a Oklahoma City contro i Thunder e a
fine terzo quarto ho sentito tra le mani la qualificazione matematica. Poi,
tutto d’un tratto, Westbrook e Durant sono diventati due LeBron incontrollabili
e la nostra stagione è saltata per aria in cinque minuti.”
4.
Zen, in questo Terzo Universo lei ha vinto
soltanto un titolo Nba in quattro stagioni: sta invecchiando?
“Stiamo
tutti invecchiando. Anche Kobe un giorno non sarà più in grado di prendere il
ferro con un tiro e più gli Universi si susseguono, più diventerà dura. Ma dopo questo campionato non ci vedo più dalla fame: aggrediremo la prossima stagione con una ferocia inaudita."
5.
Lei crede ciecamente in questa squadra, tutti
confermati?
“Tutti, eccezion fatta per Fisher che si è ritirato. Avevamo tre contratti in scadenza e ci siamo messi d’accordo in un batter d’occhio: Matt Barnes ha rinnovato per un altro anno al minimo, Devin Ebanks è stato blindato per 4 anni a 3.36 mld complessivi. Shannon Brown idem, ma per 6.62 mld. Dai free agent ho firmato l’ex play di riserva dei Blazers, Ismael Smith per 5 anni a soli 2.88 mld in totale.”
“Tutti, eccezion fatta per Fisher che si è ritirato. Avevamo tre contratti in scadenza e ci siamo messi d’accordo in un batter d’occhio: Matt Barnes ha rinnovato per un altro anno al minimo, Devin Ebanks è stato blindato per 4 anni a 3.36 mld complessivi. Shannon Brown idem, ma per 6.62 mld. Dai free agent ho firmato l’ex play di riserva dei Blazers, Ismael Smith per 5 anni a soli 2.88 mld in totale.”
Per la cronaca il titolo Nba è stato vinto dagli Oklahoma
City Thunder in garasette contro i Miami Heat; Kevin Durant nominato Mvp
delle Finali. LeBron James si è intascato l’Mvp stagionale, Kyrie Irving (Cavs)
il rookie of the Year, Dwight Howard (Magic) è il miglior difensore mentre Louis
Williams (Sixers) ha preso il Sixth Man Award, battendo in volata Michael
Beasley.
A fine stagione è pesantissimo a Boston il ritiro di Ray
Allen che decreta la fine dei Big Three biancoverdi: un titolo Nba (2008) e una
Finale persa a garasette (2010) la loro breve, ma intensa, dinastia. Si
ritirano anche Grant Hill e Jason Kidd, quest’ultimo inserito anche nella Hall
of Fame. Smettono di allenare George Karl e Flip Saunders. Il sorteggio dei Draft
ha premiato i New Orleans Hornets con la chiamata numero uno.
Saturday, May 12, 2012
Un Lakers-Knicks da annali!
Allo Staples Center arrivano i New York
Knicks, sorprendentemente secondi nella Eastern Conference con un record
strabiliante di 19-9. Here hanno trovato l’annata di grazia, dove i talenti di
Carmelo Anthony, J.R.Smith, Stat, Tyson Chandler si fondono nella ‘Linsanity’
collettiva. Ci pestano a sangue, ci massacrano, ci maciullano. A noi non entra una bomba, Bryant è cancellato (8 punti all’intervallo) e finiamo
sotto di 24 punti dopo due minuti dall’inizio del terzo quarto. Meno 24 a 18’
dalla fine. Per inciso se perdiamo, siamo matematicamente fuori dai playoff. E’
forse ‘sta frase che ronza in testa a Kobe Bryant durante un time-out, dove proviamo la carta ‘Ebanks da numero 4’, visto che Pau è serata ‘Gasoft’. Kobe
vuole i playoff con tutta la ferocia possibile, in tutti i modi possibili, e dà
vita ad un one man show allucinato, forzato dalla necessità, perché in attacco
nessuno lo sostiene. Ma i Knicks sono implacabili, ogni alzata di mani un
bucket velenoso e dopo un accenno di rimonta riprecipitiamo a -16 con soli
sette minuti sul cronometro. The end. Fuori dai playoff. I giornali battono già
titoli catastrofici. I tifosi lasciano lo Staples, l’ESPN manda in onda la
grafica di tutti i più grandi fallimenti della storia dei Lakers. Ma... http://www.youtube.com/watch?v=jHZvoK9dCWU . E inoltre qualcuno non ha fatto i conti con il n°24.
Quello che accade negli ultimi sette
minuti di Lakers-Knicks è già leggenda. Kobe Bryant si carica sulle spalle
tutta la squadra, divulga la pallacanestro del post-basso, s’inventa una
rimonta allucinata e a 20” dalla fine L.A. è clamorosamente sul 95-98 in uno Staples Center in visibilio assordante! Palla ai Knicks, se
segnano è finita, ma chiudiamo il ferro a New York e ci
conquistiamo l’ultimo possesso! Time-out, butto dentro tutti i tiratori da tre che
ho (Fish, Vujacic, Kobe, Metta, Beasley), ma so già dove andare. Rimessa ‘What
the Fuck’, Bryant si libera, scocca il dardo dietro l'arco..... DENTROOOO!!!!! Primo pareggio di
tutto l’incontro, 98-98 a 8” dalla fine!!! E’ l'inaudito 35° punto del Black Mamba nella
ripresa, il totale, al momento, ammonta a 43. Ma non è finita, l’ultimo attacco è dei
Knicks, rimessa di Lin che manda via tutti e gigioneggia sulla linea da tre in
posizione centrale, la stessa identica azione del real buzzer-beater contro i
Raptors di quest'anno http://www.youtube.com/watch?v=iLRzcPTYpws Spara la tripla senza appello a 1” dalla fine, ‘Lin for the
wiiiiiiiiiin…' secondo ferro, fuori!!!!! Overtime! Assurdo!
E ormai non ce la possiamo far più scappare!
Una rimessa sbagliatissima dei Knicks ci dà il 106-102 a 1’11” dalla fine del
supplementare che sembra chiuderla, ma contro ricambiamo di sciocchezze e un passaggio avventato di
Bryant lancia Melo a dunkare in solitario il 106 pari a -40” tra mille smoccoli
del Coach Zen. Bryant pesca un fallo, va in lunetta, ne segna solo uno e a 28”
dalla chiusura il match si spariglia: Lakers 107, Knicks 106! New York ha quasi
l’ultimo tiro, questa volta si va di coralità, sembra provarci Melo ma la palla
arriva a Tyson Chandler: lo bracchiamo, non lo facciamo girare, lo spostiamo via verso il centro, i secondi stanno scadendo e l’ex Dallas è
costretto a forzare ad altezza lunetta. La difesa dei Lakers va tutta su di lui
e ancor prima di vedere dove andrà il suo tiro capiamo che per noi è finita, perché
sotto canestro da solo è rimasto Amarè Stoudemire e il rimbalzo offensivo con
relativa schiacciata della vittoria è l’ovvia conclusione. Il tiro di Chandler
sorvola duemila mani yellowiola, prende il ferro e, come temuto, ‘Stat’ fa suo il
rimbalzo nel deserto. Gli basta solo girarsi e schiacciare sulla sirena la
vittoria dei Knicks. Lo fa, forse con una frazione di secondo di ritardo, tanto
basta a Metta World Peace di smanacciare la palla dalle mani di Stoudemire e
deviarla di un millimetro verso Ebanks! Recupero Lakers, F I N I T A ! ! ! ! !
! ! ! 107-106 allucinante recuperando da un -24 a 18 minuti dalla fine e da un
-16 a -7 minuti!
Kobe Bryant da leggenda chiude con 48
punti, 40 dei quali tra il terzo quarto, il quarto quarto e il supplementare! E
che dire della doppia doppia di Byum da 14 punti e 21 rimbalzi? Siamo ancora
noni, nonostante l’abbondante 50% di vittorie (14-12), nonostante le sette
vittorie nelle ultime dieci partite. Memphis e Houston, rispettivamente settima
e ottava a pari record, non mollano l’osso. Mancano solo tre partite alla fine,
‘appuntamentini’ del tipo di una trasferta a Phoenix, una trasferta a Oklahoma
City e l’ultima allo Staples contro i Dallas Mavericks. Forse non ce la faremo
nemmeno se le vinciamo tutte e tre, ma un Kobe Bryant del genere, che contro i
secondi dell’Est segna 40 punti tra secondo tempo e supplementare dopo averne
fatti 63 ai Bobcats, è uno spettacolo da bocca aperta.
Wednesday, May 9, 2012
Aggrappati con le unghie!
D A I C
A Z Z O O O O O ! ! ! ! ! Grande, grande, grande vittoria liberatoria ad
Indianapolis contro i fortissimi Pacers (98-105) ! ! ! Era la gara più delicata
degli ultimi anni, se avessimo perso saremmo precipitati a 12 vinte e 14 perse
e addio playoff. E invece in una gara durissima, contro una squadra completa in
ogni ruolo (Collins, Granger, George, West, Hibbert) sfoderiamo la miglior
prestazione dell’anno con un Gasol da 26 punti, 7 rimbalzi, 10/15 al tiro, un
Bryant da 27 e 6 ‘boards’ ed un Bynum da doppia doppiona (18 e 12 rimbalzi);
nel finale punto a punto la ‘barbatruccata’ della zona 1-3-1 spariglia le carte
a nostro favore regalandoci quei possessi decisivi in più. Non c’è tempo per
rifiatare che siamo subito chiamati ad un’altra prova impegnativa, pericolosa:
questa volta allo Staples Center contro i giovani ed energici Philadelphia
76ers di Doug Colling. Contro di loro è durissima, ma ho in serbo una sorpresa:
zona per tutta la partita. Non ci sono razzi, non volevo farmi infilare dai
loro devastanti contropiedi e uno contro uno e così vado di zonaccia clamorosa.
E facciamo nostra anche questa: 95-84, ancora con Gasol Mvp (25 punti, 10
rimbalzi, 10/14 from the court), ancora con Kobe a quota 27, ancora con Bynum
in double double (11 + 10) e questa volta con un Brown in doppia cifra in più
(12). Saliamo al nono posto nella Western con 13 vinte e 12 perse: ottavi sono
i Rockets con 14-11. Mancano 4 partite alla fine. D A I C A Z Z O ! ! ! ! ! !
Tuesday, May 8, 2012
HURRICANE 'BRON
Una furia devastante. Quasi un terzo dei cicloni colpisce qui, in Florida. Ieri s'è n'è manifestato uno di 6 piedi e 8 per 280 libbre, una potenza sradicante che ci ha disintegrato in un secondo tempo da antologia, dove LeBron ne ha messi quasi 30 (su un totale di 38) annientandoci da solo. Miami, senza Wade infortunato, era finita sotto di dieci nel secondo quarto dove noi stavamo controllando la situazione, con Devin Ebanks che cancellava il Choosen One ad ogni attacco, anticipandolo, colpendolo, sporcandogli ogni passaggio. Ma dopo l'intervallo irrompe un fronte di bassa pressione che cambia completamente le condizioni metereologiche: la difesa degli Heat diventa un muro insuperabile e comincia a formarsi l'uragano LeBron che ci sradica via dai sostegni. James si prende sulle spalle la squadra da solo e comincia ad attaccare il ferro con una furia assassina. Palleggio, palleggio, finta di corpo, passo di incrocio, salto impressionante e schiacciata potente in testa a Bynum e Gasol. Parte delle azioni si concludono così, immarcabile: e quando non riesce a sradicare il ferro, subisce comunque fallo e il 2/2 in lunetta è servito. Segna 28 punti dopo l'intervallo, prende Miami sotto di dieci e la trascina da solo al 111-88 finale che ci rispedisce sotto il 50% di vittorie (11-12). Anche Bryant ne posta 38, ma con un peso specifico ben diverso. Anche lui, insieme ai Lakers, è stato spazzato via, mentre Miami manda un messaggio a tutti: 21 vinte, solo 5 perse, dominatori incontrastati. Anche senza Wade, che non so cos'abbia o quanto starà fuori. Una tegolissima invece colpisce una squadra, i Memphis Grizzlies, attualmente settimi a Ovest e invischiati nella lotta-qualificazione: il play Conley si rompe il crociato e la stagione finisce qui.
Monday, May 7, 2012
Bryant 63 davanti agli occhi di Sua Maestà Jordan
Lui non ci sta. Alla vigilia di due
tremende trasferte consecutive che segneranno la stagione dei Lakers (@ Miami e
@Indianapolis) ce n’è una alla Time Warner Cable Arena di Charlotte, nel North
Carolina, gara che segna il ritorno tra i dodici di Derek Fisher. Un cliente facile, i Bobcats, che i Lakers prendono un po’ troppo
alla leggera, finendo addirittura sotto di 11 nel primo quarto. E’ qui che Kobe
non ci vede più dalla fame. Il Black Mamba, per spronare i compagni, prende
sul personale la sfida contro le Linci e manda un messaggio del genere.
63 punti, 26/42 al tiro con 6/7 da tre
davanti agli occhi di Sua Maestà Michael Jordan, che Bryant 'onora' autografando
la stessa cifra che ‘Air’recapitò ai Boston Celtics nei playoff dell’86. Il 63°
punto è una firma ‘alla Mamba’, con una tripla sulla sirena finale della partita
che va agli archivi su di un facile 101-84. E’ un messaggio alla squadra (‘datevi
da fare cazzo’!!!), a LeBron (‘sto arrivando Chosen Uan’) e non so quanto Jordan l’abbia
gradito… Il tassametro corre però; le partite che mancano alla fine si
riducono a sette e noi siamo ancora decimi nella Western (11-11): al momento la
nostra corsa è su Dallas, ottava con 9 sconfitte. All'ultima giornata c'è Mavs-Lakers...
Za Big Return
Serve lui, serve la sua presenza, anche se non
difende più. Derek Fisher si toglie il doppio petto di assistente non
giocatore, si riallaccia le scarpe, si reinfila l’armatura dorata n°2 e torna
in campo a partire dalla prossima partita. Sarà la riserva di Ramon Session,
Goudelock si accomoda in tribuna. Servirà per dare la scossa a LA LA Land? Non
si sa. La vittoria sui Celtics rinfranca, ma la classifica è ancora
deficitaria: 10 vinte, 11 perse a otto partite dalla fine. Saranno otto finali,
obiouvsly, dobbiamo vincerne almeno sei se vogliamo essere sicuri dell’invito
alla Big Dance. Miami sta dominando ed è la favorita numero uno again, ma nella
Western Conference c’è una squadra che sta sorprendendo tutti, i Minnesota T’Wolves,
actually primi con un record super. E’ evidente come sia stata Minnie nell’immediato
a beneficiare della trade che ci ha portato a Los Angeles Michael Beasley in
cambio di Andrej Kirilenko, Troy Murphy e la nostra prima scelta 2012. E a
giudicare dal nostro campionato, quella First Round Pick ’12 potrebbe essere un
ulteriore affare a Minnie Land... FUCK!
Sunday, May 6, 2012
Saturday, May 5, 2012
Lakers, i playoff si allontanano
Avevo attaccato un poster di Rocco Siffredi negli spogliatoi con su scritto "se forzate v'inculo". Non è servito neanche quello. Dopo due double vu che facevano ben sperare (118-110 contro i Clippers e 107-80 ai Nets) sono arrivate due sconfitte che ci risbattono ampiamente sotto: ora siamo a 9 vinte e 11 perse e mancano soltanto nove partite alla fine. Ci castigano i Portland Trailblazers allo Staples (81-91) e i Detroit Pistons al sempre suggestivo Palace of Auburn Hills (93-104). Siamo totalmente allo sbando e l'incredibile comincia a materializzarsi all'orizzonte: i Lakers che non si qualificano ai playoff, come nel 2005. Ma all'epoca la squadra era stata smantellata (via Phil Jackson, via Shaq, via Fish, via Fox, via Payton, via Karl Malone) e attorno a Kobe rimaneva gente come Medvedenko, Chris Mihm, Brian Cook e un Vlade Divac a fine carriera. Ora invece attorno al Black Mamba ci sono big come Andrew Bynum, Pau Gasol e Michael Beasley e il roster è attrezzato per andarsi a giocare il Larry O'Brien Trophy. E invece siamo qui, undicesimi nella Western Conference a sole nove giornate dalla fine, a due sconfitte di distanza dall'ultimo posto utile per i playoff. E dobbiamo ancora incontrare Boston (prossimi avversari), Miami (sta dominando l'Nba con 3 sole sconfitte all'attivo), Indiana, Dallas...
Wednesday, May 2, 2012
5 domande 5 about: il 7-9
Il vergognoso -27 casalingo contro i Golden State
Warriors compromette l’intera stagione dei Lakers: dopo sedici
partite il bilancio di 7 vinte e 9 perse estromette i lacustri dalle contender
per l’anello e li mette a serio rischio qualificazione per i playoff.
1.
Zen, ci dia una spiegazione secca.
“Non funziona un cazzo.”
2.
Sia un po’ più preciso
“Siamo tornati a non difendere, come in
tutte le ‘prime stagioni’ di questo Universo dove, non a caso, non abbiamo mai
vinto un titolo nella season d’esordio (2-4 in Finale nel Primo Mondo contro
gli Heat, 1-4 nelle Western Conference Finals nel Secondo Mondo contro i
Thunder, ndr). Ma qui la situazione si è fatta leggerissimamente più
complicata. Siamo al 43,7% di vittorie e mancano solo tredici partite alla
fine: dobbiamo ancora affrontare Clippers, Heat, Celtics, Thunder, Blazers,
Pacers, Mavs…”
3.
Ma siete nella merda fino al collo!!!
“Di più. Siamo partiti da favoriti per il
titolo e ci ritroviamo tredicesimi nella Western Conference, a tre sconfitte di
distanza dalla soglia playoff, a sole tredici partite dalla fine e con le
grandi ancora da incontrare. La stagione è talmente compromessa che sta
diventando stimolante.
4.
Tredici titoli Nba vinti in 25 stagioni, quattordici
Finali disputate e ora il Leggendario Coach Zen rischia di star fuori dai
playoff con una squadra che ha Bryant, Gasol, Bynum e Beasley??!?!
“L’errore primigenio è stato affidare a
John Kuester le prime dieci partite della stagione (5-5), quelle che di solito
erano il mio periodo di ‘conoscenza della squadra’. Essendo la stessa
dell’ultima season del Secondo Mondo credevo di conoscerne a memoria tutti i
meccanismi, perché quella squadra stava dominando, prima della Grande
Esplosione. E invece quei meccanismi perfetti, qui sono ancora tutti da
ricostruire; con la differenza che ora siamo nel bel mezzo della stagione. Anzi,
oltre.
5.
Se non riuscirà a qualificarsi per i playoff si
dimetterà da allenatore dei Lakers?
“E’ il minimo, ma non accadrà. La stagione
ormai è compromessa, e per stagione intendo l’unica cosa possibile che i Lakers
devono fare: vincere il titolo. Però entreremo nei playoff e una volta lì
dentro sputeremo sangue. Dallas nel 2011 vinse il Larry O’Brien Trophy partendo
da settima dell’Ovest, possiamo ambire solo a quello. O diventare la prima
squadra Nba a vincere un titolo partendo da ottava. Perché è sempre a quello
che miriamo, anche da tredicesimi dell’Ovest…”
Tuesday, May 1, 2012
Metta World a 27" dalla fine salva la panchina del Coach Zen
Scacciato il pericolo dell'esonero. Ma ci è voluta una sospensione di Metta World Peace in faccia a Anthony Parker a 27" dalla fine per avere la meglio dei Cleveland Cavaliers. Ecco come sono andati gli ultimi secondi. http://www.youtube.com/watch?v=8gzHNFx3ctU
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