I
Lakers sono fuori dai playoff. La squadra losangelina era risalita all’ottavo
posto sbancando Phoenix per 109-101, ma la trasferta successiva a Oklahoma City
è fatale per Bryant e compagni: L.A. controlla per tre quarti issandosi anche a
+12 grazie all’uso continuo della zona e ad un Gasol in gran spolvero, ma nella
seconda metà dell’ultimo quarto i Thunder si scatenano improvvisamente con un
Westbrook in versione LeBron e OKC infligge un pesantissimo 110-97 che esclude matematicamente la squadra californiana dalla corsa per l'anello.
1.
Zen, si dimetterà?
“No.
Nelle ultime dieci partite ne abbiamo vinte sette e la ‘remuntada’ contro i
Knicks ha dimostrato che questa squadra ha lo spirito per andare a vincere il
titolo Nba nella prossima stagione. Essere fuori matematicamente dai playoff
con il 54% di vittorie fa imbestialire, ma la ‘ball dont lie’. Meritiamo di
stare fuori.”
2.
Questo però è un flop ‘storico’: a memoria non
si ricorda una formazione dei Lakers così forte fallire la qualificazione ai
playoff.
“Soltanto altre cinque volte nella loro storia i Lakers non si sono qualificati ai playoff: 1957-58, 1974-75, 1975-76, 1993-94, 2004-05. Ma erano tutte formazioni mediocri, a parte forse quella del 1976 che aveva già Kareem Abdul Jabbar, ma che comunque era costruita ancora sulle fragilissime fondamenta dell'anno precedente. Ma questa squadra qui, con Bryant, Gasol, Bynum e Beasley dalla panchina era una squadra da Finale. L’errore primigenio è
stato affidare il primo mese di campionato a John Kuester (5-5), credendo di
conoscere già a menadito quella squadra che avevo allenato nell’ultima stagione
del Secondo Mondo prima della Grande Esplosione. E invece here quella chimica perfetta, raggiunta a fatica,
era tutta da riformare e nella parte cruciale della stagione per noi è stato come essere ancora in preseason. E’ lì, perdendo gare facili che avremmo dovuto
vincere, che abbiamo compromesso la stagione.”
3.
Eppure siete andati ad un passo dall’entrare
tra le prime otto.
“Dopo
la vittoria contro New York, e ancor di più dopo la successiva contro Phoenix,
ci credevamo. I Rockets avevano perso e noi eravamo dentro ai playoff. Stavamo
controllando, a tratti dominando, la gara a Oklahoma City contro i Thunder e a
fine terzo quarto ho sentito tra le mani la qualificazione matematica. Poi,
tutto d’un tratto, Westbrook e Durant sono diventati due LeBron incontrollabili
e la nostra stagione è saltata per aria in cinque minuti.”
4.
Zen, in questo Terzo Universo lei ha vinto
soltanto un titolo Nba in quattro stagioni: sta invecchiando?
“Stiamo
tutti invecchiando. Anche Kobe un giorno non sarà più in grado di prendere il
ferro con un tiro e più gli Universi si susseguono, più diventerà dura. Ma dopo questo campionato non ci vedo più dalla fame: aggrediremo la prossima stagione con una ferocia inaudita."
5.
Lei crede ciecamente in questa squadra, tutti
confermati?
“Tutti, eccezion fatta per Fisher che si è ritirato. Avevamo tre contratti in scadenza e ci siamo messi d’accordo in un batter d’occhio: Matt Barnes ha rinnovato per un altro anno al minimo, Devin Ebanks è stato blindato per 4 anni a 3.36 mld complessivi. Shannon Brown idem, ma per 6.62 mld. Dai free agent ho firmato l’ex play di riserva dei Blazers, Ismael Smith per 5 anni a soli 2.88 mld in totale.”
“Tutti, eccezion fatta per Fisher che si è ritirato. Avevamo tre contratti in scadenza e ci siamo messi d’accordo in un batter d’occhio: Matt Barnes ha rinnovato per un altro anno al minimo, Devin Ebanks è stato blindato per 4 anni a 3.36 mld complessivi. Shannon Brown idem, ma per 6.62 mld. Dai free agent ho firmato l’ex play di riserva dei Blazers, Ismael Smith per 5 anni a soli 2.88 mld in totale.”
Per la cronaca il titolo Nba è stato vinto dagli Oklahoma
City Thunder in garasette contro i Miami Heat; Kevin Durant nominato Mvp
delle Finali. LeBron James si è intascato l’Mvp stagionale, Kyrie Irving (Cavs)
il rookie of the Year, Dwight Howard (Magic) è il miglior difensore mentre Louis
Williams (Sixers) ha preso il Sixth Man Award, battendo in volata Michael
Beasley.
A fine stagione è pesantissimo a Boston il ritiro di Ray
Allen che decreta la fine dei Big Three biancoverdi: un titolo Nba (2008) e una
Finale persa a garasette (2010) la loro breve, ma intensa, dinastia. Si
ritirano anche Grant Hill e Jason Kidd, quest’ultimo inserito anche nella Hall
of Fame. Smettono di allenare George Karl e Flip Saunders. Il sorteggio dei Draft
ha premiato i New Orleans Hornets con la chiamata numero uno.
Cavolo, fallimento stagionale se ce n'è uno. Hai ragione, si pagano a carissimo prezzo le 10 partite di Kuester. Mi chiedo se non sia necessario però qualche intervento più profondo sul mercato...
ReplyDeleteCredo che il motivo principale sia stato l'inserimento di B-Easy. Nell'ultima stagione del Secondo Mondo inpiegai mezzo campionato per inserirlo, perchè capire Beasley è un problema. Una volta che si è inserito però, la squadra è lettaralmente decollata. Ecco, qui è successa la stessa cosa, con la differenza che quel 'mezzo campionato di inserimento' è diventato la seconda metà della stagione, quella decisiva.
ReplyDeleteIl fallimento è comunque storico!
From the tread @Alp
ReplyDeleteGrandissima vittoria in garatre dove ti sei subito reimpossessato del vantaggio campo. Ancora una volta Howard ha fatto il vuoto e Clark si sta dimostrando la vera rivelazione di questi Magic. Inaspettata in garaquattro non tanto la sconfitta, quando il clamoroso -20 (con picco di -25): una vera rarità nelle Alp-squadra crolli di questo genere. Ma il vantaggio del fattore campo ripreso è la cosa più importante. DAICAZZO CON GARACINQUE!
From the thread @Alp (aggiornamento)
ReplyDeleteC L A M O R O S A G A R A S E T T E. Quella che tutti (tranne le due contendenti) volevano! Mi aspetto una cronaca di una pagina intera, azione per azione. D A I C A Z Z O M A G I C ! ! !
Una serie pazzesca, combattutissima e intensa. Ma Miami è evidentemente superiore, lo dimostrano le vittorie roboanti che ci infliggono, mentre noi la portiamo a casa di un punto. Ma ha poca importanza, nella singola partita possiamo batterli e quello che conta è essere avanti anche di un solo punto alla fine di gara 7.
ReplyDeletePS: avrei voluto fare un recap video, ma purtroppo mi mancano i mezzi...
From the thread @Alp
ReplyDeleteN O O O O O O O O O ! ! ! ! C H E S F I D A I N C R E D I B I L E ! Che campionato incredibile. Ripercorrere tutto il campionato di questi magistrali Orlando Magic, dalla crescita iniziale fino alla garasette contro gli Heat con l'ultimo tiro della disperazione di Howard che si infrange sul ferro meriterebbe un libro! Super applausi comunque, portare gli Heat fino a garasette sei andato già nei confini del miracolo! Ma soprattutto hai creato le basi per il titolo 2013: questi Magic, con qualche piccolo acquisto puntellato (magari un free agent di livello) sono destinati ad aprire una dinastia!