"Rimettiamo insieme la vecchia banda. Facciamo qualche serata, facciamo un po' di grana, bang! Cinquemila bigliettoni". "Sì ma rimettere insieme la banda... insomma, non è mica tanto facile, Jake". "Ma che stai dicendo?" ..... "Si sono sciolti. Ora fanno tutti lavori rispettabili."
Saturday, November 26, 2011
Quando arrivano le big?
Qui nel Minnesota ci sono già 30 metri di neve con il termometro a -70. Fa un po' freschino. Ma non basta per congelare il Triangolo. Al Target Center andiamo ad affrontare un altro cliente facile, i Minnesota T'Wolves dei talenti sprecati ("B-Easy", Rubio e Milicic) e passiamo 95-83, andando anche svariate volte sul +17. Il Triple Post Offense sta cominciando a scorrere fluido nelle vene yellowiola (e infatti le gare facili cominciamo a controllarle bene, e non più a trascinarcele agli ultimi secondi come ad inizio campionato) e il 100% di Affiatamento tra i giocatori crea un movimento armonioso sul parquet dove i giocatori si trovano a occhi chiusi. Qui è Odom, from the bench, che ha fatto la differenza: non solo con i suoi 16 punti, 6 rimbalzi e 4 assist, ma anche con due bombe consecutive che hanno ricacciato indietro i Wolves arrivati pericolosamente a -5.
Mentre il nostro record s'impenna ancora (siamo a 12 vinte e 1 persa...), diamo un'occhiata alle prossime partite e ci vediamo pure un clamoroso potenziale record di 17-1. La prossima, infatti, andiamo a Denver, poi giochiamo allo Staples con Cleveland e Golden State. Rimaniamo ad L.A. per giocare "fuori casa" contro i Clippers e per ospitare i New Jersey Nets. Cinque partite potenzialmente medio-facili, con un'unica insidia rappresentata dal derby contro i Velieri di Blake Griffin. L'altra insidia è ritenere queste cinque partite medio-facili... In ogni caso la domanda nasce spontanea: ma quando razzo arrivano le big?
Arrivano, arrivano. Dopo l'All Star Game, infatti, il nostro campionato si trasformerà in una specie di girone dantesco: affronteremo Portland, Boston, Miami, Dallas, Oklahoma City e anche i pericolosissimi Indiana Pacers...
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Un calendario più favorevole non credo sia possibile averlo. Tutte le grandi alla fine significa affrontarle con l'aritmetica qualificazione in tasca e quindi con una preoccupazione minore. Inoltre, potrai mischiare le tue carte, magari provando soluzioni estemporanee che potrebbero però rivelarsi utili nella post-season.
ReplyDeleteC'è il lato positivo e quello negativo di un calendario del genere. Quello positivo è che vincendo così tante partite si arriva velocemente ad un Affiatamento del 100% e con una tale percentuale la squadra gioca un altro basket, rispetto a quando l'Affiatamento è - ad inizio stagione - al 50%. Con l'Affiatamento al 100% ogni giocatore fa sempre la mossa giusta, sia in attacco senza palla, sia in difesa sugli aiuti, che ora arrivano puntali e precisi al millisecondo.
ReplyDeleteL'aspetto negativo è che siamo arrivati praticamente a metà stagione e ancora non sappiamo quanto valiamo. Fino a che non ci confrontiamo con le Big, non sappiamo se possiamo competere per il titolo. E se dalla smitragliata Portland, Boston, Miami, Dallas, Oklahoma City, Indiana Pacers dovessimo uscirne malcolci, non solo verrebbe intaccata la nostra fiducia, ma l'Affiatamento crollerebbe proprio in prossimità dei playoff.
Io avrei preferito un calendario con le carte più mischiate invece che "tutte facili all'inizio, tutte difficili alla fine".