Tuesday, November 22, 2011

Il Grande Crollo


Annientati. Cancellati. E sbattuti prepotentemente fuori dalla vetta. Quello che definivo "il fuorviante 6-0", composto da cinque partite conclusesi tutte favorevolmente negli ultimi secondi, viene a galla con una clamorosa sconfitta allo United Center contro i Chicago Bulls: 103-70. 
I Tori dell'Illinois non solo si confermano una squadra imbattibile tra le mura amiche (l'anno scorso, miglior record casalingo della Nba), ma ci sbattono in faccia tutto il loro potenziale nel primo vero big match dell'anno. Come direbbe Trinchieri in merito alle gareuno della Montepaschi Siena: "Sono come la sfilata sulla Piazza Rossa: ti fanno vedere tutto il loro potere. Missili intercontinentali, grandi, medi, piccoli, frotte di carri armati, truppe speciali. Noi abbiamo ammirato il loro repertorio."
Ed è andata proprio così: è come se i Bulls ci avessero voluto mandare un messaggio, mostrandoci tutto il loro arsenale difensivo e offensivo: "noi siamo questi, voi cosa siete capaci di fare"?
La gara non è mai esistita: i Bulls partono con un mostruoso 13-2 che ci piega subito sulle ginocchia, aprendo il match con quattro canestri consecutivi sulla sirena dei 24" che provocano il mio record del mondo di lancio del pad. A questo aggiungiamoci un inizio da 8/13 nelle bombe e la partitia neanche si apre, al punto che per tutto il secondo tempo se la giocano soltanto le riserve, con i vari Bryant, Gasol, Bynum o Derrick Rose a guardarsela dalla panchina. All'intervallo era già chiusa (61-38, Lakers 34% al tiro), ma purtroppo non era ancora finita. Già, perchè nell'inferno dello United Center precipitiamo nel secondo tempo anche fino ad un imbarazzante -38. Loro, giovani, freschi, atletici, sembravano andare al doppio della nostra velocità. Erano su tutti i palloni, su tutti gli aiuti, su tutti i recuperi. Ci hanno dominato a rimbalzo (37-53), ci hanno segnato 32 punti in contropiede, ci hanno costretto - con la loro difesa impenetrabile - ad uno 0/13 da tre nel secondo tempo. Ci hanno cancellato. E sono pure balzati in testa perchè, avendo perso anche Miami, i Bulls sono rimasti l'unica squadra imbattuta della Nba (3-0).
Sono stati impressionanti, ma finalmente abbiamo un termine di paragone. Un punto di riferimento. La prima contender per il titolo che abbiamo affrontato ci ha inflitto un -33. Altro che 6-0 in avvio. Non siamo pronti per un razzo!

2 comments:

  1. Che scoppola! Tuttavia, come non eri un fenomeno prima, non sei un brocco adesso. La verità, come sempre, sta nel mezzo: sei arrivato (forse) troppo baldanzoso forte del 6-0 alla prima gara "vera" ed è partito l'upset. Cosa significa? Che la squadra è da buttare? No, altrimenti non sarebbe 6-1 il record. La squadra è da titolo? Può darsi, ma deve ritornare a vincere e ad avere quella voglia di lottare che era emersa nelle 6 vittorie. Una sconfitta così può anche fare bene ma, se viene presa troppo "sul serio", può avere effetti devastanti sulla squadra.

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  2. Exactly. Siamo arrivati troppo baldanzosi a Chicago e anche inconsciamente un po' demotivati perchè essere 7-0 oppure 6-1 a questo punto della stagione cambia poco.
    Vero anche che loro hanno indovinato subito la serata di grazia (i primi quattro tiri segnati forzando tutti dentro allo scadere dei 24" sono stati emblematici) e, se vogliamo, che noi eravamo sempre senza Odom.
    Però la loro freschezza e la loro dura difesa mi ha impressionato. E' stato poi anche impressionante il fattore campo dello United Center. Ci prendevamo anche triple wide-open ben costruite, ma non ne entrava una. E' comunque una sconfitta che ci voleva perchè ora siamo tarati sul quel -33. Probabilmente i Bulls non li incontreremo più in questa stagione (a meno di Finals Lakers-Bulls), però sono diventati un termine di confronto. Come l'unico scopo di Magic e dei Lakers era quello di battere Bird e i Celtics (e dunque, confrontandosi con l'eccellenza, poi battevano anche tutte le altre) così noi - all'interno della caccia al titolo - dobbiamo arrivare a battere i Bulls

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