"Rimettiamo insieme la vecchia banda. Facciamo qualche serata, facciamo un po' di grana, bang! Cinquemila bigliettoni". "Sì ma rimettere insieme la banda... insomma, non è mica tanto facile, Jake". "Ma che stai dicendo?" ..... "Si sono sciolti. Ora fanno tutti lavori rispettabili."
Friday, December 20, 2013
IT'S REAL SHAWTIME!
How long will it run? Già il fatto che l'El Segundo Times si sia limitato ad instillare un dubbio invece che travasare sul Barba i soliti liquami diarreali è un segnale. Neanche loro del resto possono far finta di niente di fronte ad una striscia del genere: dieci vittorie consecutive, signori.
Quanto durerà, mi chiedono? Non lo so, rispondo, mentre mi lascio le terme alle spalle e mi immego in una jacuzzi di panna montata con tre troione giappo-thailandesi. Sembra già lontanissima la scorsa stagione quando il Coach Zen dovette affrontare l'Esonero Game dopo quattro sconfitte consecutive, allo Staples Center contro Minnesota, sotto di 11 a sette minuti dalla fine. Sembrava l'epilogo del Barba ai Lakers dopo trentatrè stagioni su questa panchina, di cui venticinque consecutive. Poi un clamoroso parziale di 20-0 guidato da Paul George permise alla leggenda di continuare.
Ora, un anno dopo, quasi la stessa squadra si trova in mano una striscia aperta di dieci vittorie consecutive, senza praticamente poter utilizzare Mark Gasol, che ne ha giocate solo tre prima di infortunarsi al dito medio. Risalta il clamoroso ruolino di marcia di "Matrix" Marion che da quando è arrivato al posto di Bargnani è nove vittorie su nove, così come imbattuto (cinque su cinque), è Sam Dalembert. Risalta soprattutto il clamoroso record complessivo, un mai visto 17-4 che è secondo solo allo spaziale 16-3 di Miami. Lakers e Heat sono due squadre che pochi mesi fa sono uscite scottatissime dai playoff 2015 (risultati che D'Antoni e Spoelstra hanno pagato a caro prezzo) e che hanno aggredito questa stagione con una furia carnefice. I Lakers poi non li vedevo così dominanti da un pezzo. Forse nemmeno La Sporca Dozzina, ovvero gli ultimi barbalakers a vincere un titolo (nel 13), erano così dominanti. Tutto senza M.Gasol, il cui rientro ora diventa una faccenda delicata che andrà gestita a puntino per non rovinare questa chimica perfetta raggiunta con lui fuori.
Intanto nella jacuzzi mi godo gli ultimi domini, dopo i Wolves liquidiamo allo Staples anche gli Spurs, poi dettiamo legge a Golden State, a Denver e a New York, con in mezzo una gara casalinga contro Toronto. L'andamento? Praticamente lo stesso: noi sul più venti nel primo tempo e tranquilli a condurla in porto negli ultimi cinque minuti. Bryant e George, che l'anno scorso si pestavano i piedi giocando a chi ce l'avesse più lungo, ora sono spettacolarmente complementari. Sembrano Jordan e Pippen. E il bello è che non si riesce a capire chi faccia uno o chi faccia l'altro...
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PAURA!! Se le due stelle cominciano a sentirsi a loro agio insieme, diventa un gran problema per tutti...se poi le vinci quasi tutte in controllo, quest'anno ai playoff ne vedremo delle belle...it's ring time??
ReplyDeleteDev'essere il ring time! Quest'anno potrebbe essere l'ultimo anno di Kobe e dobbiamo vincere l'anello a tutti i costi! Ma gli Heat fanno veramente paura anche loro però...
DeleteA me fa più paura che questi BarbaLakers sono entrati in forma prima rispetto al solito. Marc Gasol rischia di essere un bel problema, ma più che per la chimica penso al fatto che bisognerà reinserirlo ad un passo dal gran ballo. Potrebbe però rivelarsi fondamentale questo infortunio: se i BarbaLakers dovessero crollare fisicamente durante i Playoffs, Marc potrebbe essere il pilastro a cui aggrapparsi...
ReplyDeleteVabbe' considerando lo scambio bargnani -Marion male che va' lascia andare mark e prende Kurt Thomas ...lui si trova meglio ;-)) ....
ReplyDeleteScherzi a parte effettivamente spezzagli qualche altro dito a sto punto....pazzesca serie...ma poi con quei scarti...INAUDITO !!!!!
@Alp
ReplyDeletePurtroppo il processo di apprendimento del tira chi è libero (che spiego sotto) non è programmabile e quando entri in questo tipo di prestazioni qui, dove letteralmente domini (attenzione però, sono tutte squadre di basso livello, compreso i Warriors qui crollati nel 2016) poi le cavalchi senza pensare a rallentare, perchè purtroppo la fisica ci insegna che l'energia non è possibile rinchiuderla e poi tenerla da parte. Possiamo solo sperare che continui ad alimentarsi così fino alla fine dei playoff!
@Bisy
E' quello che succede quando si sviluppa il tira chi è libero. E' come imparare a guidare o andare in bicicletta: prima non ci capisci niente perchè esegui i comandi uno alla volta, poi improvvisamente tutto si 'fonde', cominci a farli in automatico senza pensare ai singoli movimenti e da un momento all'altro sai andare in bici o guidare. E il passaggio è repentino. La settimana prima sapevi a malapena sterzare, quella dopo guidi. La settimana prima eri ancora con le rotelline, quella dopo già impenni!
P.S. Effettivamente Mark Gasol per Kurt Thomas quasi quasi... :)