A 1’30” dalla fine Dwyane Wade imbuca il cesto del 114-105
Heat e le rotatorie dei newspepa di L.A. sono già in funzione. L’El Segundo
Times titola “Game Over”, L.A.Times constata la supremazia dei campioni in
carica, tra l’altro inspiegabilmente omaggiati ad inizio gara da Davide Sterno nell'American Airlines Arena con l’esposizione del Larry O’Brien Trophy 2012, un curioso bug da consegna degli anelli fuoriprogramma. Gli
editorialisti ci vanno giù pesante, perché quella di Miami era il test per
vedere se i Lakers potevano giocarsela. Si spengono le televisioni, si buttano
giù quintalate d’inchiostro. Poi, improvvisamente, il redattore esce fuori dal suo stanzino e blocca tutto. “Fermi
tutti! Fermi tutti!!!” Riaccende su Sky proprio quando J.J. Barea a 44” dalla
fine intercetta la rimessa di Miami e va a segnare tutto solo in contropiede il
canestro del 114 pari! Nessuno ci vuole credere. Gli Heat, sul +9 a 90” dalla fine,
non ci capiscono più nulla, subiscono una dunk rovesciata di Howard, vengono fagocitati da un' invenzione in entrata di Metta World Peace con fallo subito e libero realizzato, prendono canestro sulla rimessa a metacampo, intercettati da Barea. Dopo il lesto furto del play portoricano, sbagliano incredibilmente anche wide open dai cinque metri con Ray Allen
e Kobe li castiga in entrata regalandoci un insensato +2 a 39” dalla fine! Si bloccano le rotatorie, si stracciano gli editoriali, si rifanno i titoli.
Attaccano gli Heat per il pareggio, ancora sbagliano e a noi va la penultima
azione. Se segnamo la mettiamo in ghiaccio, Kobe si allontana, attacca, si alza
dalla lunetta contrastato da Wade e si sente solo il profumo del cotone… 114-118. Game, set, match a 8” dalla fine
con un break di 13-0 in meno di due minuti. Assurdo.
Kobe è paradisiaco (39 punti, 16/22 dal campo) ma il vero giocatore di rottura è stato Metta World Peace con 24 punti, 14 dei quali in un primo quarto da antologia. James e Wade combinano 57 punti e 14 assist in due e dominano la scena nella seconda parte dell’ultimo quarto, quando Miami mostra a tutti il suo potenziale devastante lasciandoci sulle ginocchia. Fino all'ultimo, incredibile, minuto e mezzo. Saliamo inaspettatamente anche al terzo posto a Ovest con 14 vinte e 9 perse, un gradino che sembrava irraggiungibile, ma che sarà altrettanto difficile da mantenere. Abbiamo il back-to-back, tra 24 ore ad Indianapolis ci attendono subito i Pacers.
Kobe è paradisiaco (39 punti, 16/22 dal campo) ma il vero giocatore di rottura è stato Metta World Peace con 24 punti, 14 dei quali in un primo quarto da antologia. James e Wade combinano 57 punti e 14 assist in due e dominano la scena nella seconda parte dell’ultimo quarto, quando Miami mostra a tutti il suo potenziale devastante lasciandoci sulle ginocchia. Fino all'ultimo, incredibile, minuto e mezzo. Saliamo inaspettatamente anche al terzo posto a Ovest con 14 vinte e 9 perse, un gradino che sembrava irraggiungibile, ma che sarà altrettanto difficile da mantenere. Abbiamo il back-to-back, tra 24 ore ad Indianapolis ci attendono subito i Pacers.
I Lakers son tornati i Lakers, c'è ben poco da dire...Kobe è mostruoso, Metta gira al massimo e, come volevasi dimostrare, Barea si sta dimostrando sempre utilissimo, talvolta con a far da secondo violino, talvolta a fare il lavoro sporco...tutto secondo i piani, pare.
ReplyDeletePeccato che li sotto le plance Gasol e Howard difficilmente riescano a cavare un ragno dal buco, saresti un rullo compressore...
Magari fossimo tornati. Vero che questa l'abbiamo vinta, ma per un mezzo miracolo. Inoltre hai visto i punti subiti? 111 contro Portland, 119 contro i Celtics, 114 contro Miami, tutti senza supplementare. Kobe è devastante in attacco, ma non difende. La rimonta contro Miami, non a caso, è stata fatta con Barea al posto di Nash, perchè avere Kobe e il canadese in campo significa avere una sottile cortina di foschia in difesa sul perimetro e contro le penetrazioni.
ReplyDeleteE' la difesa il vero problema di questa squadra che pagheremo a caro prezzo nei playoff.
Purtroppo il tira chi è libero penalizza i lunghi, perchè difficilmente i lunghi si smarcano. Del resto, se continuavo ad utilizzare gli schemi dei Lakers con questi 'Lakers d'antoniani' a quest'ora eravamo già matematicamente fuori dai playoff. E' indubbio comunque che, una volta raggiunta matematicamente la 'Big Dance' cercheremo di rivedere qualcosa. Purtroppo nelle squadre storiche non ci sono i Lakers di inizio Millennio, lì ci sarebbe stato il Triangolo che P.J. aveva disegnato attorno a Shaq. L'avrei utilizzato per utilizzarlo con Howard.
La cosa incredibile è che Howard da me ha le esatte identiche cifre del corrispettivo DH12 reale (a parte la percentuale di tiro, da me superiore), sia nei punti, sia nei rimbalzi. Lo stesso dicasi per Kobe e Metta. Verrebbe da dire che i problemi di coinvolgimento di Howard e Gasol ci siano qui come nella realtà.
DeleteSi, la difesa è veramente un bel problema, ma purtroppo l'avere Mike D'Antoni in panchina ne fa risentire la squadra sotto quest'aspetto...gli unici che difendono in questo roster sono Kobe, Metta e Barea, ma se mi dici che Kobe non difende, allora il problema è ancora peggiore...
DeleteRiguardo il coinvolgimento dei lunghi, io mi riferivo più al loro lavoro sporco. Sembrano avulsi dal gioco, mai una citazione di rilievo, il che fa intendere (come del resto hai spiegato tu stesso) un tipo di gioco che non prescinde da loro, che invece andrebbe valorizzato.
A mio modo di vedere in ogni caso sei più vicino al top di quanto pensi...buona parte dei singoli girano bene...e se provassi Barea come starter?
@Baker
ReplyDeleteKobe non sta difendendo nulla e mi pare che comunque anche nella realtà sia un'aspetto che abbia totalmente abbandonato, non sembra impegnarsi on D, non almeno come ai tempi di Phil Jackson.
Per quello che riguarda i lunghi, Gasol con me non ha mai avuto cifre alte. Howard è il secondo rimbalzista (12 di media), solo che è talmente costante nei rebounds (12-13 fissi) che non fa mai picchi degni di nota, tipo 18 o 20 rimbalzi in una gara come faceva nel Primo Mondo.
Al momento cmq, per quello che vedo, siamo una squadra da Semifinale di Conference.
Stavo per scrivere esattamente questo. Troppi punti concessi. Questi Lakers giocano "a chi segna di più" e secondo me questo gioco a lungo andare non paga.
ReplyDeleteDiscorso Kobe. Secondo me è strano che il Kobe videoludico non difenda. Bryant è un difensore in uno contro uno d'elite anche ora: http://www.youtube.com/watch?v=jI7_McRVkG8 . Quello che fa nel video è un trattato di difesa. Il problema è che il single coverage è solo una situazione che può capitare nella partita e Kobe sta facendo acqua nella difesa di squadra: va spesso per la rubata sbagliando il tempo di intervento, raddoppia quando non dovrebbe, non va in closeout, si perde l'uomo in taglio...tutte situazioni dove più che la tecnica difensiva conta la concentrazione e la voglia. La "voglia" difensiva non dovrebbe essere riprodotta nel gioco, dunque questi suoi atteggiamenti come fanno ad essere presenti?
In ogni caso, questi Barba-Lakers sono sulla scia dei Lakers 2004: sconvolti, disuniti ma comunque potenzialmente con l'anello al dito a fine anno...
@Alp
ReplyDeleteL'unica spiegazione è che chi ha fatto il roster (ottimo roster, comunque!) abbia depotenziato i giocatori negli overall difensivi per pari pari a quelli reali. E dunque abbiano riprodotto le magagne difensive del Kobe reale, depotenziandone in single coverage. E' soprattutto cmq nella chiusura che è impresentabile e hanno riprodotto esattamente 'l'uomo che si perde in taglio'. Non so come abbiano fatto, ma quando l'uomo di Kobe esce da un blocco è sempre sempre libero. Adesso che ci penso nelle Prove di sviluppo dei giocatori c'è un allenamento simile, che ti aumenta la capacità di lettura difensiva di un blocco, e dunque devono per forza esserci nel giocatore delle voci che, aumentate o diminuite, influiscano su questa capacità: quelle di Kobe devono averle messa a zero! Harden ci ha fatto 44 punti quasi sempre così, ad esempio, wide open perchè il Mamba era andato a funghi.
Il paragone con i Lakers del 2004 è calzantissimo. Anche dal punto di vista dello spogliatoio. Non sono in pochi, tra i panchinari, ad avere la classica freccia rossa giù. Loro comunque arrivarono in Finale: noi, con questa difesa, nei playoff non faremo tanta strada.