Thursday, January 5, 2012

NBA FINALS, GAME 4: LA LAKERS - MIAMI HEAT


The Night of the Ring, titola il Miami Herald, dove la “R” è disegnata come una corona, quella di The King, LeBron James: è la sua notte, quella del suo primo anello. L’American Airlines Arena è una bolgia bianco accecante, noi siamo ancora negli spogliatoi e ho da dire soltanto due parole: DAI CAZZO!!!!!
Dopo due minuti e 49” di gioco sta già 11-2 Miami… Chiamo time-out e dico qualche parolina in più: “Non mi interessa la vittoria, ma oggi voglio capire chi merita di stare qui e chi no”. E faccio qualche cambiamento, dentro Ebanks e Odom. E dalla sacca tiro fuori il manuale del Triangolo, stagione 1995-96.
E la risposta non si fa attendere: il Triple Post Offense degli imbattibulls ci crea più movimento in attacco, Ebanks dà più energia e velocità e piazziamo un contro break di 15-2 che ci manda avanti di 13-17! Durerà? Durerà!
Nel secondo quarto , quando tutti si aspettavano la veemente risposta degli Heat, noi resistiamo dietro la nostra trincea yellowiola: Wade si chiama fuori con il 3° fallo, James è sfidato di fisico e solo un inarrestabile Chris Bosh (16 punti all’intervallo) tiene in piedi gli Heat, oggi traditi da Chalmers, che pure insieme a Eddie House aveva sparato due triple che sembravano consegnare il match alla squadra di Spoelstra (48-42). Ma all’intervallo è di nuovo perfetta parità (48-48) con noi che abbiamo già tirato 18 tiri liberi, Kobe che ha già 17 punti a referto e il Coach Zen che mischia le carte difensive ad ogni azione, passando continuamente dalla uomo, alla zona 1-3-1, alla zona 2-3, alla Box & One, alla zona adattata e chi più ne ha, più ne world peace.
Nel terzo quarto, il capolavoro. La nostra difesa è dura, contestiamo ogni tiro, le palle recuperate lanciano Ebanks a campo aperto e l’ex West Virginia si esibisce in tre schiacciate devastanti che zittiscono tutta l’Arena. Insieme a “Lamarvellous” e al solito Kobe, piazziamo un break spaventoso di 23-8, ritrovandoci improvvisamente a +15 sul 56-71!!!
Gli Heat non mollano, sono in serata da “paura di vincere” (molte triple wide-open spedite sul ferro, lo scardina-zone James Jones che chiuderà con zero punti zero) ma riescono comunque a risalire a -9 quando Kobe dribbla tre avversari, s’arresta, vede Ron Ron, lo serve e Metta World wide open brucia la retina da tre per il 76-88 a 4’06” dalla fine. E’ il primo uppercut. Il secondo, quello che manda Miami definitivamente al tappeto, lo piazza Gasol: frustata dalla lunetta a -1’26” per ricacciare gli Heat indietro di otto (86-94). Non c’è più tempo.
Sbanchiamo l’American Airlines Arena per 90-101 dopo essere stati massacrati nelle prime tre gare! Che reazione! Forse tardiva, ma che reazione! Kobe è l’Mvp con 31 punti, ma la cosa più importante è che sono arrivate le risposte che volevo: da Lamar Odom (12 punti, 13 rimbalzi), da Shannon Brown (12) e da Andrew Bynum (11 + 12)! E, soprattutto, dominiamo a rimbalzo: 47-32. Miami, tradita da Wade (solo 4 punti con 2/9 al tiro!), ha ancora tre match point (ma solo uno in casa) e rimane sempre nettamente favorita. Forse questa prestazione avremmo dovuto farla in garatre e forse sì sarebbe realmente cambiato qualcosa. Ma comunque abbiamo mandato un messaggio chiaro: http://www.youtube.com/watch?v=jHZvoK9dCWU

2 comments:

  1. Il primo colpo l'hai affondato. Bene. Magari si aspettavano dei Lakers arrendevoli, magari hanno beccato la giornata no, ma ora vorranno evitare di tornare ad LA. Tu devi continuare a giocare a mente sgombra, l'obiettivo si chiama "gara 6" ed è possibile raggiungerlo!

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  2. Era importante non chiudere "sweappati" via 0-4 e massacrati di 20 punti in tutte le partite. Volevo una reazione, e reazione c'è stata. Miami, provenendo da tre gare vinte facili di 20 punti, forse ha allentato un po' l'energia. Ce li aspettiamo di nuovo debordanti per gara 5. Sanno che il titolo devono vincerlo lì e solo lì.

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