Friday, May 10, 2013

Finalmente vediamo 'sto Barclays Center


Se Miami fu l’autentica dominatrice del 2K12, Brooklyn è senz’altro la squadra vincitrice di questo Secondo Mondo del 2K13. I risultati parlano chiaro: finalisti della Eastern Conference nel 2013 e campioni Nba per due anni consecutivi con il back to back 2014-2015. C’è chi maligna di un “boost” da Jay-Z, producer di questo Universo, ma tant’è, bacheca dont lie. Questa supremazia i Nets la vogliono rimarcare contro di noi inscenando la pagliacciata del titolo, una cerimonia da riconsegna degli anelli, con il Larry O’Brien Trophy 2015 appoggiato su un tavolino a metacampo e il pubblico che omaggia i bi-campioni alla presenza anche di Davide Sterno. Un bug fuoriprogramma, che noi però prendiamo come una provocazione rap-gangsta da io ce l'ho più grosso.
C’è poi un incentivo in più. E’ la prima volta in assoluto nel 2K13 che giochiamo all’avveniristico Barclays Center. Nei primi tre anni di questo mondo la gara contro Brooklyn era capitata sempre allo Staples e Kobe smaniava dalla voglia di ‘battezzare’ il nuovissimo impianto nella downtown di Brooklyn con una prestazione da 60 punti, scrivendo un durevole record dell’arena, in faccia a quel super truzzo di Jay-Z presente in parterre, e punendo quello scellerato che ha fatto logo, grafica, maglie e colori dei Nets, una schifezza abominevole, il logo più brutto e le maglie più brutte della storia. Il Mamba non l'ha fatto, forse a 38 anni non ha più l’età per prestazioni del genere, anche se nell’87-91 con il quale ci prendiamo il Barclays scrive comunque 34 punti, 6 rimbalzi, 6 assist, 13/21 al tiro e i canestri decisivi quando i Nets si erano portati anche a +1 nel finale con due canestri di Jordan Hill, il primo epurato dal Coach Zen ai Lakers nella prima stagione di questo mondo. A decidere è una stoppata in recupero di Gortat sul tiro ravvicinato del pareggio di Gerald Wallace a 6" dalla fine, un recupero che poi lancia Bryant in schiacciata solitaria a segnare il +4 finale. Partitaccia di Chris Paul (solo 8 punti con 4/16 from the field). In precedenza il Mamba era stato decisivo nella vittoria all’overtime contro i Knicks firmandone 34 anche lì (119-116) e poi nel sacco di Denver che sbanchiamo 78-92. Quindici vinte e 6 perse il nostro record, 9-2 nelle ultime 11 da quando è arrivato Brian Shaw.

6 comments:

  1. PORCACCIA la miseriaaa !!! E questi sono 3 successi importanti !! Li hai raccontati con una arroganza degna del miglior sacchi versione crozza !! Meglio cosi' significa che ti sei definitivamente convinto dei tuoi mezzi e che hai capito come sfruttarli fino in fondo, vogliamo dare il merito a Shaw ??
    Certo da come mi hai descritto i droidi in generale e quelli degli Hornets in particolare piu' la crescita di Davis credo che una tua eventuale finale passi da li' o sbaglio??

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    1. Beh, parlare di finale per una squadra che negli ultimi due anni è stata eliminata al primo turno (2014) e alle Semifinali di Conference (2015) mi pare un tantino inappropriato, diciamo pure che... distruggeremo i playoff senza perderne neanche una!

      Scherzi a parte, nei playoff voglio solo una squadra, i Clippers. Farò di tutto, nelle ultime giornate, per capitare dalla loro parte di tabellone, cosa che cmq adesso accadrebbe, perchè loro sono secondi a Ovest e noi terzi. Ho una sete di vendetta feroce!

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  2. L'impatto psicologico di Shaw pare essere devastante. Ma durerà? Intanto, si mettono in saccoccia tre vittorie importanti, contro squadre toste e difficili da affrontare e sembra proprio che la quadratura del cerchio si stata trovata. Questi Lakers poco "aristocratici" e molto "sporca dozzina" non possono permettersi un fallimento...

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    1. Io sono un mind-gamer e certe cose hanno influssi oltre ogni aspettativa, al punto che adesso quando guardo la panchina D'Antoni non lo vedo nemmeno, vedo solo Brian Shaw e da lì arriva una tranquillità assoluta (il massimo dell'incertezza, cmq, era con la coppia Mike Brown-John Kuester, avevano dipinto sulla faccia il motto "perdere e perderemo").
      Ma il vero segreto è l'affiatamento: dopo l'allontanamento di Tyrus Thomas prima e Metta poi, quella voce è passata dal 57% all'attuale 87% in poche settimane, and still counting... Per tutti, ma in particolare per una squadra come la nostra, avere l'Affiatamento al massimo è una conditio sine qua non dalla quale non possiamo prescindere. Dobbiamo iniziare i playoff con l'assoluto 100% di affiatamento.

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  3. Ecco svelato il mistero, allora! L'affiatamento in salita è chiaramente decisivo più di qualsiasi altra cosa. La squadra si sta compattando, sta iniziando a respirare all'unisono e questo si ripercuote sia in attacco che in difesa. Potrebbe essere arrivata la svolta...

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  4. Assolutamente. Poi questi Lakers sono formati da giocatori che se l'Affiatamento è a zero rendono zero e se l'affiatamente è a 100 rendono 100. Parlo di gente come Clark, Papanikolaou, Biyombo, Barea, Caron Butler, Gortat e Vince Carter, praticamente tutta la squadra...!

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