La New Orleans Arena è una bolgia gialla. Tutti in piedi, anche davanti alla telecamera, e non si vede un razzo. Il clima incandescente ci fa subito capire che uscire di qui con il 4-2 che varrebbe le Finali di Conference sarà un’impresa, anche perché gli Hornets, in totale empatia col pubblico, scendono in campo con un’energia esplosiva. Vanno subito sul 31-20 mentre Gortat accende già nel primo quarto tre lampadine alla voce falli. CP3, il più costante in assoluto nella serie, divulga assist a pioggia e noi con un break di 8-0 prima tamponiamo (53-52), poi passiamo avanti in da third quarter (58-60). Ma la ‘consistenza dell’aria’, la bolgia dell’Arena e l’energia che scorre nell’impianto sono tutte pronte ad innescare la bomba Gordon-Iguodala. Il primo allunghino è sul finire del terzo quarto (85-79), noi cerchiamo di rimanere incollati con le unghie alla partita in the last period (91-83 e 100-84 a cinque dalla fine), ma poi vediamo cose che ci fanno capire l’andazzo della situazione. A -4’24”, con due mani in faccia di Sefolosha che nel frattempo gli pesta pure i piedi, Iggy tira fuori una tripla insensata che ci dà la prima zoccolata nei maroni, perché eravamo a -6 e rifiamo a -9 (103-94). Un minuto dopo c’è la stassa situazione, con protagonisti diversi: Kobe gli è addosso e gli sta svitando un ginocchio col cavatappi quando Eric Gordon pesca la bomba fantascienza del 108-96. Sono due montanti che ci finiscono in pieno mento, due tiri che nella logica il ferro avrebbe dovuto sputare fuori e invece… Non ci riprendiamo più. Finisce 116-108, Gordon Mvp con 33 punti, 4 rimbalzi e 4 assist, “Iggy” e scodella 26 con 9 rimbalzi e 4/7 da tre. Si va a garasette.
E stavolta si gioca di fronte al nostro pubblico. Lo
Staples Center, solitamente freddino, ora è una polveriera. Dovremo sentire un
minimo di pressione e invece scendiamo in campo nel ‘mood’ perfetto, sciolti e decisi.
Per la prima volta nella serie abbandono l’alternanza uomo-zona: “ce la
giochiamo face to face, fatemi vedere chi siete”! La ferocia con cui difendiamo
è ai limiti della decenza, spinte, gomiti nella giugulare. Andiamo subito sul
20-12 nonostante un Sefolosha da 1/8 al tiro, tutti wide-open… Ma c’è Bryant
nell’impostazione giusta, ne ha già esplosi 13 di punti con 2/3 behind the arc
e nonostante il solo 22-18 alla prima sirena, ci pervade un senso di
invincibilità. Redick apre il secondo quarto con 5 punti filati, Reggie Jackson
alley-hooppa per Byombo, andiamo sul +9 mentre Eric Gordon spadella con 1/8.
Saremmo dovuti essere già a più venti, il 33-24 è fin troppo poco. E infatti,
appena il fromboliere degli Hornets si sveglia e non incappiamo in qualche
distrazione di troppo, tutto si riapre (41-39). All’intervallo il 51-44 ci va
strettissimo. Quando si ritorna in campo fosche nubi si addensano a LA LA Land.
Robin Lopez, da solo, tiene NOLA lì, a suon di rimbalzi offensivi convogliati
in due punti (60-58); non è un buon segnale e quando Anthony Davis fa
altrettanto per due volte di fila, ma con ben più spettacolari e violente
tap-in dunks volando sulle nostre teste, il contatto è cosa fatta (62-62). Nel
frattempo il tassametro di Sefolosha corre, al momento è a 1/11 al tiro… Non
farlo tirare, viene logico dire, ma sono undici tiri completamente wide-open
piedi a terra come da perfetta esecuzione del barbatrucchico tira chi è libero,
non può non prenderseli. Arriva il turno della panchina, speriamo reggano.
Subito tripla e schiacciata di Carter che ci dà respiro (71-64), poi l’Azione,
di quelle che ti fanno capire. Butler si butta dentro, subisce fallo, lancia la
palla a caso in aria a mo’ di lancio del peso, questa va sulla parte superiore
del tabellone, rimbalza quattro volte lì sopra e poi cade perpendicolare nella
retina… Culata da tre punti che ci fa passare dal +2 al 78-73 a 19” dalla fine
del terzo quarto, e apre il delirio. Nell’ultimo periodo di una garasette
ancora apertissima ci vogliono i controcazzi, e Reggie Jackson, che ha ormai
soppiantato Barea nelle rotazioni, dimostra di averne a quintalate. Tripla
subito, altra tripla pochi minuti dopo, poi rubata e dunk in contropiede! Otto
punti consecutivi che ci spediscono sul 90-78 a otto minuti dalla fine e
spezzano tutto il ritmo! I cinque panchinari in campo (Jackson, Redick, Butler,
Clark, Biyombo) tengono botta e io vado di sensazione folle, li tengo dentro tutti!
Kupchakhp e Scuola Buss quando vedono Kobe e Paul seduti in panchina nell'ultimo quarto di una garasette hanno un mancamento e compilano seduta stante una giusta causa di licenziamento per il Barba. Ma lo Zen o lo senti o non lo senti. E io, modestamente, lo senti. E per gli Hornets non ce n’è
più. Il colpo del kappaò è un tiro in sospensione di Butler
wide-open servito alla perfezione da Jackson, vale il +9 a 3’25” dalla fine e
respinge l’ultimo assalto di NOLA.
Finisce 113-106, CP3 è eletto most valuable
con 14 punti e 11 assist, Bryant ne scrive 23 (ma solo 4 nella ripresa) con
8/10 ma qui gli eroi sono altri: si chiamano Reggie Jackson (14 punti), J.J. Redick
(10), Caron Butler (13), Earl Clark (9 rimbalzi). Si va alle Finali di
Conference che non raggiungevamo dalla prima stagione di questo mondo. Sì ma,
contro chi?
I risultati delle Conference
Semifinals
Western Conference
Oklahoma City Thunder - Los Angeles Clippers 4-1
Los Angeles Lakers – New Orleans Hornets 4-3
Eastern Conference
Miami Heat – New York Knicks 4-0
Indiana Pacers – Charlotte Bobcats 0-4
Western Conference Finals
Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers
Eastern Conference
Miami Heat – New York Knicks 4-0
Indiana Pacers – Charlotte Bobcats 0-4
Western Conference Finals
Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers
Eastern Conference Semfinals
Miami Heat – Charlotte Bobcats
Sarò ripetitivo, ma a quanto pare sono discreto profeta. C'era qualcosa nell'aria, una sensazione strana che dava l'impressione che questa serie aveva un padrone. Da gara 2 in poi sei stato padrone della serie e per quanto gli Hornets ci abbiano provato non c'è stato verso di far cambiare questa sensazione.
ReplyDeletePazzesco Reggie Jackson comunque, sempre più "Shannon Brown" dei nostri tempi...
Ora OKC. È un peccato che sia saltata "la rivincita" ma questi Lakers in via di redenzione devono vincere l'anello, non dei semplici derby contro squadre assolutamente prive di storia!
La roba pazzesca è che, di fatto, tre gare delle nostre quattro vittorie le ha decise Reggie Jackson! Un impatto clamoroso, anche perchè in regular season non aveva mostrato quasi nulla, tanto da collezionare anche una discreta sfilza di "n.e.".
DeleteLa sensazione di 'qualcosa nell'aria' io lo avuta distintamente in garasette, ma più per la bolgia clamorosa dello Staples Center che altro. Nelle altre gare, invece, no, c'era sempre il terrore che Iggy, Gordon, Davis e agli altri potessero farci un break di 40-0 in cinque minuti.
Contro i Thunder siamo nettamente sfavoriti, quasi senza speranza. Lo siamo nel fattore campo (sono loro i primi a Ovest) e proprio nei duelli individuali, dove prevale solo Chris Paul contro il loro play. Per il resto: Durant vs il 38enne Kobe, Kevin Martin vs Sefolosha (qui si pareggia), Serge Ibaka vs Papanikolaou, Kendrick Perkins vs Gortat. Ci hanno già seppellito in regular season.
Pronostico 4-1 Thunder. Sovvertiamolo!
Gli dèi del basket piloteranno la serie... La stagione è iniziata con l'obiettivo di vendicarsi dei Clippers, ma la Vendetta Ultima potrebbe essere quella sui Bobcats, artefici della "rivolta delle macchine" nel lontano 2k9 che ti impedì di giocare le Finals che, alla fine, perdetti simulandole.
ReplyDeleteBELIEVE.
Cosa sei andato a tirare fuori, Lup!!! Roba da 2k-preistoria! La famosa 'rivolta delle macchine ribelli' fu 28 2K-anni fa! Sarebbe clamoroso. Già è clamoroso che i Bobcats siano arrivati alle Finali della Eastern Conference facendo fuori 4-0 Indiana, se poi arrivano anche alle Finali Nba facendo fuori Miami siamo di fronte ad una roba assurda.
DeleteMinchia LUP !!! Ciauzz !!! la magica memoria storica !!! MiiiTTTicco !!!
DeleteGrandissimo barba !!! La storia seppellisce l'esuberanza degli Hornets , avranno tempo loro , tu no ... Se vuoi continuare a scrivere Storia prova a sovvertire questo pronostico che ti vede giustamente sfavorito , Reggie tirerà fuori qualche altra clamorosa prova , da ex aggiungerei ... La storia non si scrive con i pronostici ma con i risultati e L' esperienza ... Quella ne hai per entrambi i duellanti in questa splendida e meritata finale !! Go Barba !!!
ReplyDeleteDAICAZZO CHE LI SFONNAMO!!!
DeleteCacchio, quando si leggono cose come quelle che ha tirato fuori Lup si capisce quanto fu epico il thread che diede voce a noi narratori: la storia che torna e bussa. Quasi scende la lacrimuccia... :')
ReplyDeletePeccato per la sconfitta dei Clippers, mi pregustavo già un loro cappotto in 4 gare, mentre i Thunder adesso sono altra storia: che sia tutto disegnato per la rivincita contro le macchine ribelli?
Purtroppo i Clippers, dopo aver perso Courtney Lee nel turno precedente, avevano ben poche speranze contro i Thunder (ma ne avevano poche anche se ci fosse stato Lee). Però, come dimostra il ricordo delle macchine ribelli, le 2K-vendette attraversano i Multiversi. Accadrà un giorno, in un altro mondo, in un altro Universo, che incroceremo le lame nuovamente contro i Clippers in turno di playoff...
DeleteCon un pò di ritardo ma mi accodo ai complimenti per il raggiungimento delle Finali di Conference, non darti per spacciato Barba la tua esperienza in fatto di finali sarà molto utile!
ReplyDeleteGrazie Tall! Ma sia nettamente inferiori rispetto ai Thunder. Va sempre ricordato che siamo il laker di impostazione d'antoniana (dunque zero difesa), che come ala-pivot titolare al posto di un Gasol, di un Josh Smith o di un Lamarcus Aldridge abbiamo Papanikolaou e che Kobe ha 38 anni. Il 'trentottismo' del Mamba lo si è visto soprattutto contro NOLA, dove, pur segnando il solito "ventello" (che però negli anni passati era "il solito trentello" o "il solito quarantello"), non ha deciso nessuna delle nostre quattro vittorie come invece faceva sempre anche solo l'anno scorso.
DeleteNon credo che questi Thunder siano eliminabili da noi in una serie di sette partite. Già è un'impresa vincerne una!
Cazzoooo non mettere le mani avantiiii !!!! Tanto lo sappiamo già beneeee!!! Reagiamo e vediamo che sanno fare sto Thunder , qui hanno perso contro i Jazz senza Al Jefferson !! È se si incrociassero ancora questi KMondi paralleli ???
DeleteEh ma questi Thunder sono proprio di un altro pianeta...
Delete