Sminiaturizzati. Agli Oklahoma City Thunder non sono andati giù i 59 punti e 17 rimbalzi di Bynum in garauno. Non sono andati giù gli 89 punti complessivi della coppia 'Drew-Gasol. E ce l'hanno fatto capire con tutto il loro arsenale nucleare, fallouttandoci via senza repliche con un 106-80 che non riesce nemmeno a spiegare appieno il dominio di OKC in questa garadue di Western Conference Finals. Dopo pochi minuti è già 11-2, che poi diventa un 17-4 che poi si trasforma in un 21-6 con Bynum a schiantarsi contro la difesa fisica di Kendrick Perkins, che questa volta sembra metterla sul personale e spinge via "Mr.59 points" come in un incontro di lotta greco romana. A -1'24" dalla fine del primo quarto i Thunder rompono già il muro del suono del più venti con una schiacciata in contropiede di Sefolosha e fallo annesso di Bryant: 2+1 e tabellone che dice 29-8... Che poi diventa 34-10, e siamo ancora nel primo quarto dove noi scalpelliamo i ferri con un orrendo 4/18 e loro dipingono quadri preraffaelliti con un 14/21. E' una carneficina. Nei primi minuti del secondo periodo Oklahoma City tocca il picco sul 42-15, un +27 che spazza via tutto. Incredibile.
Al +26 finale ci sono 32 punti di Kevin Durant e 30 di Russell Westbrook, mentre al "Mr.59" viene data una lezione, riportato sulla Terra con 11 punti e 3/11 al tiro. E anche Bryant (7/17 al tiro) non può nulla e sparisce contro la difesa di Sefolosha. Come si possa passare in poche ore dai 120 punti segnati in garauno (senza supplementari) agli 80 di garadue è il dibattito che si sta aprendo a LA LA Land. Certo è che le due "monotattiche" dei Lakers della prima partita (palla solo sotto e zona tutta per 40') in questo secondo match sono state polverizzate. La "carogna fisica" e l'orgoglio con i quali sono scesi in campo Kendrick Perkins e Serge Ibaka e l'abilità tattica di coach Scott Brooks ci hanno immediatamente mandato un messaggio di devastazione nucleare. Raccogliamo i cocci, saliamo sull'aereo e torniamo a Los Angeles a proteggere il nostro fortino alla bene e meglio. 1-1, come Heat-Sixers.
Sconfitta roboante, ma l'importante era ribaltare il fattore campo e ora sarà decisivo difenderlo. È vero che la tua arma migliore sono i lunghi, ma ripetere sempre la stessa soluzione non è mai troppo conveniente. Devi variare il gioco, magari mandare più gente in post, senza dubbio non devi stare al loro gioco veloce ma devi giocare ai tuoi ritmi.
ReplyDeleteÈ una serie-rompicapo, perché le due squadre si equivalgono e sembra esserci sempre la coperta corta. Secondo me, però, questa serie la si vince in difesa: non hanno un bel gioco a metà campo, se riesci a non concedere nulla in fast-break sei a metà dell'opera...
Il problema è che non abbiamo nessuno in grado di marcare Westbrook, che va via in uno contro uno anche a difesa schierata. L'unica arma efficace contro i Thunder al momento sembra essere la zona, stando particolarmente attenti a Durant for three.
ReplyDeleteMa abbiamo anche altri problemi: Bryant sta soffrendo in questi playoff (prima la difesa di Wes Matthews nella serie contro i Blazers, ora quella di Sefolosha), Kirilenko gioca da infortunato (e se contro i Blazers ci è riuscito, contro i debordanti Thunder si vede che è un passo indietro rispetto all'avversario) e praticamente non abbiamo un play titolare.
E loro sono al massimo del vigore fisico straripante.
Si Westbrook è un bel problema, specialmente in single coverage. Io farei una staffetta a tre con Kobe, Goudelock e Barnes, ma la chiave devono essere i lunghi: riempire l'area e non farlo mai arrivare al ferro, questo il mio must. Ma ovviamente è la mia strategia, quella che meglio si adatta al mio modo "contenitivo" di difendere.
ReplyDeleteVedo molto meno problematico "arginare" Durant: Artest tutta la partita in sua compagnia, magari si gioca un po' in anticipo, e sempre concessione della penetrazione verso la linea di fondo con il lungo dietro che viene in aiuto. Se sei abbastanza rapido di dita, puoi anche triplicare e fare il downing, ovvero spingere il giocatore verso la linea di fondo ed annullare tutte le linee di passaggio. Ma è difficile farlo risultare...Poi, sia chiaro, Durant ne fa lo stesso 30, ma almeno li fa con 24 tiri piuttosto che con 18...
Questo è certo, i lunghi devono essere un fattore. Solo che dopo la clamorosa garauno da 89 punti in coppia di Gasol + Bynum, the incredibile SIM-World ha preso subito le contromosse.
ReplyDeleteRaddoppi sistematici su Bynum, difesa ferocissima corpo a corpo di Perkins. E c'è sempre il fattore età: di default non si sentiva, nel SIM-World si sente tutto: Fisher 37 anni, Kobe 34 anni, Metta World 33 sono tre quinti del nostro quintetto: Gasol + Bynum sono comunque due lunghi che non difendono.
Siamo una squadra che ha pur sempre gente come Bryant, Gasol, Bynum, Artest, Kirilenko, Barnes, Fisher. Anche solo 2 anni fa questa squadra avrebbe spazzato via tutti, con tutti i giocatori al massimo della loro potenza. Però purtroppo molti di questi hanno travalicato la soglia dei 32 anni e cominciano ad andare un passo più lenti degli avversari.
L'ondivago campionato dei Lakers, o la serie contro i Blazers (prima sotto 0-1, poi avanti 2-1, poi sotto 2-3, poi vinta all'ultimo secondon della settimana partita) è la dimostrazione che i Lakers ci sono come uomini, ma non sempre come energie.