1. Zen, alla fine non ha resistito: Kirilenko!
“So resistere a tutto, meno che alle tentazioni. Citazioni a parte, abbiamo appena perso di sette allo Staples Center contro gli Houston Rockets e ho capito che così come siamo, non andiamo da nessuna parte. Siamo 6-6, settimi nella Western, in una fase della stagione facilissima, piena di gare alla portata. Quando arriverà l’uragano formato dalle gare con Celtics, Heat, Mavs, Clippers, Blazers, Thunder, Pacers e magari anche Nuggets e Knicks, tutte ancora da affrontare, verremmo sradicati via dalla corsa playoff in un attimo. Dobbiamo rinforzare subito le mura di casa.”
2. E allora triennale al russo, strappato al CSKA Mosca
“Right. In questo Secondo Mondo il divario tra gli starting fivers e le seconde linee è ancora più marcato, così come la fatica, che si sente molto di più. Abbiamo perso contro i Rockets solo perché siamo crollati di fiato e perché la panchina non riusciva a reggere il confronto. Siamo arrivati agli ultimi 5’ con Fisher, Bryant, Metta e Bynum che strisciavano per terra. Lì ho capito che non potevamo reggere la stagione senza un rinforzo vero in panchina.”
3. L’esperimento Rasheed Wallace è dunque fallito
“Sì, lo ammetto, è stato un fiasco. Non avevo tenuto conto l’impatto assolutamente reale del Secondo Mondo sui giocatori over 35, tra i quali metto anche Derek Fisher, inesistente fino ad ora. Credevo che “Sheed” potesse garantire minuti istantanei di qualità, ma alla fine è quello che è. Ovvero un giocatore strappato al ritiro e fermo da due anni. Si vede tutto. Ora come ora farebbe fatica in Legadue.”
4. Anche Alec Burks, il promettente rookie preso dagli Utah Jazz, sta deludendo le attese
“Ha 20 anni, dovrebbe essere al secondo anno di college. Vale l’investimento fatto, ma chiaramente non garantisce ancora l’energia, l’esplosività e la solidità difensiva che dava Shannon Brown. Perdere Odom e Brown dalla nostra panchina è stato un depotenziamento notevole e se le seconde linee non ci garantiscono affidabilità, siamo costretti a spremere un quintetto molto vecchio, con tutto ciò che ne consegue”.
5. Con Kirilenko cambiano gli obiettivi?
“Aumenta il nostro overall, questo è certo. Aumenta la nostra solidità difensiva – nostro problema fino ad ora – e la nostra capacità di schierare quintetti diversi, più eclettici e adattabili a seconda delle esigenze. Ora non abbiamo più scusanti, le Western Conference Semifinals devono essere alla portata. Secondo Mondo permettendo.”
Grande aggiunta Kirilenko. Lui può essere "l'Odom" di quella squadra, ma anche il giocatore capace di cambiare la gara difensivamente. Una squadra con Barnes, Artest e Kirilenko è una squadra che difensivamente fa un altro mestiere...
ReplyDeletePS: quello di modificare i giocatori è un lavoraccio, ma meglio così piuttosto che ri-ri-ricominciare per l'ennesima volta l'associazione. Alla fine, sto imparando a conoscere i giocatori, sta venendo fuori un lavoro di scouting niente male!
Esatto, Kirilenko è l'Odom bianco, con meno visione di gioco, ma con più attitudine difensiva. Tra l'altro, a discapito di coach Brown, è proprio lì che stiamo soffrendo, in difesa, perchè Fish non tiene nessuno, Kobe comincia anche lui a lasciare qualche colpo, Metta fatica a tenere i primi passi e Gasol-Bynum non sono certo Rodman-Laimbeer.
ReplyDeleteIo con il SIM-World (e lo vedrai anche te quando avrai completato i giocatori) sto vedendo tutto un altro gioco rispetto al già comunque superlativo 2k12 di default. Ora è l'apoteosi!