"BEAT L.A.! BEAT L.A.! BEAT L.A.!" Negli ultimi secondi della partita si scatenano anche i pacifici mormoni di Salt Lake City, dove i bar chiudono al pomeriggio e versano solo latte di soia parzialmente scremato: Jazz 115, Lakers 108, after an overtime. Cominciamo bene. FUCK!
E dire che sembrava tutto facile. Trenta punti insani di Bryant nel primo quarto nel giorno del 50° anniversario del centello di Wilt "The Big Dipper" Chamberlain. Nostro +16 nel secondo periodo sulla prima tripla in yellowiola di Rasheed Wallace (25-41) ed un controllo totale del Triple Post Offense, mai così fluido. Anche all'intervallo, chiuso sul 44-55 con Kobe che ne registrava 34 incorniciandoli con un sartoriale 13/15 al tiro (sopra una delle sue armoniose conclusioni nel primo quarto), sembrava tutto facile.
E dire che sembrava tutto facile. Trenta punti insani di Bryant nel primo quarto nel giorno del 50° anniversario del centello di Wilt "The Big Dipper" Chamberlain. Nostro +16 nel secondo periodo sulla prima tripla in yellowiola di Rasheed Wallace (25-41) ed un controllo totale del Triple Post Offense, mai così fluido. Anche all'intervallo, chiuso sul 44-55 con Kobe che ne registrava 34 incorniciandoli con un sartoriale 13/15 al tiro (sopra una delle sue armoniose conclusioni nel primo quarto), sembrava tutto facile.
Poi ci perdiamo nella Landa dei Mormoni. Utah ci entra sottopelle, ci inietta 100 ccl di valium nel terzo quarto con le siringate di C.J.Miles (17 alla fine) e i piazzatoni di Paul Millsap e nella mischia finale non ci lascia scampo. Bynum firma la parità a -22" nel traffico, Devin Harris sbaglia l'entrata della vittoria e Bryant forza allo scadere scheggiando il ferro. L'overtime si apre subito con una tripla di Kobe, quella del 51° punto, ma tre palle buttate favoriscono tre contropiedi consecutivi dei Jazz che poi ci castigano definitivamente con una bomba dall'angolo di Gordon Hayward a 65" dalla fine. Millsap Mvp con 19 punti e 14 rimbalzi riapre l'argomento della mancanza di un lungo difensivo nel roster dei Lakers. Notizie contrastanti dai nuovi: Rasheed Wallace segna 7 punti nel secondo quarto, ma alla fine chiude con 9 e 3/11 al tiro. Alec Burks infila 8 punti e mostra un'interessante abilità a smarcare wide-open i compagni con 4 assist taglia campo dal lato forte a quello debole. Alla prima apparizione stagionale nel Secondo Mondo Kobe Bryant mette subito in chiaro che è ancora lui il numero uno: 30 punti nel primo quarto (a soli 3 dal record di punti in un periodo di George Gervin e Carmelo Anthony), 54 confetti in totale con 6/8 behind the arc, anche se sull'esito della partita hanno inciso maggiormente i soli 4 punti di Gasol, con appena 3 tiri presi... Una sconfitta, quella contro una squadra di medio-basso livello come i Jazz, che fa già suonare i primi campanelli d'allarme a LA LA Land.
Wallace non può prendersi più tiri di Gasol, Kobe ne fa 54 ma sembra "un uomo solo al comando" e Bynum+Gasol assieme senza Odom fanno sorgere molti dubbi. Sono dell'idea che uno fra i due sia di troppo al netto dell'arrivo di un tweener di livello.
ReplyDeleteSconfitta in un campo comunque difficile anche se, solitamente, chi ben comincia è a metà dell'opera!
Kobe era in una di quelle serate dove il gioco viene a lui all'interno del Triangolo, dove si fa trovare sempre al posto giusto, wide-open, al momento giusto e dove non può non tirare. Una volta ogni 10 partite scende su di Kobe questa polvere magica e non ce n'è per nessuno.
ReplyDeleteOdom è il peccato capitale di Jim "non so fare il gm" Buss. E non è "riportabile indietro", perchè Jim "era meglio se facevo altro Buss" l'ha regalato per niente. Siamo in un cul de sac: riportare indietro Odom o puntare a Michael Beasley ci dissanguerebbe.
Odom era perfetto perchè era un all around di altissimo livello che accettava di partire dalla panchina. Anche questo un dettaglio non facile da abbinare. Quale giocatore del livello di "Lamarvellous" accetta di essere 6° uomo senza protestare?
Indubbiamente Odom era il giocatore ideale da affiancare alla coppia Gasol-Bynum. Però io credo che facendo giocare (nei finali) Gasol da centro e da ala grande un giocatore capace si di aprire il campo ma anche dotato della giusta verve in difesa, tutto sommato la perdita si può assorbire. Personalmente le gare le finisco sempre con Artest da 4 e l'avrei fatto comunque a prescindere dalle trade che hanno portato Nash e Hill in squadra. L'errore "capitale"(non tuo ma dei Lakers in generale) è considerare Gasol AG.
ReplyDeleteOvviamente, è tutto rapportato al mio modo di attaccare e difendere...