1. Zen, è fatta!!!
“E’ stata una lunga marcia iniziata due anni fa e passata attraverso la delusione delle Finali perse nel 2012 contro gli Heat. In pochi credevano che i vecchi Lakers sarebbero stati ancora in grado di tornarci, tantomeno di vincere il titolo. Nemmeno noi ci credevamo: annaspavamo settimi a Ovest, senza gioco, senza identità, a rischio playoff...”
2. Poi la magia: dopo l’esclusione dalla squadra di Gary Neal avete vinto 20 partite su 23, ovvero le ultime 4 di regular season più il record di 16-3 nei playoff.
“Non ci sono spiegazioni ‘scientifiche’ a tutto ciò. Né penso sia ripetibile. Improvvisamente tutto è diventato armonioso, il Triple Post Offense è venuto a noi e ognuno si è eretto protagonista a seconda delle esigenze, scorrendo fluido all’interno del Triangolo. Da sempre sostengo che è importante entrare nei playoff con una striscia aperta di vittorie, ed è quello che abbiamo fatto quest’anno. Ma è stato il ‘First Round-Finale’ contro i favoritissimi Oklahoma City Thunder la nostra fionda verso il Larry O’Brien Trophy. Aver battuto i Thunder, che ci avevano sempre sconfitti sonoramente in regular season, ci ha fatto compiere un salto enorme. Ma non dimentichiamoci un altro aspetto…”.
3. Quale?
“Le scelte estive del mercato: Andrè Miller, Zydrunas Ilgauskas e Patrick Mills, anche se quest’ultimo è potuto arrivare solo un mese dopo l’inizio della stagione in quanto per ottenerlo non potevamo scambiare T.J. Ford prima di 30 giorni dalla firma. Questi acquisti hanno elevato l’overall di una squadra che era pur sempre vicecampione Nba ’12. Miller ci ha permesso di mantenere altissimo sia il “Q.I.” sia l’esperienza in regia dopo il ritiro di Derek Fisher, mentre “Z” è stato la pedina chiave della stagione. Non è un caso che Miami, senza di lui, sia uscita alle Eastern Finals e lui abbia vinto il titolo Nba con noi, bissando quello conquistato nel 2012 con gli Heat. E pensare che l’abbiamo firmato dai free-agent al minimo salariale, così come Miller. E’ stato l’affare del secolo.”
4. Zen, 13 titoli vinti in 25 stagioni in tre differenti Universi. Dove vuole arrivare?
“Superati i titoli di Auerbach (10), superati quelli di Phil Jackson (11), ora il mio obiettivo è la percentuale di vittorie di un titolo in rapporto alle stagioni disputate. P.J. ha vinto 11 titoli in 20 stagioni, la sua percentuale è del 55%. La mia del 52%. Ma c’è un promettente Coach di un altro Universo, Alp89, che ha vinto tre titoli in cinque stagioni (tre campionati ai Lakers, due ai Pistons) ed è virtualmente in cima alla lista con il 60% di ‘titles percentage’. Virtualmente, perché cinque stagioni sono ancora poche.”
5. E poi?
“Aspetto una chiamata da una squadra di college. E’ quello il mio sogno, è quella la mia atmosfera. In Nba sono solo di ‘passaggio’, se 25 stagioni e circa 1300 partite allenate possono essere considerate un passaggio, in attesa di prendere una panchina NCAA quando i tempi saranno maturi (aka, un College Hoops 2kboh? che giri anche su consolle europee, ndr…). Sogno di prendere un piccolo ateneo e di portarlo alle Final Four, come George Mason nel 2006 o Butler nel 2010. E’ lì il vero basket. Attendo anche un’Euroleague 2Kboh?, prima o poi la faranno, tra quattro o cinque anni, forse. In attesa mi faccio le ossa nelle minors, ovvero la Nba.”
“Aspetto una chiamata da una squadra di college. E’ quello il mio sogno, è quella la mia atmosfera. In Nba sono solo di ‘passaggio’, se 25 stagioni e circa 1300 partite allenate possono essere considerate un passaggio, in attesa di prendere una panchina NCAA quando i tempi saranno maturi (aka, un College Hoops 2kboh? che giri anche su consolle europee, ndr…). Sogno di prendere un piccolo ateneo e di portarlo alle Final Four, come George Mason nel 2006 o Butler nel 2010. E’ lì il vero basket. Attendo anche un’Euroleague 2Kboh?, prima o poi la faranno, tra quattro o cinque anni, forse. In attesa mi faccio le ossa nelle minors, ovvero la Nba.”
Che io sappia, la 2k-Sports non fa più College Hoops dal 2k8, mentre la EA si è fermata a "NCAA Basketball 10". Insomma, mi pare che più passa il tempo, più le speranze di avere un gioco di College si affievoliscano.
ReplyDeleteDopo la gioia per la vittoria, penso sia anche tempo di mercato. La squadra ha dei giocatori chiave abbastanza logori, probabilmente è il caso di fare qualcosa in questo senso.
Esatto. I problemi sono due: i costi altissimi del licensing NCAA e, per noi europei, il fatto che i giochi di college (anche quelli del Football) li fanno solo in formato americano, NTSC, non leggibile da xbox europee (che leggono solo il formato PAL). C'è da dire però che College Hoops 2k8 è tutt'ora il miglior gioco di basket in assoluto mai prodotto, che le pressioni degli utenti (che preferiscono ancora giocare a CH2K8 rispetto a Nba2k11 o Nba2k12) sono altissime e questo potrebbe far decidere una casa editrice a ripuntare sul prodotto NCAA.
ReplyDeleteSul mercato sono già fiondato, ma tutto dipende da una valutazione di base che ancora sono indeciso: dare ai campioni 2013 la possibilità di "difendere la corona" (dunque confermandoli in blocco) oppure rifondare?
Il discorso è che, per quanto agli appassionati possa interessare anche il college basket, la visibilità che ha l'NBA e i conseguenti introiti che garantisce non sono paragonabili. Il basket collegiale, per quanto appassionante e divertente, nel resto del mondo non ha un seguito così forte, senza contare che ha una "mutabilità" troppo profonda per essere riprodotta fedelmente con gli attuali strumenti. Un altro aspetto è che la 2k-sports, che è attualmente monopolista nei giochi di basket, non ha alcun interesse a farsi concorrenza da sola: chi comprerebbe sia NBA2K13 che CollegeHoops2k13?
ReplyDeleteIo penso che la tua valutazione debba partire da una base fondamentale: Miller e Ilgauskas continuano o si ritirano? Se continuano, saranno ancora in grado di incidere pesantemente sulle sorti di una gara?
Però dal 2005 al 2008 l'hanno fatto: la 2ksports produceva sia College Hoops 2k5, 2k6, 2k7 e 2k8 sia contemporaneamente Nba 2k5, 2k6, 2k7 e 2k8.
ReplyDeleteSecondo me ci vuole. Penso soprattutto alla EA che, persa per persa la concorrenza in NBA, potrebbe buttarsi definitivamente sul mondo dei college, come già fa ottimamente con la saga di NCAA Football, che come vendite si avvicina alla saga Madden, sempre prodotta dalla stessa EA.
In chiave mercato c'è anche da valutare una cosa. Questo è l'ultimo anno di contratto di Kobe (30 milioni di dollari l'anno)... e ovviamente bisogna rifirmarlo a tutti i costi entro giugno 2014. A tal proposito, per fare spazio nel salary, il maggior indiziato a partire è Gasol (19 mln di dollari l'anno). Ma chi se lo prende? Chiaro che poi dipenderà anche da Miller e Ilgauskas. Se si ritira il primo, io vado sempre per meritocrazia e titolare diventa Mills (il problema sarà dunque cercare il play di riserva). Se si ritira Ilgauskas, invece, la ricerca di un pivot panchinaro d'impatto come lui diventa più problematica e, forse, più costosa.
Trovare un play di riserva non dovrebbe essere un problema, la NBA di oggi è piena zeppa di giocatori capaci di tenere il campo per 10-15 minuti in posizione di PG.
ReplyDeleteCome C di riserva invece consiglio Asik dei Bulls.
Visti i diritti bird, sia Kobe che Gasol possono essere rifirmati anche sforando il cap. Penso che, vista l'età, entrambi possano accettare un ridimensionamento contrattuale, il che porterebbe a risparmiare almeno 15-20 milioni e che ti darebbero una certa libertà di movimento. Se poi si vuole percorrere la strada del rinnovamento, Gasol ha un contratto da 20 milioni in scadenza e non è certo bollito: c'è la fila per prenderselo arrivati a quel punto.
ReplyDeletePer i lunghi di riserva, qualche giorno fa ho fatto una lista sul thread, magari dagli un'occhiata. Per i play, la lista di giocatori è lunga, in quanto i playmaker nell'NBA non mancano certo. Viste le tue, eventuali, necessità io punterei Barbosa.