Saturday, November 17, 2012

Western Conference Finals, game 6: LA Lakers - Oklahoma City Thunder



KOBE!!!!!!!!!


E’ lui che a 22” dalla fine, sulla sirena dei 24 secondi, sbroglia una matassa intricatissima e in faccia a Kevin Durant lascia partire il pass per le Finali Nba!!! Ciuf. Profumo del cotone, 108-112 e i Lakers del Barbatrucco tornano a giocarsi l’anello a quattro 2k-season di distanza dall’ultima Finale disputata, quella vinta contro i Boston Celtics nella data astrale 3.1.2. (ovvero la seconda stagione del Primo Mondo, a Nba 2k12).
E nonostante Dwight Howard si sia intascato l’ennesimo Mvp di questi playoff (26 punti, 12 rimbalzi, 11/12 dal campo) è tutta di Bryant la scena di garasei, prima difensivamente, perché nei primi tre quarti annulla letteralmente James Harden costringendolo a 8 punti con 2/7 dal campo in una fase dove stavamo dominando, toccando anche il +14 a 1’15” dall’intervallo (47-61), poi offensivamente, quando negli ultimi sei minuti della partita segna 14 punti tirandoci fuori da un pericoloso -4 a 5’ dalla fine (100-96) con l’inerzia completamente passata nelle mani di Oklahoma City sospinta da una Cheseapeake Arena assordante. E’ lì che garasei ci stava sfuggendo di mano, una partita che nel primo tempo sembrava destinata ad una larga vittoria losangelina. Nel primo quarto mettiamo in scena una difesa da fabbri ferrai, costringiamo i Thunder al 31% al tiro mentre noi siamo infallibili (64%), merito anche del rientrante Pau Gasol, recuperato al 100%, subito in quintetto, e carico a palla di aiutare la squadra (segnerà 10 punti nei primi 10’). OKC è solo Durant, capace di confezionare 26 clamorosi punti nei primi due quarti. Ma il resto è il deserto. Stiamo sempre ampiamente oltre la doppia cifra di vantaggio quando una sciocchezza di Kobe, un fallo su tiro da tre di Westbrook sulla sirena dell’intervallo, consente ai padroni di casa di andare al riposo solo sul -8 (57-65).
Quando Westbrook apre il terzo quarto castigandoci subito dalla media (59-65) capiamo che tutto è cambiato. Nove minuti dopo, sempre Westbrook, firma la prima parità dell’incontro (86-86), garasei ci sta sfuggendo completamente di mano, il palazzo è una bolgia, noi ci innervosiamo, perdiamo palloni su palloni e OCK ci affonda in contropiede con dunk moralmente devastanti. A cinque minuti dalla fine ci ritroviamo a -4 (100-96) ed è uno svantaggio devastante, considerando che 15 minuti prima eravamo a +14 e con le Finals già in tasca.
E’ qui che Bryant si carica tutto sulle spalle. Porta Harden in post basso, se lo cucina, poi sempre dalle tacche s’inventa un canestro, con fallo subito e libero realizzato che spezza l’equilibrio e ci riporta a +3 (103-106 a -2’19”). Ma niente, nella foga Kobe si fa intercettare un passaggio, la difesa è sbilanciatissima e Westbrook scappa da solo in contropiede a schiacciare il -1 Thunder (107-108) mentre io smoccolo l’improponibile! -58”, il Mamba, rischiando tutto, azzarda uno scarico dentro a Howard, il rischio di un nuovo intercetto è a coefficiente altissimo, ma la fucilata del Mamba arriva a destinazione, DH12 forza contro Perkins e va dentro il 107-110! Tutto è in mano a Durant, si arresta, tira, sbaglia, dal nulla spunta però Kendrik Perkins che strappa l’offensivo, va sù, tira, si prende il fallo di Metta World Peace e fortunatamente non riesce a completare il gioco da tre punti, perché la palla prende tabellone, ferro ed esce. Due liberi. Segna il primo, sbaglia il secondo, rimbalzo di Ebanks, Thunder 108, Lakers 110!
Mancano 22” alla fine, andiamo in attacco, la difesa di OKC è impenetrabile, passano i secondi, stanno per scadere i 24, Kobe parte dall’angolo verso l'altezza lunetta, si alza in sospensione con quindici dita di Durant negli occhi, parte il tiro, suona la sirena dei 24 secondi con la palla in ariaaaa..…DENTROOOOO!!!!!!!!!!!! Sarà poi lo stesso Bryant, con un freddissimo 4/4 ai liberi negli ultimi concitati istanti di gara a tenere i Thunder a distanza di sicurezza. Finisce 112-116!
Kobe aveva 8 punti fino a metà dell’ultimo quarto, finirà con 22. Gasol torna con 18, i 65 punti dell’accoppiata Durant-Westbrook (39 per il primo) non bastano.
Torniamo alle Nba Finals dopo dieci real mesi! Era febbraio l’ultima volta che ci eravamo stati (vittoria 4-1 contro i Celtics). Si ripropone a 22 anni di distanza la Finale del 1991 tra Lakers e Bulls.

3 comments:

  1. Ed allora saranno NBA Finals. Complimenti, anche questa è stata una gara molto combattuta e Kobe ha fatto un bel "miracoletto". L'MVP emozionale finora è lui e la sfida con Chicago è una bella sliding door. Il tutto, ovviamente, senza nulla togliere ad Howard che ha messo su cifre piuttosto importante.
    Da spettatore però mi auguravo una gara 7, con magari doppio overtime e tiro finale deciso dall'istant replay!

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  2. Ci è andata bene, perchè loro hanno giocato un primo tempo veramente orrendo, con percentuali orripilanti e uno schema solo: Durant contro tutti. Erano tesi nella partita che non potevano fallire. Sono bastati pochi minuti di gioco normale, dopo l'intervallo, per rimettere tutto a posto. Se avessero giocato così fin dall'inizio probabilmente a quest'ora si stava parlando di garasette.
    Ora, a bocce ferme, e molto più rilassato, forse avrei anch'io votato per una game seven, la serie lo meritava! Ma da dentro sarebbe stata 'invivibile'. Una serie in cui quattro partite su sei si sono risolte negli ultimi secondi, con tre tempi supplementari...è stato come giocare sei garesette! Una tensione incredibile. Ed un punteggio, come il primo turno contro Minnesota, ancora una volta ingannatorio. E' un 4-2 che è come se fosse stato un 4-3 uscito da una garasette finita dopo 10 supplementari con un ultimo tiro da centrocampo...

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  3. Vero, garasette per lo spettacolo sarebbe stata ideale, ma anche così non ci si puo' lamentare, direi!
    Ora è interessantissima la sfida con Chicago, a livello tecnico ma anche emozionionale: ricordiamoci che Kobe anni fa (quando ancora c'era quel fenomeno di Smush Parker) fu a un passo dai Bulls!

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