Era scritto. Lo temevano tutti i newspepa
di L.A. I 45 minuti di gara quattro ci tolgono energie fisiche, il modo come si
è conclusa quella partita, scava nella nostra mente. Quando gli arbitri alzano
la palla a due di game 5, è un attimo finire sotto 1-6, è un attimo notare la
differenza atletica che OKC ci sbatte in faccia con due stopponi clamorosi in
tribuna di Durant e Harden, entrambi su Metta. Precipitiamo a 5-14, KD35 ci
tempesta, a fatica cerchiamo di leggere la loro targa sul finire del primo quarto
(23-27) e arriviamo persino ad impattare ad inizio del secondo a quota 31
grazie a due bombe impiccate di Jamison. Ma loro sono più veloci di un passo e
mezzo, ci scaraventano addosso un parziale di 2-10 in meno di 90 secondi e
riprecipitiamo sotto un 33-41 che ha la consistenza di un -30. Siamo stanchi,
tesi, non riusciamo a sviluppare il nostro flusso offensivo e giochiamo immaginando
già garasei a Oklahoma City, immersi in uno stato mentale completamente
sfasato. Il problema è evidente, oltre alla fatica: siamo scesi in campo per
non perdere, invece che per vincere.
C’è uno, però, che non ci sta. Indossa
l’armatura dorata numero 24 e ha lo sguardo inceneritore di chi non accetta di andare sotto
2-3 nella serie. Si alza per la tripla in faccia ad Harden e la mette, si
prende una sospensione mortifera sfruttando un blocco e la palla finisce nel
cotone; si alza per un’altra tripla e lo Staples deflagra. Tre azioni e in un
attimo i Lakers sono avanti di tre (44-41)! E’ un' improvvisa esplosione di
protoni ed elettroni che cambia completamente il campo magnetico della partita.
Metta prende coraggio, raccoglie un passaggio scarico centrale e piazza la
bomba anche lui (51-45), poi a 18” dall’intervallo il Mamba Nero ci porta a +10
(55-45) completando un parziale pazzesco di 22-4! Oklahoma City è “stunnata”,
noi ci carichiamo di un’energia da Cocoon e per tutto il terzo quarto riusciamo
a mantenerci sulla doppia cifra di vantaggio, raggiungendo a più riprese il +11
sul 69-58, sul 77-66 e sull’83-72 con cui si chiude il periodo. L’ultimo quarto
lo apre Jamison fulminando un Durant dalle gambe di legno con un uno contro uno
da fantascienza, proteggendosi l’entrata col gomito alto e cadendo a terra in
scivolata dopo aver depositato +13 (85-72). Ma nessuno, nemmeno adesso, si aspetta
un garbage time. I Thunder si riprendono da un break che ora è arrivato ad un
enorme 52-31 e il “Barba” Harden suona la carica con entrate, piazzate e
liberi. Ci piazzano in 5 minuti un contro parziale di 3-19 e a 4’49” dalla fine
il nostro vantaggio si è assottigliato a sole tre lunghezze (91-88) con
l’inerzia completamente dalla loro parte. Sul 95-90 un Harden in striscia si
prende la tripla del -2 in un silenzio tombale. Dalla tribuna urla una donna.
La palla cade un metro davanti al ferro: è un airball clamoroso! Ed è qui, a
3’35” dalla fine, che si decide garacinque perché l’inaspettato cross del
“Barba” ci apre la strada per il Nash to Howard del 97-90. Game, set, match!
Vinciamo 107-97!!! 3-2!!!
Howard è l’Mvp eletto con statistiche da
sci-fi magazine (27 punti, 18 rimbalzi, 4 assist, 12/13 dal campo), ma è Kobe
Bryant con 36 punti (anche se con 30 tiri), 5 assist e 5 “rodmans” ad
infonderci l’energia necessaria per la seconda parte di gara. I 30 punti di
Durant non bastano ai Thunder. Ora si va a Oklahoma City per garasei, i Lakers
per chiudere i conti, i Thunder per forzare la serie a garasette.
Chicago, che ha fatto fuori Miami per 4-0,
aspetta di vedere chi sarà l’avversaria che gli contenderà il titolo Nba.
Che impatto Kobe! Ed altra gara da saltare sulla sedia. Hai una grandissima occasione, ma i Thunder venderanno cara la pelle per forzare gara 7. Per inciso, sarebbe anche il degno epilogo della serie, anche se è meglio non scherzare col fuoco!
ReplyDeleteEsatto, Alp.
ReplyDeleteEcco appunto Barba, quello che avevo previsto: più si va avanti più loro son avvantaggiati, recuperano più in fretta...ecco si, tutto bene, ma avevo fatto i conti senza Kobe: ecco il vantaggio di avere un fenomeno in squadra, trascina i compagni a vincere partite che altrimenti non potrebbero vincere..prestazione clamorosa, e ora gara 6 deve essere la vostra gara 7, è troppo importante chiuderla subito
@ Alp & Browns
ReplyDeleteSenza quei sette punti di Kobe del secondo quarto nel ristretto giro di un minuto (bomba, sospensione, bomba) probabilmente avremmo perso questa partita di 20. E' incredibile come sia cambiata l'energia della squadra da quel momento lì! Ma a Oklahoma City ci aspettiamo un'orda di assatanati furibondi che faranno di tutto per forzare la serie a garasette. La differenza lo farò lo stato mentale: se entriamo in campo con l'intento di prenderci le Finali Nba, abbiamo speranze. Se entriamo in campo con l'intento di evitare garasette, ci asfalteranno.