Ciuf. La sentenza.
Antwan Jamison la emette a 32” dalla fine, scaglia la tripla, la guarda fino
alla fine, la accompagna con gli occhi e il profumo del cotone fa calare il silenzio su tutta Minneapolis. Vale il 99-104, è il diciannovesimo punto from the bench dell’ex
Cavs, è il 3-1 Lakers (finirà 101-108), ma è soprattutto una rimonta clamorosa.
A sette minuti dalla
fine, infatti, eravamo a -14. Sì, avete letto bene. Quando un passaggio dal
palleggio di Rubio metteva Love con i piedi a terra per la bomba wide-open il
punteggio diceva 90-74 per i T’Wolves. Il Maravich spagnolo stava dominando in
regia, stava mettendo tutti i suoi giocatori, da Pekovic, a Roy, a Ridnour
piedi a terra per piazzarci un parziale devastante di 28-13 a cavallo tra il
terzo e il quarto periodo. Minnie era già stata sopra la doppia cifra di
vantaggio in questa partita, sempre grazie all’asse Rubio-Pekovic, ma eravamo
sempre riusciti a risalire. Ma questa, questo -14 a sette dalla fine era un
ormai certo 2-2 nella serie. Però no, gara quattro non è come garadue, dove
lasciammo andare via Minnie in ottica di conservare le energie per la partita
successiva. Qui bisogna provarci! E allora? La ‘barbatrukkata’, l’arma che
avevo tenuto nella manica senza mai tirarla fuori, per non scoprire prima le
mie carte. Ma ora è arrivato il momento, so che avranno difficoltà contro la
zona 2-3. Right, lo immaginavo. Quello che neanche lontanamente potevo sperare,
però, è che i T’Wolves si bloccassero completamente. Rubio, che fin lì stava
facendo quello che voleva, non ci capisce più nulla, l’attacco del Lupi si
congela, perdono palloni, forzano tiri e noi, increduli, ci troviamo serviti in
mano un parziale allucinante di 17-1 in 4’ che ci porta dal -14 al 91 pari!!!
Minnie ha un sussulto, ritorna a +5, noi la re-impattiamo con un
non-così-scontato 2/2 ai liberi di Howard a 1’37” dalla fine (97-97), lui che
di poco supera il 50% dalla lunetta. Un’altra vaccata di Rubio contro la zona lancia Nash
solitario verso il nostro incredibile vantaggio (97-99), ma poi uno svarione
difensivo ci mette la testa sopra il ceppo e dà in mano a Brandon Roy l’ascia da calare. Basta un ribaltamento di lato per metterlo completamente libero dall’angolo a 50” dalla fine, con almeno 5 metri di spazio: ha solo da infilare la
tripla del +1 Wolves. Va per la giugulare, non ci prende neanche una scapola. Ferro! Rimaniamo avanti di due (99-101) e palla
in mano. Nash cerca Kobe, ma il Mamba è braccato. Dal mucchione d’area esce però
fuori Jamison, Love ha il peccato capitale di lasciargli un metro. Bucket.
Howard fa una gara da
27 punti, 11/15, 20 rimbalzi e 4 recuperi (ancora più impressionante perché fatte nel “silenzio”,
sono statistiche delle quali ci siamo resi conto soltanto alla fine!), Kobe ne
posta 24, ma il vero Man of the Match è un Jamison da 19 punti, 7 rimbalzi e
8/12 al tiro da tutte le posizioni. Triple, schiacciate, piazzati dai 4 metri,
rimbalzi offensivi con appoggi. Parte da ala piccola e si sviluppa da numero
quattro, parte da ala-pivot e colpisce in zone da numero tre. Antwan il
Mutaforme è il vero cubo di Rubik che gli avvesari non sanno come risolvere.
Ball, set and match probabilmente. La serie si è rivelata più a senso unico del previsto ed il doppio capitombolo casalingo per i T-Wolves probabilmente è terminale.
ReplyDeleteMi ricorda molto la serie contro i Knicks dei miei Magic nel secondo anno: sfide combattutissime ma punteggio finale sempre a nostro favore e devo dire che se da un lato quella serie ci diede consapevolezza nei nostri mezzi, dall'altra non ci fece mai assaporare il significato della sconfitta e un po' lo pagammo contro Miami.
Ancora la devi chiudere tu, ma se non sottovaluti l'avversario ormai ferito a morte non dovresti avere grosse difficoltà!
Grande vittoria coach, grande vittoria.
ReplyDeleteIl rimontone finale è il segno di una grande squadra, non tutti sarebbero riusciti a saltare fuori da quel fosso.
@Alp
ReplyDeleteSono quelle classiche serie che magari guardi il risultato finale delle partite vinte sono sembrate facili, in realtà nel dettaglio parlano di Rubio che sbaglia il tiro della vittoria in garauno, dei T'Wolves che ci rifilano un -38 in garadue allo Staples, di gara tre decisa da due triple pesantissime di Bryant e Jamison e di garaquattro decisa da una bomba di Jamison. Bastava che la livella pendesse di un micron verso i T'Wolves che a quest'ora poteva stare 2-2 o addirittura 1-3 per loro! Ma la tara che pagano squadre come Minnesota è che durano sempre per 38-39 minuti invece che 40'.
@Lup
Effettivamente recuperare un -14 a 7 minuti dalla fine è stata un'impresa, anche perchè al divario andava aggiunto il fatto che ci stavano letteralmente dominando e i 14 punti di svantaggio sembravano il doppio!