Friday, November 2, 2012

First Round, game 1: LA Lakers - Minnesota T'Wolves

Five seconds left, Lakers 104, T’Wolves 103. Cinquanta secondi prima sembrava già tutto chiuso. Per smarcare Bryant chiamo uno schema che in realtà ne nasconde un altro, perchè se lo si lascia scorrere porta un lungo lacustre completamente smarcato sotto canestro. Non sempre ovviamente, ma qui accade. Anche perché è un gioco che per 38 minuti "Minnie" non ha visto e la coglie spiazzata. Gasol taglia in mezzo, i blocchi tengono lontani i marcatori (quasi tutti sul perimetro), Bryant gli fucila l’assist e il catalano appoggia nel deserto il 104-99 che sembrava chiudere tutto. E invece no, a cinque secondi dalla fine Minnesota è sotto solo di uno e palla in mano, ha l’opportunità di andare per la giugulare, se la gioca tutta con un Rubio contro Nash, ventidue anni contro trentanove. Lo spagnolo lo attacca, via tutti, Nash tiene, ma non quando Rubio si alza. Il tiro in sospensione dai quattro metri è rapido, il canadese non fa in tempo a saltare, Howard e Gasol sono lontani dall'area, anche Metta, nessuno può chiudere in aiuto, nessuno può contrastare il tiro: è un wide-open aereo davanti al deserto, un senz' appello sulla sirena, un affare solo tra la mano di Rubio e il canestro, possiamo solo guardare.


Secondo ferro fuori. L’esultanza spropositata dei Lakers con Bryant scatenato in festeggiamenti jordaneschi da vittoria del titolo (ma se arriva l’anello cosa fanno, danno fuoco al palazzo??) si sovrappone all’immagine di Rubio con le mani nei capelli: sa di aver sprecato un’occasione sulla quale può girare tutta la serie. Anche se siamo solo a garauno, occasioni come queste nelle mani di squadre giovani sono sliding doors micidiali per un trampolino o per un gorgo. Noi potevamo chiuderla prima: per esempio sull’80-73 a 8’ dalla fine, dovevamo spingere. E invece ci ritroviamo a metà ultimo quarto sotto di tre (80-83), trafitti da un ottimo Ridnour e da J.J. Barea. A -1’33” siamo solo avanti di uno (98-97): 'barbatrukkata', chiamo un blocco ma lo trasformo in un blocco finto passando la palla a Gasol prima che questo si posizioni a mo’ di difensore in barriera: l’avversario va in confusione, Bryant sfrutta l’attimo, taglia dentro e va a schiacciare nel deserto (100-97). Minnie non molla, Rubio riapre (100-99), noi rispondiamo con un pick’n roll Nash-Howard (102-99, - 1’18”). Il resto è già stato narrato.
 
Kobe è l’Mvp con 28 punti (11 nel 19-15 iniziale) e 13/19 al tiro, Gasol si fa sentire con 17 mentre Howard (13 e 11 rimbalzi) è limitato da Petkovic. Di là c’è Ridnour sorpresa con 17, Love con 17 e 12 rimbalzi, Rubio a tratti (12 punti, anche se con 10 assist). Notato? Hanno perso all’ultimo tiro senza gli apporti abituali di gente come Brandon Roy (avulso dal gioco), Kirilenko (annullato da Metta), Budinger e Derrick Williams, tutti insufficienti. Se si attivano questi cosa succede?

1 comment:

  1. Vittoria importantissima, che verifica la mia tesi: Minnesota è un avversario scomodo. Ma la sconfitta in volata li può ammazzare...

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