Secondo ferro fuori. L’esultanza
spropositata dei Lakers con Bryant scatenato in festeggiamenti jordaneschi da
vittoria del titolo (ma se arriva l’anello cosa fanno, danno fuoco al palazzo??)
si sovrappone all’immagine di Rubio con le mani nei capelli: sa di aver
sprecato un’occasione sulla quale può girare tutta la serie. Anche se siamo
solo a garauno, occasioni come queste nelle mani di squadre giovani sono sliding
doors micidiali per un trampolino o per un gorgo. Noi potevamo chiuderla prima:
per esempio sull’80-73 a 8’ dalla fine, dovevamo spingere. E invece ci ritroviamo a metà ultimo quarto sotto di tre (80-83), trafitti da un ottimo Ridnour e da J.J. Barea. A -1’33” siamo solo avanti di uno (98-97): 'barbatrukkata', chiamo un blocco ma lo
trasformo in un blocco finto passando la palla a Gasol prima che questo si posizioni a
mo’ di difensore in barriera: l’avversario va in confusione, Bryant sfrutta l’attimo,
taglia dentro e va a schiacciare nel deserto (100-97). Minnie non molla, Rubio
riapre (100-99), noi rispondiamo con un pick’n roll Nash-Howard (102-99, - 1’18”).
Il resto è già stato narrato.
Kobe è l’Mvp con 28 punti (11 nel 19-15
iniziale) e 13/19 al tiro, Gasol si fa sentire con 17 mentre Howard (13 e 11
rimbalzi) è limitato da Petkovic. Di là c’è Ridnour sorpresa con 17, Love con
17 e 12 rimbalzi, Rubio a tratti (12 punti, anche se con 10 assist). Notato?
Hanno perso all’ultimo tiro senza gli apporti abituali di gente come Brandon
Roy (avulso dal gioco), Kirilenko (annullato da Metta), Budinger e Derrick
Williams, tutti insufficienti. Se si attivano questi cosa succede?
Vittoria importantissima, che verifica la mia tesi: Minnesota è un avversario scomodo. Ma la sconfitta in volata li può ammazzare...
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