1.
Zen, contro Indiana è arrivata la prima L della
stagione (102-109), una di quelle che lei definisce ‘le sconfitte della
consapevolezza’
“Esatto, la consapevolezza che ce la
possiamo giocare. I Pacers sono una potenza: possono contare su di un quintetto
All Star (Andrè Collins, Danny Granger, Paul George, David West, Roy Hibbert),
su di una panchina dalla quale escono giocatori come Andrei Kirilenko, George
Hill e il rookie Doron Lamb e, soprattutto, su di una dirigenza e su di un
pacchetto allenatori d’elite: a fianco all’ottimo Vogel c’è un vincente come
Brian Shaw. Dietro la scrivania c’è Larry Bird.”
2.
Com’è andata la partita?
“Indiana ci stava distruggendo allo
Staples. Più volte ci ha sbattuto a -15, siamo sempre risaliti. Eravamo a -12 a
pochi minuti dalla fine, siamo risaliti di nuovo, ma loro hanno eseguito tutte
le giocate decisive alla perfezione, con giochi sempre vari ed efficaci. Una
magata di Vogel. Collison è stato implacabile, Granger una furia da 30 punti,
11 rimbalzi, 6 assist e 11/19 dal campo.”
3.
Perché è stata ‘ la sconfitta della
consapevolezza’?
“Perché l’anno scorso una partita del
genere l’avremmo persa di trenta. Perché abbiamo avuto la conferma che Jan
Vesely (16 punti, 8 rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate) è uno vero e perché ho
visto in tutti i giocatori la ‘war face’.”
4.
E dopo la partita contro i Pacers ha completato
un altro scambio sull’asse Lakers-Wizards
“Abbiamo rimandato Seraphin a Washington
in cambio del play/guardia Shelvin Mack, che diventerà la riserva di Session.
Dopo Vesely volevamo un altro ‘competitor’ per la panchina e come ben sapete
Mack, insieme al Jazz Gordon Haywood, fu il protagonista della miracolosa
Butler University, il piccolo ateneo che arrivò per due anni di fila (2010 e ’11)
alla Finale Ncaa, perdendola nel 2010 per un solo tiro. Giocatori giovani,
intelligenti, competitivi e vincenti: è quello che cerchiamo per il rinnovo dei
Lakers.”
5.
Ora che si è completata l’ultima mossa di
mercato, ci riassume quali sono i Lakers 2012-’13??
“Ramon Session, Kobe Bryant, Metta World Peace, Pau Gasol ed Andrew Bynum in quintetto. Shelvin Mack, Shannon Brown, Matt Barnes, Jan Vesely, Joel Pzrybilla, Devin Ebanks, Sasha Vujacic in panchina."
Due acquisti erano esattamente quello che servivano per ravvivare l'ambiente. Lo dicevo in tempi non sospetti e non ne facevo una questione di qualità complessiva quanto piuttosto di smossa emotiva. Indubbiamente, Beasley è diventata una scommessa persa, il che è un peccato visto il talento clamoroso che si ritrova...
ReplyDeleteI problemi di B-Easy erano molteplici e purtroppo superavano il suo talento clamoroso: 1. ha un 'linguaggio del corpo' che ti faceva sentire perennemente al campetto (mentre Vesely aggredisce la partita con energia e dà carica) e questo si riverberava su tutta la squadra. 2. E' totalmente privo di 'intangibles' (mentre Vesely ne è pieno). 3. Era ingombrante, dunque a fatica accettava il ruolo di sesto uomo (mentre Vesely è entusiasta a bestia).
ReplyDeleteCedendo Beasley e prendendo Vesely l'overall della squadra è crollato, perchè nell'overall Vesely è nettamente inferiore: però poi Vesely ti fa partite totali da slavo, dov'è presente in ogni voce statistica ed è di un'energia che 'occhio sonnolento' Beasley non aveva.
from the thread @Alp
DeleteOttimo avvio di stagione con i Magic! Fredette ha 'smitragliato' alla grande questo inizio stagione, si sta rivelando un'addizione perfetta al Triangolo, dove non c'è poi bisogno di play puri. La sconfitta contro i Thunder ci sta, sono i numeri uno ed è assolutamente ininfluente, soprattutto adesso.
L'overall della squadra, come quello dei giocatori, conta relativamente. È molto più importante come si incastrano con le tue caratteristiche. Se con Vesley ti trovi meglio allora la scelta non può che essere giusta.
ReplyDeleteAgganciandomi al discorso, vale lo stesso per Fredette. Un tiratore di quel livello, nel mio modo di giocare, è una manna come playmaker. Le spaziature sono perfette perché non è battezzabile e soprattutto lui è uno che sa comunque stare in campo (visti i quattro anni di college) molto bene in attacco. Magari in difesa soffre un po', ma alla fine riesco a compensare con gli aiuti di DH12 ed in generale con un sistema difensivo ormai collaudato...le vittorie contro Heat e 76ers, in questo senso, ne sono la dimostrazione.
L'incredibile di questo gioco, che non so come abbiano fatto a rendere, è l'incredibile fedeltà dei giocatori, anche nella testa! Quando si porta uno come Beasley in una 2k-squadra si pensa: "tanto il pad ce l'ho io e l'ho gestisco io, lo trasformerò in un super campione" e invece poi ti rendi conto che quando ce l'hai tra le mani, questa legge non funziona, perchè B-Easy si comporta esattamente come nella realtà! Capace di farti 30 punti in una partita e 0/48 al tiro nelle successive tre! Per non parlare dei suoi movimenti senza palla e la maestria di trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento giusto :)
ReplyDeleteJavale McGee, in questo senso, è un altro che può trarre in inganno. Stoppa alla Wilt Chamberlain, può dominare l'area con la legge de 'il pad ce l'ho io e lo gestisco io', ma invece si comporterà esattamente come nella realtà.
Sono inoltre convinto che Beasley, nonostante i soli 23 anni, non abbia (voglia di) margini di miglioramento. Così è (giocatore potenziale da 20+10 a sera che invece ne fa la metà) e così rimarrà. Vesely è invece uno slavo cresciuto al Partizan e tra 3-4 anni potrà veramente essere per noi una sorta di Kukoc, con meno tiro e più esplosività.
Fredette, invece, mi pare già sia una sorta di Steve Kerr!