1.
Zen, robe da matti. Poche settimane fa eravate
il flop più colossale della storia Nba, mentre adesso, con l'ultimo successo contro gli Houston Rockets, ne avete già vinte sette
su otto!
“Ci sono molteplici spiegazioni. La prima, quella più importante, è che il flop dell’anno scorso è stato provocato da una serie di eventi concatenati che ci sono sfuggiti di mano; ma sulla carta la squadra era già fortissima un anno fa e pronta per competere: e infatti dieci dodicesimi di quella squadra flop ci sono anche in questa del 7-1.”
“Ci sono molteplici spiegazioni. La prima, quella più importante, è che il flop dell’anno scorso è stato provocato da una serie di eventi concatenati che ci sono sfuggiti di mano; ma sulla carta la squadra era già fortissima un anno fa e pronta per competere: e infatti dieci dodicesimi di quella squadra flop ci sono anche in questa del 7-1.”
2.
Eppure sembrano essere proprio quei due nuovi
arrivi la chiave di volta dei Lakers: partiamo dal primo, Jan Veselý.
“Sapevo di aver pescato bene, perché la
scuola Partizan Belgrado non tradisce, ma non pensavo fosse subito pronto ad
esprimersi sui livelli attuali. L’unico paragone che mi viene è quello con
Gordon Hayward, ma Veselý è molto più energico ed esplosivo. Comincio a pensare
che ai Wizards o non lo facessero giocare, o non lo sfruttassero a sufficienza:
da quando è arrivato ai Lakers il ceco si è trasformato in un giocatore da 15
punti, 2-3 assist, 5-6 rimbalzi e 1-2 stoppate di media uscendo dalla panchina, senza contare il suo
punto di forza che non compare nelle statistiche, le ‘intangibles’. Ed è già superiore ad un Kirilenko o ad un Odom di turno,
tanto per dire. Ha solo 22 anni e l’energia che dà alla squadra non è
calcolabile: è grazie a lui che i Lakers hanno girato ‘difensivamente’, perché è
la difesa la vera chiave di questo 7-1.”
3.
Passiamo al secondo, Shelvin Mack
“Leader è la parola unica per descriverlo.
Non gli interessa segnare (avrebbe tranquillamente 18-20 punti tra le mani…),
ma solo di mettere il compagno nelle giuste condizioni di tiro e questa è una
cosa che chi gli sta attorno percepisce a chilometri di distanza. Ora capisco
come abbia fatto il minuscolo ateneo di Butler a raggiungere per due anni di
fila la Finale NCAA: tra l’altro, essendo Veselý una sorta di Gordon Hayward
dell’est, si ripropone nella panchina dei Lakers quell’asse play/guadia – ala/pivot
(Mack – Hayward) che fu il perno del miracolo Butler University.”
4.
Vado avanti di un paio d’anni: il quintetto dei
Lakers 2014-'15 sarà Mack, Bryant, X, Veselý, Bynum?
“E’ troppo presto per fare certi discorsi
ed inoltre i giocatori vanno valutati nei playoff, non nella regular season. Non
è comunque un segreto che quando il Barba consegna ad un giovane le seconde
linee dei Lakers, questo sia destinato in futuro a ‘salire di piano’. Pescare
in casa prima di andare a cercare fuori, è sempre stato il mio motto in questi
ventisette anni (e 13 anelli) di 2K Universe.”
5.
Quanto dureranno questi Lakers?
“Se Kobe si ritira non prima dei 39 anni,
vi divertirete ancora per cinque stagioni. Se il Mamba anticipa la pensione a
36 anni – come ha fatto recentemente Ray Allen – ce ne abbiamo ancora un paio.
I Lakers devono sfruttare Bryant al massimo livello fino all’ultimo giorno
della sua carriera, perché uno così non se lo ritroveranno più per parecchio
tempo.”
Splendido inizio di stagione. I nuovi si sono integrati subito ed hanno avuto impatto, direi che meglio di così non si può...
ReplyDeletePS: Fredette potrà vincere il most improved (difficile) ma non il sesto uomo visto che è in quintetto!
Ah già, non so perchè pensavo che Fredette uscisse dalla panchina. Avevo un retaggio dell'anno precedente con Nelson ancora nel roster
ReplyDeleteP.S. Clark io lo terrei e lo cercherei di firmare in tutti i modi possibili. E' giovane, ha già fatto parte dei Magic dei miracoli 2012 che sfiorarono la vittoria in garasette contro gli Heat, fa parte del progetto ed è stato allevato in casa.
DeleteCome ho scritto nel thread, dipendesse da me lo avrei già rifirmato. Purtroppo, ma anche giustamente, vuole dare vita ad un'asta per cercare di guadagnare il più possibile.
ReplyDeletePer farla breve, dovesse arrivare un top player e partire lui, mancherebbe sempre il centesimo per fare la lira. Anche perché, Plumlee e Orton sono giocatori con qualità difensive molto marcate ma offensivamente non valgono questo Clark...
Con Plumlee hai fatto una presa magistrale! L'ho affrontato nel mio Mondo, da me gioca contro gli Spurs: quella partita l'abbiamo vinta ma Plumlee è stato uno dei migliori, ha cancellato Gasol con una durezza alla Zoran Savic.
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