1. Zen, non è poi andata così male, in fondo uscire alle Western Conference Finals contro i Thunder ci sta.
“Quando alleni i Lakers, questi Lakers di Kobe Bryant, ci sta solo una cosa: il titolo Nba. Qui non solo non abbiamo chiuso la stagione con una vittoria, ma siamo usciti dalla Chesepeake Arena con un umiliante -37 in garacinque. I tifosi hanno ragione ad essere inferociti, lo sono anch’io. Quel -37 lo stamperò a caratteri cubitali e da lì che dobbiamo ripartire, come facemmo dopo il -39 di garasei a Boston nelle Finals 2008”.
2. Che stagione è stata?
“In perenne ricerca di un’identità. Abbiamo iniziato con una campagna acquisti sottotono e con un azzardo troppo azzardo (il 38enne Rasheed Wallace inattivo da due anni, ndr), siamo partiti con un “quasi” 0-3 e con le “quasi” mie dimissioni dopo una partenza da 17-42 in una gara (poi vinta) contro i Raptors. Ad un certo punto eravamo a rischio playoff. Poi l’arrivo di Kirilenko ci ha fatto svoltare la stagione, abbiamo chiuso con un discreto 18 vinte e 11 perse, anche se non siamo mai andati oltre il quinto posto a Ovest. Lo “sweap” nel primo turno contro i Mavs facilitato dall’infortunio di Nowitzki è stato illusorio, il crack di Kirilenko in garadue contro i Blazers ha forzato la serie con Portland fino a garasette, vinta solo di un punto con un tiro allo scadere di Bryant. Era già un segnale. Comunque fino all’inizio dell’ultimo quarto di garatre contro i Thunder, nonostante AK47 infortunato (ma in campo), eravamo dentro alla serie, ce la giocavamo quasi alla pari. Quella sconfitta in garatre ci ha virtualmente chiuso le porte della Finale. Ma forse è stato il mercato estivo che ci ha segnato l’annata, i non chiari obiettivi iniziali dove si era partiti con un basso profilo. Le squadre forti si costruiscono in estate.”
3. Come ha intenzione di ripartire?
“Tutti si aspettano una rivoluzione, un nuovo ciclo. Non avverrà ciò, però ci saranno acquisti importanti, forse un potenziale All Star, anche se per ora non posso far nomi. Per competere con Oklahoma City, Miami, Chicago e anche San Antonio – non dimentichiamo che gli Spurs avranno la seconda scelta assoluta – dovremmo attrezzarci a dovere, considerando che Kobe la prossima stagione avrà 35 anni. Ma non solo: dovremo fare una squadra “stimolante”, con un futuro almeno a medio termine. L’arrendevole -37 in garacinque contro i Thunder è frutto anche della sensazione di non futuro della squadra.”
4. Voci incontrollate parlano di un clamoroso divorzio da Mike Brown…
“E chi dovremmo prendere al suo posto, Stramaccioni?”
5. Tutti i newspepa sono a caccia di dove andrà Gasol
“Rimarranno delusi. Per quel che ne so io, Pau resterà con noi. In questi casi, prima di fare scelte avventate, è sempre utile farsi la domanda al contrario: se non lo avessi, cercherei di prendere Gasol? La risposta è sì. Bene, ce l’abbiamo già!”
Non so come giochi tu, ma io Gasol e Bynum contemporaneamente in campo li vedo che si accoppiano malissimo. Per questo ritengo sia necessario andare a cedere uno dei due. Finché c'era Odom, la rotazione a tre rendeva il reparto lunghi gialloviola il migliore che ci potesse essere, ma ora quei due si pestano inevitabilmente i piedi. Ora hai un reparto lunghi unico, ma non è il migliore.
ReplyDeleteRitengo inoltre che, finché hai Kobe Bryant, hai una squadra potenzialmente da titolo. La tua base è Bryant-Bynum, con la giusta campagna acquisti te la puoi giocare.
Bynum e Gasol assieme non sono il massimo, ma il modo si trova. Del resto i Lakers con Bynum e Gasol hanno fatto tre finali nba consecutive e fatto un back-to-back per il titolo (e probabilmente avrebbero fatto un three-peat se Bynum avesse giocato le Finals 2008).
ReplyDeleteTendenzialmente poi sono un tradizionalista, mi piace che i 'big' stiano dove stanno. Potrei tradare Gasol per Bosh, ad esempio, ma snaturerei i Big Three di Miami. Potrei tradare Gasol (più qualche altro) ai Clippers per Blake Griffin, ma poi salterebbe per aria Lob City. La soluzione 'innoqua' potrebbe essere Boozer, ma se mando Gasol ai Bulls, Chicago mi diventa imbattibile!
I Lakers hanno fatto tre Finals in fila con Gasol e Bynum, ma i finali di gara li giocavano con Gasol da centro e Odom da 4. La chiave era Lamarvellous, che si accoppiava con entrambi in maniera perfetta.
ReplyDeleteIl discorso è che io vedo Pau come centro che, per pochi minuti a partita, può giocare da AG. Io sono un "fanatico" dei lunghi, ma Pau e Andrew sono due doppioni di un ruolo che interpretano in modo diverso. Ma il ruolo è sempre quello. Dunque, uno dei due deve partite (per me) e attraverso questa cessione deve arrivare un lungo che si accoppi meglio e magari un esterno dietro di un certo livello.
Boozer non è una soluzione innocua: ti ingolfa il cap e non è un giocatore di squadra da titolo. Crei una contender e tu non vinci per secoli.
Gasol da me sarebbe un centro inamovibile, se solo difendesse. Nella mia concezione di basket, il centro prima di tutto deve prendere rimbalzi e proteggere l'area, per questo vado matto per centri tipo Gortat, duri randellatori ma che ti piazzano (come Gasol) il tiro dalla media.
ReplyDeleteCon me Gasol da centro tutta la partita potrebbe reggere solo se affiancato da un n°4 in stile Dennis Rodman, dunque Gasol da centro io lo uso solo per metà partita, quando da numero 4 c'è Kirilenko o Metti Pace nel Mondo.
La cessione di Gasol potrebbe avvenire tra un anno insieme magari a quella di Ron Ron, in quel caso Pau mi porterebbe in dote un numero tre All Star da quintetto e a fianco di Bynum potrei piazzare una promessa tipo Ed Davis dei Raptors. Ma per quest'anno Gasol resta ancora, ha 'solo' 32 anni e fa ancora comodo.