Alla Arco Arena non si può fallire, ne va un’intera
stagione. E chi ci troviamo contro sulla panchina dei Kings? L’acerrimo rivale
Doc Rivers, clamorosamente esonerato dai Celtics l’anno scorso dopo una
stagione fallimentare. Ma lui sa allenare e sa infondere l’ubuntu anche qui. E
per noi è una carneficina; Tyreke Evans, Marcus Thornton, James Johnson e
DeMarcus Cousins ci sprofondano anche a -17 e noi, completamente privi di un’identità,
sembriamo destinati ad un massacro. Poi, dal nulla, esce fuori il jolly, Kostas
Papanikolaou. Nel momento di maggior asfissia del nostro attacco, dove il -17
poteva trasformarsi tranquillamente in un -30, l’ex Olympiakos pesca tre triple
consecutive che ci riportano dentro la partita, ed è bene ricordare che il
greco, in tutto lo scorso campionato di bombe ne aveva segnate solo cinque (su
quarantuno…12%...). Ma lui è così, quando ci sono i momenti importanti, salta
fuori. Fece il massimo in carriera, a soli 21 anni, nella Finale d'Eurolega 2012 e ricordate quando fermò Durant nella garasette contro i Thunder di due
anni fa, nel suo anno da rookie? E’ quest’acqua qua. Ed è un torrente. Il 3/3
da tre di Papanikolaou (18 punti today!) è una scossa clamorosa, rientriamo in partita e nel
quarto periodo la prende in mano Kobe. Il Mamba, fin lì ai margini con solo 4
punti all’attivo, ne scatena 17 negli ultimi sei minuti decidendola con un’entrata
e libero aggiuntivo a 24” dalla fine!!! Finisce 96-97 per noi, primi a Ovest!!! Come due anni fa, l’anno dell’anello, anche se ora entriamo in questi playoff 2015 in netta flessione (eravamo partiti 7-0, dunque siamo 12-10 nelle ultime ventidue) e sel 2013 avevamo un'asse portante di fiducia come lo era lo schema 23 slash post, ora - come del resto nella passata stagione - il sistema di gioco perfetto non l'abbiamo ancora trovato.
"Rimettiamo insieme la vecchia banda. Facciamo qualche serata, facciamo un po' di grana, bang! Cinquemila bigliettoni". "Sì ma rimettere insieme la banda... insomma, non è mica tanto facile, Jake". "Ma che stai dicendo?" ..... "Si sono sciolti. Ora fanno tutti lavori rispettabili."
Thursday, April 11, 2013
Si va "All in", tutto in gioco nella tremenda Arco Arena di Sacramento
Tutto si decide qui, all’ex Arco Arena di Sacramento, tra i
tifosi più inferociti della Nba. A loro non frega più un razzo, sono fuori dai
playoff ampiamentelly, ma metterla in quel luogo agli odiati Lakers non ha
prezzo: la serie di playoff del 2002 ancora aleggia, e lo farà per molto, sotto
queste volte. La storia è che noi ne abbiamo perse tre delle ultime quattro,
siamo in caduta libera, stanchissimi, ma i Thunder, dopo averci cancellato dal
campo allo Staples Center, hanno rimediato due “L” consecutive che li ha
riportati dietro di noi: morale della favola, OKC ha chiuso già con 18-11 e noi
siamo 18-10 con l’ultima da giocare a Sacramento. Se vinciamo siamo primi nella
Western Conference, se perdiamo finiamo dietro a Durant & Co., che dalla
loro hanno la vittoria nello scontro diretto: noi rischiamo anche di essere
risucchiati in terza o quarta posizione.
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Vittoria importantissima, che fa morale e che fa ottenere un vantaggio del fattore campo ad ovest che potrebbe essere determinante durante i playoff. Certo, ci sono tutte le premesse per faticare parecchio, ma che bello ci sarebbe se fosse una passeggiata?
ReplyDeleteLa vittoria è stata importantissima, perchè ho visto l'anno scorso cosa significa giocare una garasette fuori casa invece che in casa, però finire a -17 (con la reale sensazione di sprofondare a -30) contro una squadra come i Kings, già fuori dai playoff e con noi in piena discesa libera non è un gran modo per entrare nei playoff.
DeleteRitengo fondamentale entrare nella post-season con una spinta di almeno tre vittorie consecutive. Nel 2013 ci entrammo sparati come fionde e, anche se con mille peripezie, arrivammo al titolo.
L'anno scorso, più o meno, eravamo in queste condizioni (ovvero senza ancora trovare un nostro gioco preciso) e andammo fuori, seppur in garasette e dopo essere stati in vantaggio 3-1, al primo turno.