Wednesday, April 10, 2013

Addio speranze di gloria

E in sole due partite si ridimensiona tutto. Brooklyn e Oklahoma City ci passano sopra come due tornado, ci sbattono addosso tutta la loro atletica fisicità e anche se i Nets abdicheranno al trono di campioni in carica (sono a metà classifica, tutt’altra storia rispetto alla regular season dominata nel 2014), vengono comunque a LA LA Land a cantarcele per 101-110, con un Joe Johnson, 44 punti, che sembrava Oscar. Ogni alzata di mano un castigo, da ovunque. Assurdo. Ma sono soprattutto i Thunder che mi hanno impressionato. Prima di tutto il roster, perché a quello solito che già arrivò alle Finali Nba l’anno scorso contro i Brooklyn Nets perdendole 4-1, ci va aggiunto il “boost” che stanno offrendo ora i due rookie pescati nel Draft 2012, ovvero Jeremy Lamb e, soprattutto, Perry Jones. Quest’ultimo è letteralmente esploso. Poi il coach: ora OKC è allenata da Eric Spoelstra che come faceva a volte con James a Miami, sta utilizzando Durant da numero quattro, con il fatto che KD35 non è che se ne sta in post a ricevere palla, ma agisce di fatto come un’ala piccola. Insomma, Spoelstra ha introdotto ai Thunder il basket senza ruoli che predicava a Miami. Noi, in questa sfida che vale il primato della Western Conference, ci presentiamo in campo molli, senza mordente e con lo spogliatoio che comincia a infiammarsi a causa degli ultimi arrivati, DeShawn Stevenson e Reggie Evans, che pretendono molti più minuti. Risultato? A fine terzo quarto siamo già smaciullati a -27 e la partita finisce con il tragicomico risultato di 75-92 per loro, con Russell Westbrook in quasi tripla doppia (25 punti, 12 rimbalzi, 9 assist) e Kobe cancellato dalla difesa di Sefolosha.
Nel giro di poche ore è arrivata la sentenza: Kobe non vincerà l’Mvp e noi, che abbiamo perso contro tutte le contender (Miami, OKC, Philly i campioni di Brookly, etc…) non siamo competitivi per l’anello. E c'è un'altro fattore, piombato all'improvviso: la squadra, senza apparente motivo, perchè non spremo certo i giocatori, è stracotta. Ben sei giocatori, tra i quali anche il Mamba, sono sul fiacco/stanco e in campo il tracollo fisico si vede tutto. Troppo vecchi per l'anello?

3 comments:

  1. È successo esattamente ciò che temevo: se Kobe si inceppa, questa squadra non sa a chi rivolgersi. Per me, hai ancora il tempo di preparare un "piano B", ma bisogna farlo in fretta. In ogni caso, credo che quando si alzerà il livello, gente come Artest, Paul e lo stesso Kobe non deluderanno...

    ReplyDelete
    Replies
    1. E' arrivato questo commento proprio mentre stavo aggiungendo le ultime righe. Nel calderone, infatti, va messa anche la stanchezza: abbiamo 5/6 giocatori tra il fiacco e lo stanco e la squadra e lenta di mezzo passo abbondante rispetto alle altre: i rimbalzi sono tutti degli altri, le palle vaganti idem, ci intercettano un sacco di palloni.
      E' un fatto strano, perchè io con la distribuzione social-democratica dei minuti non spremo mai nessuno, ma forse le spinte in contropiede di Paul stanno facendo arrivare gli altri con il fiato lungo: la priorità principale, adesso che mancano solo tre partite all'inizio dei playoff, è di ricompattare il gruppo: due giocatori hanno il morale sotto terra, altri sei sono stanchi/fiacchi e tutto questo a poco più di una 2k-week dalla postseason.
      Il calendario non ci aiuta nemmeno a rifiatare, perchè abbiamo una gara anche all'ultima giornata di regular season, e sarà decisiva.

      Delete
  2. Questa stanchezza rende il tutto ancora più difficile. Dovrai essere bravo a districarti tra il tentativo di recuperare fisicamente e il rischio di macchiare un record che comunque è più che positivo!

    ReplyDelete