Sunday, January 5, 2014

NBA FINALS, GAME 1: LOS ANGELES LAKERS - MIAMI HEAT



Bastano solo pochi minuti di garauno per capire che Miami è di un’altra galassia. Jack Nicholson è congelato sul seggiolino, incredulo. Leonardo Di Caprio si mette tipo sono il Re del mondo: crocifiggetemi nella locker room. LeBron, nel frattempo, ci brutalizza. In attacco fa quello che vuole, non si riesce a difendere su di lui e a metà secondo quarto, quando Miami conduce 36-50, lui ha già 18 punti, anche se con un campanello d’allarme: ha tre falli.
Noi non riusciamo a trovare ritmo, arriviamo sempre a conclusioni complicate, il nostro attacco è un cubo di Rubik assemblato da uno psicopatico, tutto il contrario di quello che voglio vedere, ovvero un fluido scorrere di movimenti per aprire tiri wide open. Niente da fare, il tira chi è libero ce lo stanno distruggendo. Kobe Bryant spadella tutto lo spadellabile e se non ci fossero 15 clamorosi punti di uno scatenato Wesley Johnson nel secondo quarto, a quest’ora saremmo sotto di quaranta.
A proposito, l’ex Suns ha anche un altro merito: carica Wade di quattro falli e attenzione, perché un minuto dopo l’intervallo, sul -14 Lakers, anche LeBron accende la quarta lampadina. E sessanta secondi dopo il quarto del Prescelto, arriva il quinto di Flash! La panchina di Miami è furibonda, Pat Riley in tribuna inveisce! Jack Nicholson scosta un po’ la giacca e gli mostra l’ascia, acquietandolo. Ma c’è poco da fare, nemmeno la barbasudditanza arbitrale può salvare questi Lakers sepolti da Miami. Gli Heat, poi, non ci stanno, sfidano d’incoscienza gli arbitri e tengono dentro Wade anche con cinque falli!
Eh vabè ma così è un invito a nozze. Faccio un cenno in tribuna al venditore di Burger King. Quello tira fuori un panino con dentro un cellulare e chiama l’addetto arbitri che fa un flash mob per farsi vedere da quelli in campo che dirigono la partita. Il messaggio è chiaro: buttatelo fuori. A metà terzo quarto Wade fa il sesto fallo. Quello che si dice fattore campo.
In contemporanea “Matrix” Marion spara una tripla, la fa seguire da una schiacciata in contropiede e poi da un’altra. In tre azioni passiamo da un -8 che aveva la sostanza di un -20, al 71-72! All’inizio dell’ultimo quarto Danny Green sgancia la bomba del pareggio (74-74), ma dall’altra parte c’è sempre un LeBron James che fa quello che vuole. Con quattro falli si gestisce alla grande, continua a commettere atti di bullismo su di noi, è già a quota 30 e può finire tranquillamente vicino ai 50 se continua così! Ma non continua. Accade una roba mai vista, un cambiamento di fisicità da parte di Paul George in stile Clark Kent – cabina telefonica – Superman. La cabina telefonica dell’ex Pacers è l’ultimo quarto. Dopo essersi fatto fare di tutto da James, George decide: basta adesso. Senza che il Barba glielo ordini, PG si incolla a LBJ, lo provoca, gli fa sentire il fisico addosso, lo cancella. A tre minuti e mezzo dalla fine Jordan Farmar, chiamato agli straordinari in quintetto per l’assenza di McCallebb, segna la tripla del sorpasso (91-89)! George, l’azione dopo, lo imita (94-89)!!! Sono due siluri che aprono uno squarcio enorme nella fiancata degli Heat, che affondano clamorosamente 103-94 sotto i colpi di PG20! 1-0 Lakers!
A fine partita sono tutti increduli. Noi stessi, che fino a metà ultimo quarto eravamo già rassegnati ad un brutale 0-4. Miami, inferocita per la direzione di gara. LeBron, che con 37 punti e 7 rimbalzi si ritrova con un pugno di mosche in mano. Noi, oltre agli arbitri, dobbiamo ringraziare un clamoroso Paul George (31 punti, 12/21) e quello che ha fatto saltare il banco, Wesley Johnson, 24 punti from the bench caricando Wade e James di falli! Kobe, in serata no al tiro (16 punti, 5/16) dà il suo apporto a rimbalzo, con otto. La sensazione, però, è che Miami possa cancellarci 4-1 nel giro di pochi giorni. LeBron sembra già aver avvisato George per le prossime partite…


4 comments:

  1. La sensazione che ho io invece è che vincere partite come questa sia un ottimo segnale.

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  2. Oh my godness. Non ho altre parole. E complimenti per la narrazione, perchè quando parlavi del -15 e del sesto fallo di Wade io cmq pensavo che la partita fosse persa. Non hai lasciato traspirare nulla.

    D'accordo con talla, segnale importantissimo. Perchè dimostri di poter reggere le sfuriate heat e passare al contrattacco. non è cosa da poco

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  3. si...rimontare Miami ,che fino a prova contraria sono anche la miglior difesa dell'intera NBA quando si allacciano le scarpe,e' un segnale quasi divino ....
    bellissima partita grande narrazione...risultato STUPENDO !!!!! Sara' una lunga serie....questo e' solo l'inizio....

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  4. @Talla
    Ma non va dimenticato com'è stata vinta. Senza Wade (prima limitato e poi fuori per falli), senza Bosh (non pervenuto), con lo stesso James con problemi di penalità... E nonostante questo abbiamo sorpassato solo a tre minuti dalla fine...

    @Gensi
    Effettivamente su quel -15 (che aveva il peso specifico di un -30) la partita era persa!

    @Bisy
    Mi riallaccio alla risposta data a Talla. Rimontati sì, ma senza Bosh (non esistito), senza Wade fuori per falli già a metà terzo quarto...

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