Ripetere quanto fatto nella scorsa stagione sarebbe
stato impossibile. Ventitrè vittorie su ventinove partite in regular season con
una striscia di sedici vittorie consecutive e un bilancio di 41 vittorie nelle
ultime 46 gare tra stagione regolare e playoff sono numeri che rimarranno lì, sotto
una teca di vetro, intoccabili, al Barba Museum in costruzione davanti allo
Staples Center.
Nessuno si poteva però aspettare che la stessa
identica squadra che fece registrare quelle cifre, appena pochi mesi dopo si
spiaggiasse come una balena senza orientamento: già sei sconfitte, le stesse di
tutto l’anno scorso, nelle prime dodici partite.
Le poche vittorie arrivano perché, quando Kobe e
George decidono che è ora di chiuderla, non sono fermabili ed è così che
portiamo a casa le trasferte a Indiana e a Phoenix, dove Papanikolaou, contro
Pau Gasol, ha tirato giù ben 15 rimbalzi. Le sconfitte, pesanti, arrivano perché
quando ci danno il break, non c’abbiamo più voglia di rimontare. E allora
Brooklyn ci cancella 101-87 con Brook Lopez che ridicolizza Mark Gasol
segnandogli in testa 33 punti con 18 rimbalzi e Cleveland ci rifila un 111-100
in scioltezza. Cosa sta succedendo ai barbalakers? Il Coach Zen teme di
saperlo.
Molti giocatori sono venuti qui per vincere un anello.
Uno. Il non confermarsi non cancellerebbe quanto fatto l’anno scorso: sono già
nella storia, a prescindere da quello che faranno in questa stagione. Ed è
questo il problema. Non c’è lo stimolo di fare un back to back perché il loro
posto nella storia l’hanno già conquistato con il dominio del 2016. E’ proprio
forse quel dominio di quelle tali proporzioni, un dominio che mette la quadra
2015-16 del 14 tra i barbalakers (e non solo) più forti di sempre, la causa di
questo slump motivazionale. Vaglielo a spiegare che un back to back dei
barbalakers non si verifica dal 9. Frega il cazzo coach, quest’anno
cazzeggiamo!
Sono già in vacanza.
Manca la fame, è evidente. Analisi ottima. Ma il back to back è obbligatorio, perchè ci si deve ritirare sempre da vincenti (ammesso che Kobe si ritiri a fine stagione o che l'asso finisca). Quindi testa bassa e lavorare sodo! Ormai un top record potrebbe non arrivare, ma l'importare è raggiungere la post-season con fiducia nei propri mezzi.
ReplyDeletesolo nella tua testa...se una squadra del genere non trova le giuste motivazioni la colpa e' solo tua !!! Parliamoci chiaro, il discorso UN anello non conta davvero nulla !!! si puo' perdere e si puo' vincere , ma se perderai continuando a ripetere che e' per mancanza di motivazioni avrai l'intera SCONFITTA sulle tue spalle....e non venirci a raccontare della storia dei tuoi vecchi Lakers....Adesso conta solo il presente ed hai tutto per renderlo migliore, poi si potra' anche perdere....
ReplyDelete@Gensi
ReplyDeleteSì, l'Asso finisce a fine di questa stagione, indipendentemente dal ritiro di Kobe. Questa Asso è partita ad ottobre e questa stagione finirà presumibilmente a fine febbraio: 5 real mesi.
Poi si partirà con quella che viene chiamata L'Asso Definitiva che durerà fino a non si sa. Non c'è infatti alcuna notizia che Nba 2K15 esca solo ed esclusivamente per le consolle next gen.
Se Nba 2K14 invece sarà l'ultimo su consolle di vecchie generazioni, allora l'Asso Definitiva non sarà definitiva :)
@Bisy
Ma alla grande! Sono ancora sbronzo per la vittoria del titolo 2016!
Secondo me, oltre alle motivazioni, è proprio una questione di "congiunzione astrale". Ripeto, l'anno scorso si è fatto un quasi-miracolo sportivo quest'anno si stanno pagando tutte quelle pecche che l'anno scorso erano mascherate da una innata magia. Anche perché, mi sembra evidente, questa squadra non è così scarsa come ci viene detto dai risultati...
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