"Rimettiamo insieme la vecchia banda. Facciamo qualche serata, facciamo un po' di grana, bang! Cinquemila bigliettoni". "Sì ma rimettere insieme la banda... insomma, non è mica tanto facile, Jake". "Ma che stai dicendo?" ..... "Si sono sciolti. Ora fanno tutti lavori rispettabili."
Tuesday, October 15, 2013
Arriva Howard, arriva Houston, la padrona dell'Ovest!
Jordan Farmar nel 2K9 fece la storia dei barbaLakers.Nelle epiche finali 2015 contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James fu lui a segnare in Ohio "The Shot", il tiro che ci sigillò l'anello nella quinta e decisiva partita. Sempre nel 2K9, ma in un mondo parallelo dove il Barbatrucco aveva riportato Shaq a L.A., fu clamorosamente Farmar a portarsi a casa un Mvp delle Finali, complice un drastico calo di Kobe e l'elevatissimo minutaggio per l'assenza di Fisher per infortunio. Farmar è stato (e rimarrà) la prima e unica riserva della storia a vincere un premio di miglior giocatore delle Finali. Anche perchè il 2K9 aveva una regola-bug: non dava mai nessun premio individuale a chi aveva già superato i 36-37 anni e Shaq, che avrebbe nettamente meritato la palma di Mvp di quelle Finali, ne aveva 41. Where only 2K9 happenz.
Nel 2K11 non fu così incisivo. Nel 2K12 e 2K13, invece, non c'era. Attraversato l'oceano si era accasato al Maccabi Tel Aviv. Ora è tornato. In gran forma. Sette virgola qualcosa punti a partita e, soprattutto, un cecchinistico 21/31 da tre. Lui il triangolo lo sa a memoria, si fa trovare sempre smarcato e quando spezza il polso behind the arc è quasi sempre profumo del cotone. Sono tre sue triple nel terzo quarto che 'salutano' il ritorno indifferente di Dwight Howard a L.A., missili (con tanto di pugno battuto sul petto come nella foto animata sopra per 12 punti nel secondo tempo) che ci portano per la prima volta in vantaggio dandoci un prezioso 97-93 che poi coltiviamo bene nel nostro orticello proteggendolo con Kobe (34) e con un'altra tripla, quella di Nash che ci dà il 112-109 a 1'34" dalla fine, alimentato poi in un definitivo 111-106 con quattro punti in fila del Mamba Nero. C'è da dire che i Rockets, primi nella Western Conference, sono scesi a Los Angeles senza James Harden (hai detto niente...) fuori dalle 2 alle 4 settimane per una distorsione alla caviglia. Però la sua parte l'ha fatta Brooks (32) e c'è pur sempre Dwight Howard che contro si è ritrovato un Pau Gasol inaspettatamente cattivo (12 rimbalzi) e un Chris Kaman da due affondate di prepotenza. Farle in testa a Dwight Howard (che ha chiuso con 16 punti e 12 rimbalzi) non ha prezzo!
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Battere Houston non è per nulla facile anche senza Harden, quindi qualcosa di positivo mi sembra si intraveda in questi Lakers.
ReplyDeleteBeh sì dai, proprio scarsi scarsi non siamo :) Comunque Houston senza Harden perde tantissimo, anche perchè non hanno un altra reale vera guardia e quindi sono stati costretti a giocare quasi tutta la partita con il doppio play, portavano su palla a turno Brooks e Lin e quando la portava sù Brooks, Lin da guardia proprio non si trovava
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