In pochi si aspettavano che i barbalakers potessero tenere quel ruolino di marcia e quella classifica, otto vinte sulle prime undici e primo posto in Nba. Fantascienza, un lungo giro spaziale intorno alla Luna, ma adesso è arrivato il momento di rientrare nell’atmosfera terrestre.
Il calendario è certo complice della forza di gravità che
ci riporta con i piedi per terra: overtime Utah, giorno di pausa (ovvero di
viaggio), overtime a Minneapolis e il giorno dopo gara allo Staples Center
contro i Pistons. Ora basta guardare la cartina degli Stati Uniti per capire
che farsi un volo Minneapolis – Los Angeles con due gare in tre giorni e due
supplementari nelle gambe non è proprio quello che si dice un tonificante per
recuperare le energie se la sera stessa della mattina in cui atterri al LAX devi
giocare contro questi Pistons: Brandon Jennings, Carmelo Anthony, Josh Smith,
Drummond e Greg Monroe che esce da sesto uomo.
E’ forse questa la sconfitta, perché inevitabilmente tale
è stata, che ci ha fatto capire il grande gruppo che siamo. Consci di avere la
barra delle energie azzerate, gestiamo la partita alla perfezione, con cambi
ogni cinque-sei minuti tra quintetto e panchina, quasi cambi da hockey. Ogni
attacco veniamo giù con calma, ci prendiamo tutto il tempo per attaccare in
maniera certosina e addirittura andiamo sulla doppia cifra di vantaggio nel
terzo quarto, stupendo anche noi stessi. Poi nell’ultimo ci crollano di botto
le energie, sia fisiche che mentali, Detroit trova una manciata di triple
assurde che ci stendono le gambe, soprattutto con Brandon Jennings (33 punti) e
Josh Smith, perché Melo viene completamente cancellato da Faried. Perdiamo di sette, ma è stata quasi come una
vittoria.
Il vero tracollo arriva cinque giorni dopo, sempre in
casa nostra, Staples agghindato di gialloviola, per il derby contro i Clippers
che due anni fa hanno pur sempre vinto il campionato anche se l’anno scorso, da
campioni in carica, hanno fallito l’ingresso ai playoff all’ultima giornata (la
loro sconfitta, consentì a noi di acciuffare l’ottavo posto a Ovest). Chris
Paul governa tutta la partita, noi siamo in ritardo su ogni suo scarico e su
ogni sua esecuzione, finisce 89-109 e ci schiaffano un ventello così.
Sconfitta al supplementare a Utah, vittoria al supplementare
a Minneapolis, poi due sconfitte allo Staples contro Detroit e LAC. Fanno 3 “L”
nelle ultime 4, ma grazie alle provviste fatte nella prima parte di campionato,
siamo sempre ancora secondi nella Western Confence. Ora però le provviste sono
finite, bisogna ritornare nei boschi a cacciare.
Era prevedibile, ma nonostante ciò sei ancora ai vertici. Io credo che vivrai momenti di flessione in questa stagione, perchè comunque la squadra non è costruita per occupare quelle posizioni lì, e ciò quando si cominciano ad avere parecchie partite nelle gambe porterà sicuramente a qualche episodio di brutte sconfitte. Certo, il derby con i Clippers è da vendicare..
ReplyDelete@Gensi
ReplyDeleteE, inoltre, come dicevo qualche tempo, ora arrivano anche i carichi pesanti, come appunto i Pistons, tra le più forti dell'Est con quel quintetto, e i Clippers. E devono ancora arrivare Miami, OKC, etc.. etc...
Certo qualche vittima illustre farebbe moooolto comodo....Voglio uno scalpo !!!
ReplyDelete@Bisy
ReplyDeleteQualche B I G dobbiamo per forza sconfiggerla, perchè siamo ancora sì secondi, ma se prima il nostro record era 8-3, adesso comincia ad essere un più normale 10-6 e se perdiamo ancora scende verso il 50%. Come vedi Bysumano, non siamo per niente da titolo
non mi convinci ancora ...non dico e non penso che vincerai il titolo, ma non riesco ancora a capire perche' non potresti provarci.
DeleteE' presto per parlare comunque...solo perche' uno perde tre partite e' o non e' da titolo?? Voglio vederti contro queste presunte Big e poi , SE ci andrai, vorro' vederti laddove ogni certezza vacilla, nella terra dei playOffs !!
@Bisy
ReplyDeleteProvare a vincere il titolo ci proviamo ogni volta che entriamo nei playoff. Anche l'anno scorso ci abbiamo provato, però siamo finiti 0-4 contro i Thunder. Il motivo è semplice, come già detto ci mancano Dino Meneghin e Premier. Ci manca una superstella galattica (Anthony Davis) più un'altra quasi stella (nel ruolo di play?).
Se OKC va fuori al primo turno, Miami va fuori al primo turno, Chicago va fuori, nei Pacers scoppia un attacco di diarrea e abbiamo la strada spianata da ritrovarci a giocare le Finali Nba contro i Bobcats, allora sì, siamo da titolo.