Damian Lillard spezza subito
sul nascere i sogni di back to back gialloviola e, di conseguenza, quello del
mai raggiunto threepeat del Barba che in carriera ha vinto 15 anelli in 30 anni ma senza riuscire mai a infilarne tre consecutivi. Il Rooke of the Year 2013 lo fa nella maniera più beffarda,
un’entrata a 3 decimi di secondo dalla fine di una clamorosa garasette,
canestro che fa esplodere il Rose Garden sul 105-103 e che non ci lascia più
tempo di far nulla. Ma non è solo sull’invenzione di Lillard che smoccoliamo in assirobabilonese, quanto sul vantaggio che avevamo. In
garasette? No, nella serie. Eravamo 3-1 noi…
As usual in questo Secondo
Mondo, le serie di postseason dei Lakers sono un qualcosa di incredibile; negli
ultimi due playoff questo è stato il quarto turno su cinque a concludersi alla “bella”
e come temevo nel 5 domande 5 about, il fatto di giocarla fuori casa ha probabilmente
avuto un ruolo decisivo negli ultimi secondi, anche se sull’entrata di Lillard hanno colpe imperdonabili Steve Nash,
che si è lasciato battere in scioltezza e
Dwight Howard, che non ha chiuso con l'aiuto in difesa. La serie, dicevamo, è stata
spettacolare. In garauno al Rose Garden nei primi tre quarti sembriamo senza
rivali (48-68, nostro +20) poi ci specchiamo, Portland recupera tutto, sorpassa
e alla fine la riusciamo a portare a casa solo agli ultimi secondi, grazie ad
un assist di Kobe che mette Nash piedi a terra per la tripla wide-open del
101-105 a 30” dalla fine. Finisce 105-109, con Bryant a quota 42 punti, 6
rimbalzi e 7 assist. L’1-1 di game two non ha storia, i Blazers, dopo un primo
tempo equilibrato, ci passano sopra come una schiacciasassi in una cristalleria
dopo l’intervallo, sbattendoci anche a -23 (97-74) sulle giovani ali di Batum
(23) e Lillard (22 punti, 9 assist), mentre Kobe (32) litiga con le triple
(1/9). Garatre, la prima allo Staples Center, ha una sola immagine, l'indimenticabile canestro
della vittoria sulla sirena di Bryant con esplosione del palazzo e dei
telecronisti per il 108-106 che vale il 2-1 gialloviola, sotto per quasi tutta
la partita: il Mamba chiuderà questa clamorosa partita con 43 punti e 11
assist.
Game #4 sembra la resa
incondizionata di Portland. Il buzzer-beater di Kobe in garatre li ha demoliti,
i Lakers vincono per 116-106 con un’altra incredibile prestazione del
Ventiquattro (41 punti, 15/25 al tiro), anche se a far saltare il banco è
Kostas Papanikolaou che esce dal guscio con 23 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e
3/3 da tre, lui che dall’arco tirava col 5% in stagione (2/38...) e viaggiava a soli 4,0 punti a partita. Sembra la gara della
mazzata con i Lakers avviati a chiudere il conto sul 4-1, ed invece non sarà
così. In questa seconda parte della serie, infatti, salirà prepotentemente in cattedra
Damian Lillard. In garacinque Kobe è limitato dai falli (4 ad
inizio terzo quarto), i Blazers mandano 6 uomini in doppia cifra, tra i quali
fa la voce grossa il droide centrone Dion Parker (una specie di Chiacig
pelato) e il largo 117-103 vale il 3-2. In game six allo Staples Center Lillard confeziona una
prestazione da mille e una notte: 24 punti, 7 rimbalzi e un qualcosa come 18 assist, molti dei quali
finalizzati da Wes Matthews (24) e Nicolas Batum (20). Kobe prova in tutti modi
ad evitare garasette a Portland, ma per metterne 38 gli servono 36 tiri, non è
serata e si va alla “bella” al Rose Garden. E in Oregon Damian Lillard, 25 punti, 12 assist, 10/19 al tiro, at the buzzer ci sbatte fuori.
Il titolo, come ‘temevo’ alla
vigilia, è stato vinto, neanche poi tanto a sorpresa, dai Brooklyn Nets in
finale per 4-1 contro gli Oklahoma City Thunder. La squadra di Jay-Z, prima
nella regular season con sole 5 sconfitte ha imbroccato la stagione di grazia,
si è vendicata di Miami nella riedizione delle scorse Eastern Conference Finals
eliminandola a garasette e poi si è superata nelle Finals contro OKC, grazie ad
un superlativo Deron Williams (Mvp).
Per i Lakers, invece, la sensazione della "fine di un ciclo mai iniziato" è palpabile. L'ultima azione di game seven, con Lillard che supera facile in entrata il quarantenne Nash e Howard che non va chiudere in aiuto, è la fotografia di quello che cambierà per la prossima stagione, la 2014-15.
Per i Lakers, invece, la sensazione della "fine di un ciclo mai iniziato" è palpabile. L'ultima azione di game seven, con Lillard che supera facile in entrata il quarantenne Nash e Howard che non va chiudere in aiuto, è la fotografia di quello che cambierà per la prossima stagione, la 2014-15.
La decisione di puntare sull'anno in più di "esperienza" (discorso molto relativo) non ha pagato come si sperava...del resto anche l'anno scorso quella cavalcata verso il Larry O'Brien Trophy era qualcosa di praticamente inaspettato, era anche difficile poter pensare di poter "trissare" gli scorsi successi senza praticamente nessun movimento in tal senso nella scorsa off season. E inceppandosi il 23 slash post, è andato tutto a scatafascio.
ReplyDeletePerdere gara 5 quando si è a un passo dal passaggio del turno non è mai qualcosa di postivo...peccato.
Comunque i Brooklyn Nets son qualcosa di illegale negli anni, diventano delle bestie!
Esattamente. Il Barba è incorso nel tranello della riconoscenza del gruppo, quello che fregò Bearzot nei Mondiali del 1986 e Lippi in quello del 2010. Per debito di riconoscenza verso i protagonisti dell'irripetibile stagione 2012-13 non me la sono sentita di tagliarne nessuno, confermandoli tutti, tranne il tribunaro Chris Duhon che, guarda caso, ce lo siamo trovati di fronte qui, proprio a Portland, come vice di Lillard... Dovevo confermare anche lui!
DeleteLa squadra poteva rivincere l'anello alla maniera dell'anno scorso, così come l'anno scorso potevamo tranquillamente uscire al primo turno, alla maniera di quest'anno. Ora dobbiamo certamente ricostruire, con la spada di Damocle di Bryant che, rinnovando di anno in anno, può ritirarsi anche al termine della prossima stagione. Per ora ce l'abbiamo nel 2014-15, perchè ha rinnovato per una stagione, ma poi?
P.S. I Brooklyn Nets sono di Jay-Z, il produttore di Nba 2k13: avrà infilato dentro il loro engine un upgrade da paura! :)