Cioè ma manco al campetto dietro casa manco. Questi d’antonlakers
sono stati appositamente messi su per sbragare l’insbragabile. Altro che tankare,
l’ultimo posto qui arriva impegnandosi. Dopo l’Opening sconfitta a Salt Lake
City a Bryant ne servono 44 per superare Atlanta ma non ne bastano 52 per
espugnare New Orleans. Il terzo quarto del Mamba contro i pellicani è da fuori di
cervice. Kent Bazemore trova modo di sbrufoneggiare dopo tre triple in
fila facendo per togliersi la forfora dalle spalle ed è il momento che abbiamo la partita in mano, però porcoddue quando i piccoli
di NOLA penetrano e davanti a difendere l’area si trovano giocatori fatti di
nebbia (Kaman, Gasol, Sacre) allora checcazzo!
Bazemore fenomeno!! A LA pare non cantino nemmeno piu' "defense, defense" quando l'altra squadra ha il possesso...ormai è un utopia!
ReplyDeleteE questa forse è la non-notizia peggiore possibile. Il suggerimento mio è sempre quello: toccare i coach profiles è un obbligo. Anche perché, di gente giovane che è in grado di tenere il primo passo degli avversari ce n'è in squadra, basta solo fare in modo che "respirino" all'unisono...
ReplyDeleteOgni universo ha le sue leggi della fisica: qui non è ammesso il ritocco dei coach profili (come del resto non si ritoccano le caratteristiche dei giocatori), D'Antoni è questo: o lo si tiene o lo si esonera. E in autoflagellazione mood, lo si tiene...!
DeleteInizio associazione pressochè fotocopia della precedente. Ma è anche segno che con questi scappati di casa non si può neanche sperare in qualcosa di me...
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