Wednesday, December 4, 2013

BRIAN SHAW AI LAKERS!


Chi se l'aspettava? Non di certo Mike D'Antoni; il baffo stava preparando la gara contro i Thunder quando è stato sollevato improvvisamente dall'incarico dopo otto barbastagioni consecutive ai Lakers (sei nel 13 e due qui). Licenziato.
Fatale è stata una sconfitta a Dallas subendo passivamente più di 120 punti mentre Monta Ellis ce ne sparava 40 seduto al tavolino del bar e con la sigaretta in bocca. Inutile la vittoria successiva contro i Brooklin Nets del vecchio Pierce e senza più Garnett, ritiratosi in estate.
Ma è soprattutto il crivellamento da fuori subìto dai Lakers contro i Blazers nelle quattro gare della rimonta da 3-0 a 3-4 che ha inciso, perchè quell'exploit ebbe terreno fertile proprio nell'atteggiamento difensivo dei gialloviola sul perimetro, culminato nei 40 punti di Lillard in garasette e nelle triple clamorose di Mo Williams, Matthews e Ray McCallum. Alla prima amichevole a porte chiuse sotto Brian Shaw, l'atteggiamento difensivo dei Lakers è parso subito diverso: nessun avversario a tirare wide open e il difensore subito incollato, tutto il contrario di quello che succedeva sotto D'Antoni. E solo passando dal baffo a Shaw, dunque non aggiungendo nessun giocatore, abbiamo scalato nove posizioni nell'overall: da ventiduesimi a tredicesimi. 
Tra i coach disponibili c'erano anche l'ottimo Terry Stotts, ma soprattutto Frank Vogel, un altro barbapupillo, qui vittima dello sfacelo dei Pacers. Ma c'era appunto anche Brian Shaw, allievo di Phil Jackson, amico di Bryant, già inquadrato nel 13 quando era solo assistente a Indiana e fu preso dal Coach Zen come vice di D'Antoni per la squadra della Sporca Dozzina. Se dobbiamo costruire una squadra da titolo, il 'top player' ci vuole anche in giacca e cravatta.
L'oneroso contratto di Shaw, 4,20 milioni a stagione, e il fatto di dover comunque pagare D'Antoni fino alla scadenza del suo, non ci consente di fare altri movimenti nello staff. Dunque, come vice, rimarrà il fratello di Mike, Dan D'Antoni. Insomma, c'è sempre un D'Antoni tra i meloni.

2 comments:

  1. @Bisy from the precedent post

    Vero, però in Nba per vincere l'anello il trio di top player è necessario. Non sempre, perchè ci sono stati casi (Houston '94, Dallas 2011) dove si è vinto anche senza i tre top player, però dai Celtics di Bird, Parish, McHale ai Lakers di Magic, Worthy, Jabbar, ai Bulls di Jordan, Pippen, Rodman, agli Spurs di Parker, Ginobili, Duncan, ai Lakers di Kobe, Gasol, Odom, finendo con gli Heat di Wade, James, Bosh, il trio è sempre stato fondamentale per arrivare fino in fondo, anche per i miei ultimi Lakers che hanno vinto l'anello: la Sporca Dozzina del 13 aveva comunque in trio solido in CP3, Kobe, Gortat.

    ReplyDelete
  2. Vabbe' se parlavi del terzo violino e' un altra cosa !!! Puo' essere condivisbile o meno ma parlavi quindi di un altro top...
    io invece dico 2 piu' uno Utente...Massimo, non che ci si riesca , ma e' piu' stimolante...secondo me eh ?? Ottima presa Shaw per te, sappiamo quanto lo apprezzi e che intesa hai sia te che il Mamba, quindi quei 37 diminuiscono ancora ;-)

    ReplyDelete