Per i Lakers è una beffa atroce, perché da
fine terzo quarto, grazie all’eccezionale contributo della panchina ce ne
stavamo andando sull’88-80 e poi sul 94-88 con la tripla di Barea in apertura
ultimo quarto. Vantaggi non certo decisivi, ma l’ambiente si stava preparando a
The Big Ceremony. E invece “Flash” e il Prescelto si sono impossessati della
scena. L’Mvp delle Finals 2006, torna indietro di sette anni, jordanizza,
comanda ogni azione. E’ una sua tripla dall’angolo su scarico del compare James
a firmare il 96 pari a 7’49” dalla fine, è un’altra sua bomba, quando di minuti
ne mancano cinque, a mandare Miami avanti di quattro facendo correre un brivido
sulla schiena dei 18.000 dello Staples (102-106). Kobe, 17 punti feroci nel
primo quarto, viene completamente isolato dalla difesa degli Heat, non si
riesce più a servirlo. Quando accade, il Mamba decolla, affonda la dunk,
subisce fallo, segna il libero e ci riporta a -1 (109-110), ma l’aria all’interno
dello Staples ha ormai assunto un’altra consistenza. Non più il pregustaggio
del titolo tra la fine del terzo e l’inizio del quarto quarto, ma la paura di
finire a game seven sprecando il secondo match point consecutivo. Siamo al
redde rationem di game six, tutti si aspettano l’irruzione di Wade, di James o
qualche invenzione salvifica del Mamba Nero. E invece a mettere i mattoni
decisivi è il secondo reduce del titolo 2006, Udonis Haslem. E’ lui che strappa
il rimbalzo offensivo che consente a Wade di segnare il +5 a 2’ dalla fine
(111-116), è lui che alza un muro davanti all’area di Miami disturbando tutti i
tiri da sotto di Howard e Gasol. E’ sempre lui che a -50” ci pugnala con un
taglio da sotto e l’appoggio del 115-120… Clamoroso. Dwyane Wade è l’Mvp con 33
punti, 9 rimbalzi e 6 assist, LeBron James prosegue l’onnipotenza di garacinque
piazzandone 31, con 8 rimbalzi e 12 assist. Haslem, con 16 punti e 11 rimbalzi,
è il vero peso che sposta la bilancia, annullando persino l’incredibile primo
tempo di Steve Nash, che il canadese ha chiuso a quota 20 (!!!), salvo poi
segnarne solo 5 dopo l’intervallo.
La "bella", dunque. Ed è la terza garasette che
giocheranno i Lakers in questi playoff, dopo quella al primo turno contro i Warriors e quella alle Western Conferecense Semifinals contro i Thunder. Era da 25 anni che una squadra non
giocava tre game seven negli stessi playoff: accadde proprio ai Lakers, nel 1988, che poi vinsero il titolo, in sette partite ovviamente, contro i Bad Boys dei Detroit Pistons. Un ennesimo dato che conferma l’eccezionalità di
questo incredibile campionato, con questi playoff che passano alla storia come quelli con più garasette in assoluto nella storia della Nba.
L'accoppiamento è perfetto per Miami: "difesa" che non difende e coppia di mostri volanti James-Wade pronta a stuprare e violentare più e più volte il canestro dello Staples. Non doveva essere Gara7, l'inerzia adesso è tutta dalla loro parte...
ReplyDeleteSenza contare che il fattore campo sarebbe dovuto essere loro...ma noi confidiamo in te!
Dal terzo quarto di garacinque, James ha iniziato a giocare un altro sport. Se giocava così anche le prime quattro partite, era già chiusa 4-0 per loro... Se poi al Magic Johnson 3.0 si aggiunge anche un Wade in versione 2006...
ReplyDeleteCmq, vada come vada, playoff incredibili: garasette al primo turno contro i Warriors, garasette alle Western Conference Semifinals contro i Thunder, 0-2 e poi vinciamo 4-2 contro San Antonio, 3-1 e poi andiamo a garasette ora con gli Heat!