Imbarazzanti. La coppia Odom-Gasol esordisce nel quintetto
dei Lakers del Terzo Mondo contro i Milwaukee Bucks e al pubblico dello Staples
Center si drizzano i capelli dall’orrore. Lamarvellous 0/7 da tre e 4/15
complessivo, il catalano appena 6 punti e la coppia Brandon Jenning e Monta
Ellis che fanno razzia in entrata con 58 punti in due senza trovare alcuna
barriera protettiva, né nella prima linea di carta velina messa da Nash, né nella
seconda della coppia scoppiata. Era quello che il Barba temeva. E in un basket
moderno dove a decidere sono i piccoli (finirà 111-118 con percentuali stellari
dei Bucks che sono stati in vantaggio anche 77-61) non si può prescindere dall’avere
protezione sia in aerea sia sul perimetro. E allora finita la partita mi fiondo
subito nella prima cabina della Telecom che trovo, infilo i gettoni e via.
Steve Blake e una prima scelta vanno ai Miami Heat in cambio del ruvido pivot
Joel Anthony, ma quello che serve è anche una dinamo energetica in panchina nel
ruolo di play che dia la carica come un microwave istantaneo, come lo fu Barea
nel Secondo Mondo. Trovo di meglio, però, perché mettendo sul piatto dei Bulls
Earl Clark, Goudelock e un’altra nostra prima scelta, porto a LA LA Land KryptoNate
Robinson (mi smollano anche Radmanovic), energia allo stato puro, triple
ignoranti, entrate, ma anche, e soprattutto, pressione difensiva sul play
avversario ed ipotetico titolare nel caso Nash il prossimo anno dovesse
ritirarsi.
In questo modo si viene a creare il quintetto ombra.
Partiranno sempre titolari Odom e Gasol, perché una retrocessione di uno dei
due in panchina provocherebbe disastri nell’umore e dunque nell’Affiatamento
generale, però dopo pochi minuti Lamarvellous verrà sostituito da Anthony e lo
spagnolo, semi improponibile da pivot, tornerà a numero quattro. Questo creerà
almeno sempre una barriera protettiva in campo: se Nash viene passato, c’è
Anthony a chiudere. Viceversa, quando l’area sarà indebolita difensivamente
dalla presenza di Odom, la prima linea sul perimetro sarà presidiata da Nate
Robinson. E ci sarà comunque anche l’ala pivot Greg Smith, miglior lacustre in
campo (Bryant a parte) contro Milwaukee, dove ha segnato 13 punti, catturato 7
rimbalzi, smazzato 3 assist e soprattutto mostrato grande energia e parecchie
intangibles e aiuti. Nate Robinson-Greg Smith potrebbe essere un’asse
play-pivot panchinara da 1,21 gigawatt. Grande Giove.
@ Bisy from the precedent post
ReplyDeleteServiva un riassunto schematico, ormai giro più mondi del Dotto Who!
Ahahahah minchia una serie longeva a dire poco !!!
ReplyDeleteSpero possano esserlo anche questi tuoi lakers, mi fa' piacere tu abbia apprezzato GIOELE, li' nel tuo universo e' al primo anno, temporalmente da me ha 3 anni in piu', ma potrebbe essere ancora l'uomo che sto cercando chissa'....
Bhe adesso con criptoNate e Gioele sinceramente il tuo team fa un bel salto in avanti e neanche piccolo....Greg gia' "serve" alla grande...mmmm, mi sa' che ti poui finalmente fermare....nel tradare intendo... e partire a razzo invece verso le posizioni che ti competono...
Non vorrei aver fatto passare Joel Anthony per un fenomeno. Giocatore eccezionale per cuore, ma con limiti tecnici e fisici molto evidenti. È parecchio basso per essere un centro. Forse serviva qualcuno più grande.
ReplyDeleteAnche su Nate nutro dei dubbi. Giocatore di culto come pochi, ma siamo sicuri che a questi Lakers serviva una testa pazza come la sua. Poi, anche lui è molto basso...
Certo, qualcosa sul mercato andava fatta!
Ho appena vinto un titolo con Nate come sesto uomo e posso affermare con cognizione di causa che, se debitamente utilizzato, è un giocatore devastante!
ReplyDeleteIn attacco è semplicemente troppo veloce e "quick" per essere tenuta dalla gran parte dei difensori (specialmente quando esce dai blocchi, lascia il difensore indietro anche di un paio di metri) mentre in difesa la mancanza di cm si sente poco visto che atleticamente sovrasta praticamente ogni avversario (Rose e Westbrook esclusi) ed è difficilissimo prendere tiri puliti contro di lui (nelle Finals contro OKC ha marcato spesso Russell con ottimi risultati).
@Alp
ReplyDeleteE' vero, serve un grosso e sia Joel Anthony che Greg Smith sono undersized, però mi serviva un ruvido del genere: da Anthony non voglio altro che tagliafuori, blocchi, rimbalzi e aiuti: alle finezze tecniche ci penseranno gli altri. Su KryptoNate, invece, credo di andare abbastanza sul sicuro, del resto l'altezza è quella di Barea (con il quale ho vinto due titoli) e la 'testa pazza' è controllabile. Forse...
@Lup
Sì infatti l'ho preso proprio per le caratteristiche che hai descritto e anche per avere un play completamente diverso da Nash e che fosse in grado di cambiare l'energia della partita, le stesse motivazioni che, in piena crisi, nella prima stagione del Secondo Mondo mi spinsero a prendere Barea. Con la differenza che KryptoNate vale cinque Barea!