T R E A Z E R O ! ! ! I Los Angeles Lakers dominano
anche la terza partita 119-109 e si portano ad un passo dal titolo Nba 2016! !
! Dont say Bobcats if you dont have in the sac, continua a ripetere il Coach
Zen, che tiene ancora a mente il vantaggio dei Lakers 3-1 sui Portland
Trailblazers nel primo turno 2014 poi tramutatosi in 3-4 ed eliminazione. Ma
quando vai a vedere lo stato dei giocatori gialloviola, capisci veramente che
qui – come il columist Alp ha già riportato – siamo alla riproduzione dei Mavs
2011. Ben dieci giocatori hanno la linea
della morale al massimo, serbatoio pieno fino all’orlo, a quota 100: mai visto
nei passati trentun anni di carriera nei vari 2k-mondi una situazione del
genere. E’ questo fattore qui, ovvero un affiatamento alle stelle, che ha
trasformato una squadra da quindicesimo posto nel Power Ranking in squadra di
(quasi) campioni. E sta anche qui l’altro fatto, quando ad inizio stagione il
Coach Zen ha radunato a El Segundo quelli che non avevano mai vinto niente
(Vince Carter, Sefolosha, Reggie Jackson, Butler, Gortat) dicendo
loro: “mi hanno riferito che siete dei perdenti, ma io qui non ne vedo neanche
uno”. Mind game, ma anche una discreta botta de culo a ritrovarci di fronte,
per l’ultimo atto, i gattacci del North Carolina al posto di Miami.
Li mettiamo in riga subito come in garadue (21-5 in avvio),
loro rimontano fino al 29-27 ma nel secondo quarto si scatena Caron Butler,
arzillo come un ventenne: l’ex Clippers scodella 16 punti in cinque minuti per
riportarci a dominare (62-47), non solo in attacco, ma anche in difesa, dove abbiamo
il controllo di tutto. Thabo Sefolosha, 15 punti, 8 rimbalzi e 7/10 today, è la
chiave di queste Finals: sta cancellando dal campo Michael Kidd-Gilchrist. In
estate l’abbiamo preso per questo. A fine terzo quarto sfonnamo la barriera del
più venti fino al massimo del 97-74 ed è proprio qui che facciamo quello che
non dobbiamo. Riteniamo la partita finita, riteniamo le Finals finite. Don’t
say Bobcats if you not have in the sac: la loro risposta nell’ultimo quarto è
un clamoroso parziale di 6-25 che li riporta a -4 a cinque minuti dalla fine
(103-99). No panic, no panic. Ok, panic!
E invece no, perché si fermano lì! Chiudiamo il canestro a Charlotte
negli ultimi cinque minuti di gara dove segnano zero punti e piazziamo il 16-0
finale che porta al conclusivo 119-109!
Kobe è l’Mvp con 27 punti, 7 rimbalzi e un chirurgico 11/15
al tiro. Caron Butler ne scodella 24 e decisiva è anche l’energia di
Papanikolaou che scrive 12, con 6 rimbalzi e 3 assist. E adesso, completiamo l'opera.
@Bisy from the precedent post
ReplyDeleteNon c'è dubbio, queste Finali contro i Bobcats sono sminuenti. Si può dire che le vere nostre Finals sono state quelle contro gli Oklahoma City Thunder, ma una Finale di Conference non è l'ultimo atto, ed è nell'ultimo atto che bisogna raggiungere il Climax della stagione perfetta. E' come un grande libro che però ti mostra un finale scontato e ti lascia un po' di amaro in bocca. Grande libro, però quel finale lì... E' senz'altro questa la situazione attuale.
Ma purtroppo non ci si può far niente. Ci sono capitati i Bobcats e tant'è. Forse è questo l'unico difetto di questo irripetibile Secondo Mondo, ovvero quello che ad Est negli ultimi tre anni ha mandato sempre in Finale squadre che, obiettivamente, centravano poco, addirittura con i Brooklyn Nets a vincere il titolo per due volte consecutive (2014 e 2015)!
Sìè vero vincere così è meno godurioso, sarebbe stato più bello vedere la sfida con Miami ma con un Kobe così penso che il risultato sarebbe stato il medesimo.
ReplyDeleteE' difficile. I Bobcats non hanno nessuno in grado di marcarlo (come già detto, avrebbero Kidd-Gilchrist, ma MKG è in ala piccola e la CPU fa marcature solo tra pari ruolo), ma contro Miami sarebbe stata un'altra faccenda. Contro gli Heat non credo che avremmo vinto (non dimentichiamo che nel 2013, con Howard e Gasol in più, la spuntammo solo agli ultimi secondi di garasette), probabilmente sarebbe finita 4-2 per loro, ma gliel'avremmo comunque fatta sudare perchè, come scritto nel post, non ho mai avuto una squadra dove dieci giocatori hanno il Morale a 100, ovvero il massimo. E' questo, non tanto Kobe, che ha permesso ai Lakers di arrivare fino a qui. Quando hai 10 giocatore con il Morale a 100, la squadra diventa una potenza! Ma non sarebbe cmq stata sufficiente a superare Miami, for me.
DeleteOrmai è fatta! Troppo inesperti, giovani, non abituati a certi palcoscenici i Bobcats per poter impensierire questi Lakers che hanno trovato la quadratura del cerchio proprio nel momento più importante della stagione. Sul 3-0, la serie non ha più diritto di cittadinanza; in gara 4 bisognerà partire forte per annichilirli psicologicamente, più di quanto non lo siano già ora, e si potrà stappare lo champagne.
ReplyDeleteExactly. I Bobcats sono come i Cavs nel 2007, non c'entrano ancora niente in queste Finals e dopo l'entusiasmo di una garauno comandata per 35 minuti, ma poi persa, hanno mollato la presa. Sono come una scolaresca in visita alla Casa Bianca, condotti per mano stanza dopo stanza e poi riaccompagnati fuori alla porta: "bravi, bravi, ma per diventare Presidente non avete ancora l'età, ripassate tra qualche anno".
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