Wednesday, June 18, 2014

NBA FINALS, GAME 4: INDIANA PACERS - LA LAKERS


Dall’1-0 all’1-2. Di più. Da un quasi certo 2-0 all’1-2. Ancora di più. Da un possibile 3-0 all’1-2! Le ultime due partite buttate dai Lakers, un +5 a 15” dalla fine di garadue ed un +14 all’inizio dell’ultimo quarto di garatre stanno segnando queste Nba Finals come mai accaduto in passato ai Barbalakers, parecchie volte eliminati al primo turno eppure cani famelici quando si tratta di giocare per l’anello (17 Finali vinte su 18 giocate).
Per giunta contro degli Indiana Pacers che stanno giocando queste Finals al di sotto delle loro possibilità, in stile Miami contro San Antonio. Le stanno giocando male, eppure sono avanti nella serie. Se solo riprendono a giocare come sanno ci asfaltano via. Potevamo già essere tranquillamente sul 3-0, pronti a festeggiare già l’anello in questa gara quattro, e invece siamo sotto 1-2. Il minimo comune denominatore è sempre lui, Kobe Bryant. Le ultime due sconfitte sono coincise con due prove scialbe del Ventiquattro, in particolare garatre, dove ha spadellato un 5/14 perdendo la palla del possibile pareggio a 36” dalla fine. Con Iggy limitato da George, non si può che prescindere dal Mamba. E Mamba fu.
Si mette subito male per i Pacers. David West, protagonista assoluto di garatre, commette due falli nei primi 57”. Igoudala, dopo tre partite nulle in attacco, spara 7 punti in un amen, gli stessi che mette un Bogut dominante (8 rimbalzi all’intervallo).  E in difesa siamo impenetrabili. A fine primo quarto le cifre parlano da sole: Lakers 30 punti col 70% dal campo, Pacers 16 col 30%. Nel secondo quarto esce fuori dal nulla anche Nick Young con 10 punti letali, poi il Coach Zen annusa che l’accoppiamento West-Papanikolaou non permette al Kukoc greco di esprimersi, e allora manda dentro la grande delusione della stagione gialloviola, Nikola Mirotic. E lui, dopo decine e decine di partite da dodicesimo uomo quasi mai entrato, ha i suoi quindici minuti di notorietà. Alla pausa lunga siamo 57-40, nel quarto periodo tocchiamo il +20, poi lo sfondiamo sul 102-80.  A 1’27” dalla fine arriva anche il primo alley hoop del 2K15, lo lancia Hackett, lo affonda Gerald Henderson. At the end, 117-95, con Bryant a quota 27, Young 17 e Henderson 15. 2-2! E ANDIAMO!!! Ma per vincere questo anello dovremo andarlo a prendere ancora a Indianapolis.

6 comments:

  1. Prendersi Indianapolis è sicuramente piu' facile che uscire da questa mini-crisi emotiva che aveva avvolto i ragazzi in queste due partite. La chiave, forse l'avrai notato, è essere aggressivi da subito. Se si rimane in gestione, si rischia che prima o poi Indiana piazzi il contro-break da cui non si hanno le forze per rimontare. Alla Bankers Life dovrai graffiare da subito!

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  2. Abbiamo appurato che la "fame" c'è. A questo punto, deduco solo una cosa: COMPLOTTO!!!!
    Ormai è chiaro, è ripartito il complotto e non ci capisco più nulla della serie, anche perché che andamento è questo!?!?!?!? 0-1, 2-1, 2-2... Tutto è organizzato per non far capire nulla, studiato a tavolino per giocarsi una gara 5 infuocata che vale la serie e, contemporaneamente, non vale nulla!
    Non mi rimangio il pronostico e dico BarbaLakers in 6, ma anche rincaro dicendo che una gara 7 eventuale non la vinci perché ci arriveresti emotivamente scarico...

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  3. AhahAH! Effettivamente questi playoff stanno avendo un andamento stranissimo. Anche al primo turno contro i Wolves, da 1-0 noi a 1-2 e poi 2-3 loro salvandoci miracolosamente sia in garasei sia in garasette.
    @Alp
    Provo a dare una spiegazione logica: questi Barbalakers sono una formazione che se non gioca al 110% non vince. Non possiamo concederci il lusso di giocare all'80% e sperare di vincere, come appunto fatto da Indiana che a mio avviso sta giocando al 50-60% delle sue possibilità.
    Giocare al 110% ogni partita, però, è impossibile. Ecco che quando non succede, gli altri ci scavalcano. E qui mi ricollego al commento di Gensi

    @Gensi
    Per ora è proprio quella che hai detto la chiave della serie. Imporre il proprio ritmo fin da subito e continuare a spingere sull'acceleratore. La nostra forza è la camaleonticità del nostro roster: abbiamo un numero 4 che può marcare George (Faried), abbiamo un numero tre, Iggy, che può fare sia il play dell'ultimo (ad inizio stagione, ricorderete), sia l'ala pivot. Abbiamo giocatori come Young e Gerald Henderson che non sai in che posizione potranno giocare: avremmo in tribuna, poi, anche Sefolosha. E poi c'è Papanikolaou, un'ala piccola che gioca da ala pivot ma può fare anche la guardia, sparagliando qualsiasi accoppiamento.
    Se vinciamo l'anello è principalmente per questo: i nostri multiruoli costringono sempre gli avversari a snaturarsi

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  4. in effetti il ritmo e la possibilita' di cambiar pelle con grande facilita sono delle armi sensazionali, ma sicuramente la possibilita' di schierare DIFENSIVAMENTE due Jolli come Faried e Iggy e' un vero lusso....
    Se come dici tu i Pacers stanno giocando al massimo al 60% , bisogna capire se il merito e' appunto tuo e soprattutto dei tuoi difensori, oppure sono loro che , come al solito, non si ritrovano nei momenti topici, se e' cosi' dobbiamo vedere cosa succede se riusciranno ad alzare l'asticella.....
    Spero chiaramente tu vinca, pero' sarei davvero affascinato nel vedere la reazione dei tuoi ad una gran partita dei Pacers....
    Go Barba...

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  5. Attenzione a parlare d'anello. Paradossalmente nonostante manchino solamente due possibile ad una possibile vittoria, io credo che bisogna fare molta attenzione adesso, dopo questa Gara4. Il pareggio te lo sei andato a guadagnare, meritatamente. Però questa squadra ha mostrato di essere molto vulnerabile nei momenti topici come successo in Gara2 e 3, e passaggi a vuoto così nelle Finals si pagano a caro prezzo (penso per esempio a quel mancato fallo non fatto dagli Spurs in Gara6 lo scorso anno).
    Spingere sull'acceleratore va bene, ma l'importante è farlo coscenziosamente, senza perdere di vista l'obbiettivo: una partita per volta!

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  6. @Bisy
    E in difesa non vanno dimenticati nemmeno Reggie Jackson, Bogut, Udonis Haslem, Gerald Henderson ed eventualmente Sefolosha. Siamo una squadra di stampo difensivo, ma che ha nelle mani anche 115 punti a partita proprio grazie al tira chi è libero e alla multifunzionalità dei ruoli che mandano gli avversari in confusione. I Barbalakers sono una squadra che difende e contro la quale è difficile difendere: non si capisce mai con chi e dove attacchiamo.
    Questa è la grande vera Restaurazione del Coach Zen che è avvenuta dal 13 in avanti.
    Nel Primo Medioevo (2K9, 2K11) il Barba era impostato classico: i ruoli dovevano essere quelli, duri e puri. Non erano ammesse nè combo guard, nè all around senza fissa dimora, nè centri undersized o giocatori multidimensionali: uno come Lamar Odom era visto malissimo, e veniva quasi sempre ceduto dopo il primo anno.
    Ma dopo la catastrofe del K12 (un solo titolo in cinque stagioni con una squadra comunque fortissima), il Coach Zen ha cambiato completamente impostazione delle sue squadre. Dal K13 in poi, complice anche la scarsezza del roster dei Lakers, le Barbasquadre sono sempre costruite con più della metà dei giocatori in grado di ricoprire tre ruoli. Il Messia, il giocatore che ha indicato la via, è stato Papanikolaou. Si può dire che esista un barbamondo a.P e d.P (avanti Papanikolaou e dopo Papanikolaou)!

    @Charlie
    Esatto. Ci mancano solo due partite per arrivare al titolo, ma anche ai Pacers mancano solo due partite per vincerlo...

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