I Los Angeles Lakers aprono il Secondo Mondo con Mike D’Antoni
in panchina. Dal roster originale la squadra ha perso il play Darius Morris e aggiunto l'ala greca
Kostas Papanikolaou e rispetto al Primo Mondo ha inserito i rookie Johnson-Odom
e Robert Sacre, al momento entrambi fuori dai dodici. Due vittorie e una (pesante)
sconfitta è il bilancio d’apertura, data astrale 4.2.1.
1.
Zen, due vittorie contro Utah e Atlanta e poi
il tracollo per 113-97 in Louisiana contro i New Orleans Hornets…
“Era
la prima partita vera che abbiamo giocato, con D’Antoni in panchina. A fine
primo tempo eravamo a -21, con già 58 punti subiti. Nel terzo quarto siamo finiti sotto 68-51, a -27.
NOLA ha giocato una partita superlativa, tatticamente ineccepibile (netto l’impatto
dei Vannwolfhawks playbooks, ndr) noi in difesa siamo stati impresentabili e in
attacco non abbiamo ancora nessun automatismo".
2.
Dopo avervi visto all’opera contro New Orleans,
il lavoro da fare sembra parecchio…
“I Vann’s playbooks hanno cambiato tutto. Nel Primo Mondo se ti mettevi a zona la squadra avversaria cominciava ad andare in tilt, qui invece l’attaccano in maniera certosina. Per non parlare degli schemi, sempre vari, dei ribaltamenti dal lato forte a quello debole, che ci hanno ammazzato. Siamo in un nuovo Mondo con nuove regole, ci serve un po’ di tempo per omologarci all'ambiente”.
“I Vann’s playbooks hanno cambiato tutto. Nel Primo Mondo se ti mettevi a zona la squadra avversaria cominciava ad andare in tilt, qui invece l’attaccano in maniera certosina. Per non parlare degli schemi, sempre vari, dei ribaltamenti dal lato forte a quello debole, che ci hanno ammazzato. Siamo in un nuovo Mondo con nuove regole, ci serve un po’ di tempo per omologarci all'ambiente”.
3.
E inoltre ci sono i Lakers “d’antoniani”
“Non
solo. Moltre altre cose sono diverse rispetto a prima. Lei si ricorda che svoltammo nel Primo Mondo con
Antwan Jamison ala piccola panchinara, vero? E che fu proprio Jamison, in quel
ruolo lì, a consegnarci il titolo a Chicago in garasei? Ecco, ora Antwan ha un
passo diverso, il ruolo di numero tre fatica a reggerlo, dobbiamo dunque
trovare nuovi equilibri. Oltre a costruire completamente un’identità difensiva
attualmente inesistente.”
4.
Papanikolaou è la sua grande scommessa, ce lo
descriva
“Uno
che a 21 anni fa il massimo in carriera nella Finale d’Eurolega portando a
vincere l’Olympiakos in rimonta da -20 contro la corazzata imbattibile del CSKA è molto più che una scommessa. Dusan Ivkovic, uno che ne mastica, ha detto sul ‘Papa’: ‘non è
Toni Kukoc, ma ha spazio per migliorare.” Il solo fatto che uno come Ivkovic abbia
nominato Kukoc per Papanikolaou, pur non paragonandolo a lui, è tutto dire…”
5.
Sì ma alla fine da questi Lakers vogliamo il
titolo!
“Cosa
vuole che le dica dopo essere sprofondati a -28 contro gli Hornets, che siamo
da titolo? Al momento non lo siamo. Non partiamo strafavoriti come nel Primo
Mondo, questo è lampante, ma abbiamo giocatori che possono andarsi a prendere l’anello.”
Scongiurato allora il "pericolo" cessione per Howard?
ReplyDeleteComunque, come detto centinaia di volte, chi ben comincia è a metà dell'opera!
Di preciso, quale roster stai utilizzando?
Esatto. Alla fine come unica novità rispetto al roster di base ci sarà solo Papanikolau. Consideriamo però queste due partite come se fossero di prestagione, ho visto che il roster dal quale attingo http://www.operationsports.com/forums/nba-2k-rosters/590845-vtcrb-eaglerock-2k13-roster-edit.html ha una sua versione ancora più aggiornata e dunque l'Asso ricomincerà tra oggi e domani. Alla fine ho anche deciso di tenere Mike D'Antoni. Alla fine è più downgrade lui di un coach droide!
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