Thursday, December 27, 2012

Abbuffata di Natale

Una prestazione clamorosa di James Harden. Clamorosa. Ci ha rovesciato addosso 44 punti, con 8 palle recuperate e 5 assist, dominando letteralmente la scena come raramente ho visto fare. Pazzesco. “Il Barba” che devasta il Barba. Houston domina, per larghissimi tratti. Lo Staples Center è terra di conquista texana, perlomeno fino all’ultima parte del terzo quarto quando Steve Nash, forse percependo l’aria di derby dai tempi di Phoenix,  si prende letteralmente i Lakers in mano rimettendoli in partita. Il terzo studente nella storia di Harvard ad aver giocato nella Nba (il primo dal 1954), al secolo Jeremy Lin, che in piena ‘Linsanity’ veniva definito l’erede del canadese, non ci sta. Mentre il Barba ci fa terra bruciata crivellandoci da ogni posizione, il cinese ci spezza in due la difesa con penetrazioni e rilasci a palombella contro il tabellone e l’ultimo periodo si trasforma in un sorpasso e controsorpasso ad ogni azione. Kobe ci porta in vantaggio con una sospensione dalla lunetta ferro-tabella-ferro-dentro a 10” dalla fine, ma Lin è lesto a sfruttare un miss match, a buttarsi dentro e a prendersi il fallo rapidissimo in entrata di Howard che sbaglia i tempi della stoppata. Con un 2/2 si va al pareggio, ma il cinese sbaglia il secondo libero e l’azione dopo manda anche sul ferro la tripla contro Barea sulla sirena per l’overtime. Trenta punti del Mamba, 18 di Metta, vinciamo in volata la terza in fila e acciuffiamo l’ottavo posto a Ovest (6-6)! 
La quarta consecutiva la serviamo nella gelida Minneapolis. I Wolves sono privi di Rubio per tutta la stagione e hanno gli ex Blake e Hill in formazione; vengono superati 96-106, il ’23 Bulls slash post” ci fa tirare col 60% wide open e Bryant fa il primo 40 stagionale con un implacabile 18/24 dal campo. 
Poteva continuare la striscia? No. Nelle Rocky Mountains, ad un miglio d’altitudine, abbiamo il fiato corto. Denver ci distrugge sul piano della freschezza e dell’atletismo, ben più di quanto dica il punteggio finale di 114-106. Ci tengono costantemente sotto 18-15 punti con un Iguodala incontrollabile in versione LeBron (37 punti, 7 rimbalzi, 6 assist, 4 recuperi, 7/12 dal campo per l’ex Sixers) e Javalone McGee che sceglie noi per fare una gara alla Wilt Chamberlain. Ci devastano anche il Gallo e Ty Lawson, rendendo così vana la prima partita (anche del Primo Mondo) over 20 di uno Steve Nash in versione Phoenix che scodella la bellezza di 29 punti, 9 assist e 11/14 dal campo con tiri mortiferi in sospensione.



Ora siamo a 7 vinte e 7 perse, ottavi nella Western Conference, agli estremi confini dei playoff dove non si è sicuri di nulla. Dall’arrivo di Barea e dall’introduzione del triangolo ‘23 Bulls slash post’ il sensibile miglioramento c’è stato, ma se è vero che le quattro vittorie consecutive (Toronto, @San Antonio, Houston e @Minnesota) ci hanno rimesso in pista, l’imbarcata di Denver è lì a dirci che questa squadra è ancora lontana dal defirsi da titolo.

3 comments:

  1. @ Browns from the precedent post

    Dall'introduzione dello schema del triangolo '23 Bulls slash post' ne stanno beneficiando tutti (sopra nella foto animata, un tipico caso di tiro wide-open che si viene spesso a creare) ma senz'altro Metta è forse quello che ne ha beneficiato di più, anche per la sua notevole capacità di farsi trovare sempre libero al posto giusto. E si sa che i tiri wide-open sono ad altissima percentuale, non a caso prima tiravamo con poco più del 40%, ora invece in alcune gare tiriamo col 60%. Metta, inoltre, ha reiniziato a difendere con entusiasmo, cosa che non faceva nelle prime nove partite che hanno preceduto il cambiamento.

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  2. E se Metta difende è sempre un buon segnale. Non è certo la stella in quel roster, ma la sua importanza è assoluta, anche perchè ricopre un ruolo in cui i Lakers non hanmo grandi alternative.
    Ottima serie comunque, la sconfitta a Denver ci sta.. Che prestazione del Barba Harden !!

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  3. La serie ci ha tirato fuori da una classifica catastrofica (eravamo 3-6), ma resta comunque una situazione complicata. Mancano ancora 15 partite alla fine ma tra queste ci saranno Heat, Thunder, Clippers, Knicks, Celtics, Pacers, Mavs...insomma, tutti i carichi pesanti. Dovremo vincerne almeno dieci delle prossime quindici per nutrire qualche speranza di anello.
    Harden ha fatto una partita quasi alla Jordan. Controllava la gara anche emotivamente, segnava quando voleva, in mille modi diversi. Pazzesco!

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