Monday, December 24, 2012

A Christmas Carol


La 2K-ESPN ha programmato come sfida sotto l’albero San Antonio – Lakers, neanche poteva ipotizzare che i lacustri, ad un terzo di stagione, si trovassero nei fondali dell’Ovest. Gli Spurs, invece, secondi nella Conference, sì. I texani di Popovich non sono i Raptors che abbiamo facilmente superato nella gara precedente, e infatti qui crollano tutte le certezze, naufragano gli automatismi, si liquefa la retroguardia. Già, non sono i Raptors, perché fanno peggio. E le certezze, gli automatismi e la difesa di cui parlavo, non riguardano noi…
Clamoroso al Cibali, con una delle più grandi prestazioni gialloviola mai viste ci portiamo a casa la gara dell’AT&T Center per 92-111, con il divario che ha toccato anche un inimmaginabile +24  nel terzo quarto. Nei giorni scorsi , dopo l’introduzione del ‘23 Bulls slash post’ tratto dal Triple Post Offense, ho radunato a centrocampo la squadra a fine allenamento per leggergli un passo del Vangelo secondo Phil Jackson: “non pensate a quello che il triangolo può fare per voi, ma a quello che voi potete fare per il triangolo” (cit. da ‘Più di un gioco’ di P.J. e Charley Rosen).
Poi ci ho messo il mio personalissimo pensiero zen: “e chi non tira da libero si va a livellare il culo in panchina!”
E’ venuta fuori l’esecuzione della TPO in una maniera paradisiaca. Gli Spurs, dopo i primi minuti dove sembrava potessero dominarci, soprattutto con Ginobili, ad un certo punto non ci hanno capito più nulla. Il continuo flusso di movimento dei Lakers, con tagli profondi e spaziature impeccabili, portavano sempre il giocatore libero nella miglior condizione di tiro possibile per lui. Kobe, senza saperlo, si è ritrovato già a quota 28 punti (con 12/17 wide open) a metà terzo quarto, quando noi ci eravamo già portati sul 59-83 (tanto che il Mamba poi non segnerà più). 


Howard, semidisastroso nelle prime partite, ha caricato subito Duncan di tre falli nel primo quarto, chiudendo in doppia doppia (20 più 10 rimbalzi). Gasol è uscito fuori dal letargo, così come Meeks (11 from the bench), mentre Barea ne mette 13 dopo i 18 all’esordio contro Toronto. E abbiamo scoperto anche l’interessante mobilità di Robert Sacre, che ha dimostrato quantomeno di sapere dove stare. La fluidità è stata tale che anche dopo un accenno di rimonta Spurs (79-89) si sono create subito le condizioni di tiro da libero (bomba Meeks, bomba Metta, bomba Metta) per affossarli definitivamente. Che fosse la nostra partita lo testimonia anche un incredibile schiacciata di Gasol, con la palla, schiantata sul primo ferro, che s’impenna quasi a sfiorare il soffitto e poi ricade perpendicolarmente da un’altezza di almeno venti metri esattamente dentro la retina…

Incredibile. La stessa squadra che fino all’altro giorno ne perdeva quattro di fila con un record di 3-6, precipitando anche fino all’umiliante quota di -42 contro i Bulls, ora ha cambiato completamente faccia. Non può essere solo l’inserimento di JJ.Barea (o l’allontamento di Blake e Hill, che dir si voglia), c’è dell’altro. E’ evidente che lo ‘schema universale’ trovato, base del tira chi e libero barbatrucchico, abbia avuto le sue enormi ricadute anche nella retroguardia. Ora i giocatori, tutti coinvolti nel flusso dell’attacco, si sentono spinti a dare l’anima anche dietro, con azioni difensive prima sconosciute. Dalle ultime due partite sembra che abbiamo trovato il sentiero dorato giusto da seguire, anche se la strada è ancora lunga ed impervia perchè siamo ancora fuori dai playoff (5-6) e, soprattutto, stiamo affrontando la parte di stagione più facile.

P.S. Dimenticavo... Buon Natale!

3 comments:

  1. Ecco che subito tutti i miei dubbi vengono dissipati. Vittoria pesante, importante e di squadra.
    C'è del lavoro da fare, ma sembra che ti stia rimettendo in carreggiata.
    PS: questo andamento a strappi sta diventando la costante delle tue 2k-avventure.

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    1. Normalmente accade nella prima stagione di un'Asso. Il 'tira chi è libero' barbatrucchico necessita di una curva d'apprendimento, a patto di trovare lo schema base giusto, quello attorno al quale si sviluppa il 'flusso canalizzatore'.
      Qui però c'è di mezzo la risalita da una classifica che era pessima (3-6 ad un certo punto), c'è una difesa che ha dei vuoti paurosi e giocatori demotivati da recuperare (uno su tutti Jamison, l'ombra di quello del Primo Mondo). Sembra che abbiamo trovato un certo ritmo offensivo ma servirà una striscia importante di vittorie per capire se abbiamo svoltato.

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  2. Ottimo, ottimo.
    Anche perchè gli Spurs non son certo i Raps..un +20 fuori casa conta parecchio.
    E noto che Metta si è dimostrato decisivo, o comunque pronto: tre bombe in fila sono significative!

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