“ E’ U N O S C A N D
A L O!” “I T’ S A F U R T !” (è un furto). Mark Jackson scaglia
di tutto nella conferenza stampa post garasette. Ma cosa pretendeva, di venire
a casa del Coach Zen – 28 stagioni in Nba e 14 anelli – senza pagarne il ‘peso
politico’??! Non può. Ed ecco che a 1’56” dalla fine, con i Lakers avanti solo
di tre, arriva la fischiata incriminata, quella che non si chiama mai, in
situazioni di questo genere: fallo tecnico ai Warriors per tre secondi
difensivi… Si traduce in quattro punti, ovvero un libero senza nessuno a
rimbalzo di Bryant e una tripla, sempre dello stesso Kobe, dopo la rimessa laterale:
101-94, game, set, match. ‘Tre secondi è quando arbitro fischia” si limita a
commentare il Barba. La furia di “Action” Jackson ha ragione di esistere anche perché
Golden State era a +7 a otto minuti dalla fine, in pieno controllo. Stava 74-81
e i Lakers avevano sprecato undici punti di margine costruiti tutti all’inizio
del terzo quarto con tre minuti di autentico dominio dopo un primo tempo
equilibratissimo (50-48 all’intervallo). Una tripla di Nash, un 2+1 di Metta,
una frustata di Kobe ed un alley-hoop di Barea per Clark sembravano il viatico
per la classica sbragata di una squadra – i Warriors – che si liquefa sotto il
sole di L.A. dopo aver portato i grandi Lakers fino a qui. Niente di più
sbagliato. Si sveglia Brandon Rush, protagonista delle prime gare di questa
serie e poi calato, colpisce ripetutamente, sorpassa a allunga. A 8’ dalla fine
è +7 Warriors. La provvidenza si chiama J.J. Barea: nel momento più difficile
dei Lakers il play portoricano s’inventa dal nulla due bombe fiammeggianti in
meno di 50 secondi che ristabiliscono l’equilibrio (80-81) e allora game seven
si deciderà sugli episodi. Kobe, che di garesette ben più importanti ne ha
giocate diverse, è il Grande Capo che mantiene la calma del gruppo. ‘Vi conduco
io’ sembra dire, infondendo tranquillità. L’esempio è a 2’32” dalla fine, con
noi avanti 94-92. L’azione è intricatissima, Kobe sembra andare for the
giugular in post basso con un fade-away, ma è solo una diabolica trappola ben
congeniata. Appena il Mamba rotea per il fader, attira il raddoppio del
difensore di Metta e lì KB24 fa l’assist della serie, scaricando fuori a World
Peace wide open. Remembering un’altra game seven? Posizioni diverse, ma il
risultato è uguale. https://www.youtube.com/watch?v=Q-mT99HCFFI
Baci ai bicipiti e 97-92.
I Warriors rimontano, riaprono a -3, ma qui arriva La
Fischiata. Tecnico a Golden State, libero e tripla del Mamba. Game over. Finirà
107-96 con ‘quasi otto’ gialloviola in doppia cifra: Howard 21 punti, 13 rimbalzi,
8/8, Kobe 21 e 7 assist, Nash 14, Metta 12, Barea 10 e tre giocatori con 9
(Meeks, Clark e Gasol con anche 8 assist per il catalano). I Lakers sono alle Semifinali di Conference contro gli Oklahoma City Thunder. Chi vuole l'anello deve passare da qui.
Si sono viste chiamate peggiori: http://www.youtube.com/watch?v=Ya090WdlXfc&list=UUdEctNZ3XN6UDaBBkhNzD_A&index=3
ReplyDeleteUna cosa è certa: contro i Thunder si rischia un'altra serie infinita.
Alla grande. Ma questa chiamata è stata chirurgica. Dare un fallo tecnico per tre secondi difensivi nell'ultimo minuto di una garasette è criminale.
ReplyDeleteMagari fosse una serie infinita quella contro i Thunder, vorrebbe dire che siamo almeno riusciti a vincerne qualcuna contro di loro. La realtà è che ci sono tutte le premesse che finisca 4-0 o al massimo 4-1 per loro.
Mama mia che rischio comunque: hai rischiato di perderla.
ReplyDeleteOcchio ai Thunders, bisogna salire di livello se no è durissima