E adesso si fa dura. Gli Spurs si vengono a prendere anche garadue ed è uno 0-2 pesante il nostro, arrivato tutto a Los Angeles. Come? C O M E I N G A R A U N O P O R C A D I Q U E L L A M I G N O T T A ! ! ! ! Se in za game 1 fu Clark a sbagliare da sotto totalmente libero il canestro per il supplementare, qui è Devin Ebanks nella stessa identica situazione ad incartarsi a 77” dalla fine! Stesso refrain, Lakers sotto per 98-100, Kobe raddoppiato e impossibilitato a muoversi, Ebanks che si trova completamente libero in area con l’ultimo difensore ad almeno cinque metri di distanza, il Mamba lo serve e l’ex Viginia University invece di andare su a schiacciarla s’impappina, fa un avvitamento insensato, esita e finisce per sbagliare. L’azione dopo un superbo back-door di Ginobili (Mvp con 31 punti) chiude la questione. Kobe, infuriato con Clark dopo garauno, impazzisce completamente negli spogliatoi.
Ma anche questa volta, niente da dire. Facendo un’analisi su
tutti i quaranta minuti, a parte una nostra partenza razzo (16-8), la squadra
di Popovich è stata sempre avanti, con un massimo di +11 sia nel secondo quarto
(32-43), sia all’inizio dell’ultimo (75-86), trascinata dalla regia di un Tony
Parker sontuoso (18 punti, 5 rimbalzi, 6 assist, 5 recuperi, 8/11 dal campo) e
da un Ginobili in formato Kinder Bologna. Howard, indisponente in difesa, non
riesce ad incidere ma è soprattutto l’estrema profondità del roster texano a
metterci in difficoltà: Kawhi Leonard (17 oggi) ‘esclude’ Metta, la batteria
dei piccoli che c’è dietro Parker, e che si alternano anche in regia (Patrick
Mills, Gary Neal e Nando De Colo) stanno cancellando dalla serie Nash e Barea. DeJuan
Blair è un rebus irrisolvibile per Gasol, così come in questa gara lo è Boris
Diaw, suoi i colpi di stiletto a due minuti dalla fine che ci hanno mandato in
ginocchio (96-100) dopo che avevamo raggiunto il pareggio da un -11. Noi
abbiamo un Bryant paradisiaco che ne ha messi anche oggi 39 contro Ginobili
& co., ma il resto è stato cancellato dalla difesa dei bianconeri, in piena
playoff mode. Dopo il back-door dell’ex virtussino, DH12 ci aveva riaperto le
illusioni con la dunk del -2 a 40” dalla fine (100-102), ma l’azione dopo si
perde Duncan sulla linea di fondo, Parker recapita il suo sesto assist al
caraibico e Timoteo appoggia elegantemente il 2-0 senza nessun ostacolo…
Finisce 104-110. Mille se e mille ma ci accompagnano all’aeroporto in direzione
San Antonio, dove ora si trasferisce la serie per garatre e garaquattro.
Impietoso l’El Segundo Times che mette in prima pagina le foto giganti dei tiri
di Clark e Ebanks dentro un’area senza difensori…
@ Charlie & Alp from the precedent post
ReplyDeleteNon conoscevo questa 'capacità' di Clark di essere poco solido mentalmente, buono a sapersi! Ma qui anche Ebanks ha dimostrato di non esserlo. Niente da dire, però: a parte questi due episodi, comunque stradecisivi (poteva essere almeno 1-1 o addirittura 2-0 per noi!) San Antonio sta giocando alla grande, sia in attacco, sia in difesa. Ci sta annullando tutti tranne l'unico che non si può annullare (Kobe)!
Però, permettimi, ma qua per me è il più classico dei "Ball don't lie!". Sei troppo superiore come roster a questi Spurs per arrivare a dei finali tirati. Evidentemente, questa squadra deve alzare ulteriormente il livello.
ReplyDeleteNon mi sarei aspettato il tradimento da parte di Ebanks. Anche lui è uno dei miei adepti e lui è invece uno che non ti tradisce mai!
Questa, purtroppo, è una squadra che non difende. Il back-door di Ginobili del +4 e il lay-up di Duncan in solitario ci sono costati garadue, proprio perchè non c'è difesa. Questo roster è stato prodotto e tarato sui Lakers attuali di D'Antoni: avendo allenato nel Primo Mondo i Lakers di Mike Brown, la differenza tra le due formazioni è notevole.
DeleteIn quegli altri Lakers avevi netta la sensazione di superiorità, bastava innescare Howard in movimento e la chiudevi. Ma qui è ben diverso. C'è un Bryant clamoroso, ma il resto e nettamente sotto lo standard. Howard, come ho scritto, in difesa è indisponente.
Del resto siamo andati a garasette contro i Warriors, a garasette contro i Thunder e ora siamo 0-2 contro gli Spurs: sono evidenti le difficoltà di questa squadra che - se fosse stata quella del primo Mondo - probabilmente avrebbe spazzato via Golden State 4-1, OKC col tradizionale 4-2 e probabilmente sarebbe ora 2-0 contro San Antonio. Detto questo, la legge del Ball dont lie non si discute: essere 0-2 con le due partite giocate in casa it's my fault! Doveva quantomeno essere 1-1.