Tuesday, January 22, 2013

Western Conference Semifinals, game 7: LA Lakers - Oklahoma City Thunder



Ci siamo, garasette. Again. E’ la prima volta nella storia del Barba che vengono giocate due game seven, per giunta una dietro l’altra. Garasei, quel nostro + 8 a meno di due minuti dalla fine, dobbiamo cancellarla dalla testa, dobbiamo dare il centoquindici per cento, perché noi siamo vecchi e sette partite così ci possono distruggere. E’ la gara che non volevamo. Partiamo contratti, tesi, mentre OKC sprizza energia da tutti i pori, in particolare Westbrook che segna 10 dei primi 16 punti dei suoi. Riusciamo a tenerci incollati, ma è evidente a tutti la differenza di velocità a cui stanno andando le due squadre, noi abbiamo le gambe di legno, loro di caucciù. Sono avanti 33-39 ma il divario sembra più del triplo. Nessuno riesce a tenere Durant, devo trovare un’alternativa. Mi volto verso la panchina: “Παπανικολάου, να σηκωθεί και να πάει να το επισημάνετε!“ La mia frase googletranslata era impeccabile, ma Papanikolaou ci mette un po’ a capire di entrare, non fosse altro che in questi playoff non l’ho mai utilizzato per scarsa difesa. Ed ora che faccio? Lo spedisco a marcare Durant!?!?!? In una garasette dopo non aver mai giocato!?!?!?! Chupckachkch e Scuola Buss hanno le mani nei capelli. A fatica hanno accettato le barbatrukkate degli anni passati, questa supera ogni limite d’azzardo. Ma io so cosa serve per dare fastidio a KD35, serve la novità, un giocatore con le braccia lunghe, che lui non mai affrontato prima in questa serie. E la follia del Barba sconvolge tutto. Avevo visto giusto.
Durant, fin lì incontenibile insieme a Westbrook, si trova spiazzato di fronte a questo “Kukoc greco”, un 2,06 che gli alza le braccia lunghissime davanti e gli toglie la visuale. Le devastanti sospensioni di KD35 sono tutte disturbate, finiscono sul ferro e il ‘Papa’, certamente il più fresco di tutti, trova anche modo di infilare sette punti (compresa una tripla) che ci fanno chiudere l’intervallo avanti 52-48! Nel terzo quarto, totalmente galvanizzati, scateniamo l’orda gialloviola! Nash, Kobe, ancora Papanikolaou, tripla di Barea, alley-hoop di Barea per Howard e missile di Meeks: siamo sul +12 (76-64), vantaggio che manteniamo inalterato fino all’80-68 a undici minuti dalla fine con due liberi di Sacre. Lo Staples Center è una bolgia infernale, Jack Nicholson vaga per il palazzo con l’accetta in mano in pieno delirio (“Weeeeeendy…”), ma presto dovranno tornare tutti sulle sedie. Oklahoma City ne ha viste abbastanza, Westbrook e Durant si scatenano, ci polverizzano addosso un parziale di 0-10 in pochissimi secondi e in apertura quarto quarto il tabellone dice Lakers 82, Thunder 82… Il terrore corre sull’1111 di Figueroa Street, soprattutto quando OKC è avanti di due a tre minuti e mezzo dalla fine. Arrivo ancora agli ultimi secondi, ma questa è una garasette! Metta World Peace spara la tripla del sorpasso (96-95), Kobe ne mette una anche lui con la palla che gira più volte attorno al ferro prima di entrare (99-95 a -2’48”), ma gli oklahomici sono sempre lì, sotto di due a -1’34” (101-99)! Siamo alla resa dei conti! Abbiamo difficoltà a trovare l’uomo libero, Nash ci prova dalla media, sbaglia, ma Bryant spunta come una pantera dalla linea di fondo e fa la giocata della serie, un tap-in in schiacciata che ci dà il 103-99 a -1’34”!!! Scendono giù i Thunder, schema apposito per Durant che esce a ricciolo da un blocco a colpo sicuro, ma il tiro in sospensione prende il ferro e il più lesto di tutti a catturare il rimbalzo è Papanikolaou. Scendiamo giù, circolazione di palla confusionaria, ricapita nelle mani del ‘Papa’ quando stanno per scadere i ventiquattro secondi…tiro o non tiro, tiro o non tiro? Con la coda dell’occhio vede uscire Metta, lo serve, World Peace si alza behind the arc dalla stessa identica posizione dove scagliò la tripla che decise garasette delle Finali 2010, con la stessa piccola esitazione… D E N T R O O O O O O O O O ! ! ! ! 1 0 6 – 9 9  a -54” ! ! !  F I N I T A ! Metta ha deciso con una tripla questa game seven proprio come aveva fatto nel turno precedente contro i Warriors! I N S A N E.

I falli sistematici la fanno finire 112-105, Kobe ne scodella 38 con 8/8 in lunetta, Howard fa 18 punti con 16 rimbalzi, ma la difesa di Papanikolaou che ha costretto Durant a fermarsi a 20 con 8/18 al tiro entrerà negli annali di questa squadra. Questa sfida meravigliosa ci ripaga inoltre di una Western Conference Finals per palati fini, perché nonostante lo 0-2 di partenza San Antonio è riuscita a rimontare i Grizzlies e a vincere garasette in Tennessee e dunque saranno Lakers e Spurs a contendersi a Ovest la finale Nba! Non riesce invece la rimonta dei Bulls (anche loro partiti 0-2 contro gli Heat) che arrivano sul 3-3 ma perdono poi garasette a Miami, mentre Brooklyn beffa New York alla bella in un derby che ha già fatto storia in quelle zone, già vendicato il giorno dopo al Rucker Park in una serata di lunghi coltelli. Sarà Heat – Nets, dunque, la Finale dell’Est.

3 comments:

  1. Non l'ho più voluta commentare, è stata una serie fuori dal mondo... O_O
    Dopo Gara4, Gara5 e metà Gara6 l'avevi in mano, dovevi solo calare la scure per il colpo di grazia. E invece Gara6 poteva totalmente tagliarti le gambe, come in una scena già vista qualche giorno fa, su un altro terreno, quello degli Australian Open nella sfida Ferrer-Almagro.
    Ma "lo zen" non è un Almagro qualsiasi, e l'esperienza che si porta dietro è tutto dire. Il Papa su Durant è stata una mossa ai limiti della pazzia, io non avrei mai potuto nemmeno pensarla, figuriamoci in una gara7 contro OKC.

    Grande coach. Ma occhio agli speroni: la carta d'identità a loro non pesa. ;)

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    1. Dicesi "annusa and react". Durant ci stava massacrando e così ho pensato: 'visto che non riusciamo a marcarlo a terra, perchè non disturbarlo quando è in aria?'. La stanchezza di sei gare ci stava piombando tutta addosso ad una squadra vecchia come noi, nè Metta, nè Ebanks, nè Clark nè altri riuscivamo a tenerlo e inoltre KD35 usufruiva in questa gara di moltissimi tiri in uscita dai blocchi.
      Ho pensato che Papanikolaou fosse il giocatore giusto, perchè con le sue braccia lunghe poteva disturbare il tiro di Durant anche se rimaneva indietro nel blocco. Ed è quello che è successo: l'azione dell'ultimo minuto, con la Durantula pronta a segnare il -2 in uscita da un blocco è andata proprio così, con Papanikolaou a disturbarlo allungando i suoi tentacoli.
      C'era il rischio sì che Durant gli andasse via di primo passo a schiacciargli in testa, ma il 'Papa' era freschissimo (non avendo mai giocato in questa serie, e soltanto pochi minuti in quella con i Warriors), dunque lo teneva anche sul first step!
      E' stata una marcatura che naturalmente non si può riproporre, perchè tra le sue armi c'era anche l'effetto a sorpresa, ovvero quello che Durant si ritrovava improvvisamente contro un avversario contro il quale non aveva mai giocato prima. E' stata, con le debite proporzioni, come la marcatura di Tayshaun Prince su Bryant nelle Finals del 2004.

      Con gli Spurs, sarà un'altra guerra!

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  2. Grandissima vittoria. L'intuizione-Papanikolau è evidentemente quella che ha fatto saltare il banco ed è la mossa che fa la differenza tra la squadra manovrata dall'utente e quella manovrata dalla CPU.
    Secondo me, lo scoglio più tosto è stato superato. Gli Spurs non valgono i Thunder e le Finals sono veramente ad un passo.

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