E M I A M I
C E L A S E M O
P I J A T A ! ! ! Un uno-due devastante mette gli Heat in ginocchio, a casa
loro, sotto 1-3. 103-110 in game three, 119-123 in game four e le Finals che
prendono una svolta decisiva! E a dettare legge all’American Airlines Arena è
un indescrivibile Kobe Bryant, che insieme al
Barba sente ancora le ferite di quelle Finali perse contro LeBron e
Miami nel 2K12: il Black Mamba scodella 42 punti in garatre e ne mette 43, con
7 rimbalzi, 8 assist e 5/6 nelle bombe in gara quattro dove negli ultimi tre
minuti e mezzo sovverte gli esiti di queste Finals. Ma andiamo con ordine,
partendo dalla terza sfida, controllata da noi che ritroviamo il 23 slash post
che gli Heat ci avevano cancellato in garadue.C’è Barea che a Miami sente aria
di caribe e il portoricano con 8 punti, 3 rimbalzi e 5 assist sarà una spina
nel fianco per i “Quattro Amigos”. Il controllo del match è tutto nostro, già
dal primo quarto (21-28) fino a poco dall’intervallo (36-48) dove ci arriviamo
tirando con un clamoroso 68%. Non cambia la musica nel secondo tempo, tocchiamo
anche il +14 con due triple in fila di Barea ad inizio ultimo quarto (76-90),
sembra la spallata decisiva ma Miami, inguardabile in questa partita, ha un
sussulto che la riporta -5 a 47” dalla fine. Ma Kobe è spietato dalla lunetta e
chiude ogni discorso: Howard fa una doppia doppia da 16 punti, 6/6 dal campo e
13 rimbalzi, Meeks ne mette 14 from the bench.
In gara quattro la furia di Kobe parte
subito: 3/3 da tre e 11 punti nel primo cinque minuti per trascinarci subito a
+10 (14-24), Miami si rifà sotto ma al Mamba Nero si affianca anche un DH12
versione Primo Mondo: Superman all’intervallo ha già 17 punti, 11 rimbalzi e
7/7 from the court, il #24 invece è già a quota 25, con 4/5 da tre. Noi alla
pausa però siamo solo a +6 (56-62) e quando si ritorna sul parquet troviamo un’altra
Miami, quella che non avevamo mai visto fino ad ora. LeBron e Wade si caricano
la squadra sulla spalle, segnano e fanno segnare, ci rovesciano addosso un
break di 11-0 e noi finiamo sotto di cinque, ma con la sensazione che ci
possano far precipitare ancora più in giù ad ogni momento (67-62). La
strapotenza di Flash e del Prescelto, Bosh li segue a ruota a Miami sembra
ormai inarrestabile, segnano ad ogni possesso con una facilità impressionante.
A 4’52” dalla fine Ray Allen ci scaraventa a -7 (107-100) e sul 110-105 Miami
attacca per andarla a chiudere. Per noi è finita. Ed è qui che Kobe
miracolizza. Con un guizzo da autentico mamba intercetta la traiettoria di
passaggio, s’invola in contropiede, schiaccia e subisce fallo da Wade in
recupero: Miami, dal possibile +7 o +8, si ritrova improvvisamente solo a +2
(108-110). A -2’52” James non vuole essergli da meno, forza un’entrata tipo
Nfl, incassa il contatto con la spalla, segna comodamente subendo fallo e
realizzando il libero aggiuntivo (110-114). Come risponde Kobe? Con la follia
da polpastrelli roventi, una bomba in contropiede…(114-113)! E qui passa tutta
la differenza tra il James non tanto affine ai momenti decisivi e il Bryant che
invece non aspetta altro. La prima ‘fail’ di LBJ è addirittura una schiacciata
sbagliata che poteva valere il +3, mentre Kobe gli risponde infilando il jump
del nostro vantaggio (114-115). James ne prova un’altra di dunk, questa volta
va e gli Heat tornano avanti (116-115), poi una serie di errori da una parte e
dall’altra creano subbuglio, fino a che Gasol, rischiando l’impossibile,
azzarda un passaggio a Nash in taglio a canestro. Il canadese la sta per
perdere, la ritrova all’ultimo e da sotto appoggia il nuovo nostro +1 a 49”
dalla fine (116-117). Riprendiamo palla, ci incasiniamo, siamo a -19” quando abbiamo
una rimessa in attacco: vado per la what the fuck, Kobe riceve, spara, dentro!!!
116-119! A 12” dalla fine James fa solo un libero (117-119), un errore capitale, e così il Mamba può
sigillare dalla lunetta con un 4/4 negli ultimi instanti.
Colpo da K.O. se ce n'è uno. Giusto così: i Lakers in game devono vincere, sono troppo forti!
ReplyDeleteSe poi si aggiunge un Bryant pazzesco...
Il miglior Bryant di tutte le barbastagioni di tutti gli Universi. La spiegazione è semplice: con la varietà di movimenti e fluidità del 2K13, un giocatore come Bryant ha a disposzione un campionario di soluzioni offensive che lo rendono immarcabile. Con tutti questi movimenti che ha, prendere lui è come cercare di afferrare un'anguilla.
ReplyDeleteIl colpo assestato agli Heat è pesante, ma non si può ancora dire gatto, soprattutto contro una squadra esplosiva come Miami che comunque, a parte il secondo tempo di garaquattro, sta giocando male queste Finals. Ma senza questo Bryant non saremmo arrivati neanche ai playoff.